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CAPITOLO 9

I miei occhi si aprono e per un secondo ho la sensazione di aver sognato tutto, ma questa idea svanisce, non appena vedo le mura che cadono a pezzi. Non è stato un sogno... Mi alzo di scatto e noto di essere seduta su un materasso. Non ricordo di aver visto un materasso la sera precedente. La luce, di un ennesima giornata d'estate, penetra debolmente nella stanza, per via di alcune assi, che impediscono il passaggio. Mi alzo in piedi e ho un fortissimo dolore alla schiena: quel materasso sembra un enorme sasso. Lego i capelli in una coda e inizio a cercare lo zainetto, che avevo con me. Nella stanza non trovo nulla. Esco dalla stanza e questa casa è inquietante anche di giorno; è silenziosa e si avverte solo il rumore del mio respiro. Inizio a camminare verso una stanza. In casa ci sono solo io e devo trovare il modo di uscire da qui. Vado nella stanza affianco e noto il mio zaino nell'angolo. Corro verso di lui e non mi spiego come abbia fatto ad arrivare al materasso. Prendo lo zainetto e il rumore della porta mi fa sussultare. Mi giro lentamente e il clown è sulla soglia, con il sorriso stampato in faccia:

<<Già sveglia?>> chiede

<<Si.>> dico mettendo lo zaino in spalla

<<Non è stato difficile portarti sul materasso, ma non avrai più questo lusso.>> diventa serio

<<S-sei stato tu?>> chiedo incredula

<<Si.>> inizia ad avvicinarsi, indietreggio e mi trovo senza via di scampo. Il suo corpo aderisce al mio e mi sento a disagio. Alza la testa con le dita e mi costringe a guardarlo. Solo ora noto che i suoi occhi sono di un celeste ghiaccio e mi ci perdo dentro, non ascoltandolo.

<<Clarissa?>> mi scuote leggermente e scuoto la testa, per tornare alla realtà, <<Parlavo del tuo patto e ho una certa voglia...>> afferma arrivando, con le dita, alla scollatura della mia maglietta. Inizio ad avere paura.

<<Che c'è Clarissa? Hai perso la lingua?>> ride il clown, mentre continua a scivolare verso il mio seno

<<Lasciami.>> dico allontanandolo da me

<<Abbiamo un patto.>> ride il pagliaccio e io mi schiaffeggio mentalmente per aver fatto quel patto insieme a lui... Come posso essere così idiota? Sacrificare la mia vita a un pagliaccio pervertito?

Senza pensarci due volte tiro un calcio alle parti basse del clown, facendolo cadere a terra per il dolore. Ho del tempo per scappare da questa casa. Inizio a correre, mi precipito giù dalle scale e, prima di arrivare alla porta, mi sento afferrare da un braccio. Mi giro e il sorriso compiaciuto del clown mi fa venire i brividi. Non so come, riesco a dimenarmi e liberarmi dalla sua presa. Corro verso un'altra stanza e mi accorgo di essere in cucina. Mi guardo attorno e senza pensarci due volte, mi nascondo nel frigo, nella speranza di non essere trovata, ma le possibilità sono sotto zero. Nel frigo c'è puzza di marcio ed è tutto sporco. Mi guardo attorno e, nonostante il buio, riesco a intravedere un pezzo di ferro arrugginito. Potrei difendermi con questo. Passano alcuni secondi e vedo di nuovo la luce, ma viene oscurata dalla sagoma del clown, che sorride.

<<Facciamo le difficili?>> fa il labbruccio. Prima di afferrarmi, graffio il suo braccio con il pezzo di metallo. Il suo urlo rimbomba nella stanza vuota. Indietreggia, con il braccio che sanguina e io inizio a correre, ma ho paura di stancarmi subito... Fortunatamente arrivo nella stanza dove ho dormito e con un'asse di legno, molto robusta, incastro la porta. Ho paura che può rompere la porta, ma non succede. Per le ore successive rimango chiusa lì, rannicchiata sul materasso posto al centro della stanza e con la paura, che Pennywise potesse venire e fare chissà cosa. Mi addormento, nonostante la costante paura. Per via di un rumore mi sveglio: è notte fonda. Mi alzo dal materasso e vado verso la porta.

<<Non posso rimanere chiusa qui per sempre.>>

Sposto l'asse e, dopo svariati tentativi, decido di uscire dal mio "covo", che mi ha protetta. Cammino silenziosamente nel corridoio, il cuore batte forte e il silenzio mi fa andare di matto. Continuo a camminare, fino ad arrivare in cucina. Devo riprendere anche il mio zaino, che è caduto qualche ora fa. Ho anche una certa fame e questo non aiuta. Entro in cucina e, per il momento, nessun incontro ravvicinato con il clown. Trovo il mio zaino sotto ad un vecchio tavolo e mi affretto a riprenderlo, prima che il vecchio tavolo mi cada addosso. Apro lo zaino e prendo una merendina, che si trovava dentro, e la inizio a mangiare. Porto lo zainetto sopra le spalle e cammino per la casa quasi vuota.

{ME}

Il nono capitolo vi ha interessato?
Spero non ci siano errori grammaticali!
Grazie per le visualizzazioni. Sto sclerando! Sono contenta che, in poco tempo, abbia raggiunto le 200, visualizzazioni. Grazie, grazie e grazie❤️❤️!

~enxirol

You'll float too {Pennywise}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora