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CAPITOLO 8

Faccio un lungo respiro ed esco da casa, per andare verso il mio destino, controllato da qualcuno. Il venticello estivo avvolge il mio corpo minuto. In città non c'è anima viva e devo sbrigarmi, se non voglio arrivare troppo tardi. Mi sento osservata e come se qualcuno mi stesse seguendo, ma girandomi attorno non vedo nessuno. Finalmente arrivo davanti all'imponente casa. Le gambe iniziano a tremare e inizio ad avere paura. Entro nel piccolo giardino, della casa, e mi guardo attorno con la torcia in mano. Apro la porta d'ingresso, che cigola provocando un grande rumore, che rimbomba nella casa vuota e buia. Entro dentro e tossisco per la polvere. Qualcosa si muove e punto la torcia nella direzione. Ho il cuore in gola e muoio dalla paura.

<<Perchè sono venuta qui... che idiota!>> continuo a ripetermi a bassa voce

<<Cucù Clarissa.>> mi giro di scatto e la porta di ingresso si chiude velocemente. Mi metto contro il  muro respirando affannosamente

<<Pennywise, l-lo so che s-sei qui.>> dico con tutto il coraggio che ho in corpo, ma ho solo paura in questo momento

<<Clarissa, facciamo un gioco?>> sento la voce, ma non capisco da dove proviene

<<Non è il momento. Devo parlarti.>> continuo e due occhi, color miele, spuntano dall'altra stanza. Faccio luce e noto che il pagliaccio si sta avvicinando lentamente, con un sorriso in faccia. Mi inquieta...

<<Cosa hai da dirmi?>> si china verso di me e continua a sorridermi

<<Voglio fare un patto con te...>> abbasso la testa

<<Mh.>> diventa serio, <<Aveva ragione...>> bisbiglia e alzo la testa di scatto

<<Chi?>>

<<Non sono affari che ti riguardano piccoletta.>> torna con il sorriso inquietante. Si avvicina ancora di più a me e noto che gli esce della bava dalla bocca. Sento che vomiterò...

Degluttisco e cerco di continuare la frase, nonostante la paura stia prendendo il sopravvento.

<<Lascia Ben e io mi sacrificherò al posto suo.>>

Ride forte e mi sento minuscola, in confronto a lui. Perchè ride?

<<Sei una stupida bambina.>> continua a ridere

<<Allora?>> dico

<<No.>> diventa serio subito

<<Perchè?>> mi avvicino a lui, staccandomi dal muro

<<Non puoi presentarti qui, senza aver riflettuto.>> Mi scompiglia i capelli e si allontana

<<Cosa vuoi?>>

<<Bella domanda piccolina.>> Si gira e continua a fissarmi con gli occhi sbarrati e il sorriso stampato in faccia

<<Allora?>>

Si avvicina e io indietreggio, toccando il muro con la schiena. L'ansia si fa padrona di me, mentre la sua faccia si avvicina lentamente al mio viso. I nostri nasi si sfiorano, ma la sua bocca va oltre: vicino al mio orecchio. Il suo respiro mi fa venire i brividi, ma sono concentrata sui suoi movimenti.
<<Ho io il patto giusto.>> Sento che sorride

<<C-cioè?>> Chiedo con la voce che mi trema. Lo sento respirare e inizio ad avere paura

<<Mh... Dolce paura.>> Alza la testa e respira a tutti i polmoni, <<Devi fare tutto ciò che voglio e appena mi verrà una grande fame ti ucciderò.>>

Non so cosa rispondere... Sto davvero sprecando la mia vita così? Certo che no! Troverò il modo per uscire, ma Ben deve essere fuori da qui e in salvo. Farò ciò che mi dirà e alla prima occasione scapperò di qui.

<<Accetto.>> Dico decisa, ma con un pizzico di paura.
Lui mi sorride e va in un'altra stanza, ma lo seguo.

<<Pennywise... Solo una cosa.>>

<<Dimmi.>> Sorride

<<Voglio che mio padre si dimentichi di avere una figlia.>> È una cosa crudele, ma devo farlo per il suo bene. Voglio che capisca da solo ciò che sta succedendo a quella famiglia e di andare a trovare una compagna, nonostante la morte di mia madre. Voglio che lui sia felice.
Lui mi sorride e annuisce, scomparendo nel buio. Resto ferma un attimo, ma mo ricordo di Ben. Corro per le scale e ritorno nella stanza, dove avevamo trovato il ragazzo. Faccio un sospiro di sollievo appena vedo che è vivo. Mi avvicino lentamente e noto che sta dormendo. Mi chino verso di lui e inizio a scuoterlo, per farlo svegliare e cercare di sbrigarmi, nel caso il clown cambi idea.
<<Ben, alzati!>> Lo intimo e subito scatta in piedi, nonostante i dolori

<<Vattene da qui.>> Continuo e lui mi guarda stranito

<<Cosa farai tu?>>

<<Non è il momento adesso. Corri e non dire a nessuno di questa cosa. Non parlare mai di me e se dovessero fare domande, non sai nulla. Okay?>> Lo guardo negli occhi e lui annuisce, anche se disapprova tutto ciò.

<<Ma come farai a sopravvivere?>> Chiede ancora

<<Ben, non è il momento! Vattene via da qui e promettimi che non farai parola con nessuno.>>

<<Promesso.>>

Lo abbraccio forte e poi lo lascio andare, mentre mi rannicchio nell'angolo della stanza. Ammetto di avere paura...

Perchè ho deciso di fare questo? Perchè qualcosa mi costringe a farlo?

You'll float too {Pennywise}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora