CAPITOLO 12
Lui stacca le labbra da me e continua a toccarle, mentre io sono appoggia al tavolo, mezza nuda. Non so perchè l'ho fatto, ma sono riuscita a placarlo. Continua a guardarmi con un'espressione spaventata. Pennywise ha paura? Di cosa?
Va al piano superiore e io, ancora confusa, lo seguo fino alla stanza dove aveva rinchiuso Ben. Affaccio la testa alla porta e noto che Pennywise lancia vari oggetti situati davanti ai suoi occhi. Mi avvicino verso di lui, ma sto attenta a non essere colpita dalle assi di legno, che lancia per aria. Lui mi nota e si avvicina pericolosamente a me, mentre io indietreggio poggiando la schiena al muro freddo:
<<Tu!>> punta un dito contro il mio petto, mentre i suoi occhi sono mischiati all'odio e alla paura, <<Perchè?>> urla
<<Di cosa parli?>> d'istinto poggio la mia mano sulla sua guancia, ma lui si irrigidisce di colpo
<<Vattene da qui.>> risponde serio, per poi camminare verso la porta e sparire nel nulla. Perchè? Cos'ho in quella testa? Voglio capire il perchè sta succedendo tutto questo e perchè il mio corpo continua a fare cose che il mio cervello non ha intenzione di fare.
***
Sono due giorni che non ho nessuna traccia di Pennywise. Non ho la minima idea di dove sia e mi sento molto sola...
Ogni sera chiude la porta a chiave e la riapre, per evitare che possa svegliarmi di notte e andare a cercarlo. E' strano, ma ho la disperata voglia di parlargli e stare in sua compagnia. Lui mi ha detto che posso andare via da questo posto, anzi devo, ma non voglio e non posso. Potrei sembrare una pazza o stupida, però ho capito che lui ha bisogno di aiuto. Nessuno mi ha aiutato quando avevo problemi io e non voglio che succeda lo stesso, perchè so cosa si prova a non essere ascoltati o emarginati. Magari perchè girano delle voci false su di te e sulla tua situazione a casa. Mi alzo dal materasso e scendo le scale, per andare in cucina e vedere se ci sono ancora le merendine. Prima di attraversare la soglia mi accorgo di una piccola porta mai vista. Entro e ci sono delle scale, come se fosse uno scantinato. Scendo le scale e una piccola finestra fa luce in quel posto buio e pieno di polvere. Mi accorgo subito di un pozzo, che è costruito al centro della stanza. Mi affaccio e noto che è molto profondo; per noia, prendo un sassolino da terra e lo lancio nel pozzo. Ascolto attentamente il rumore del sassolino, appena arriverà a terra, ma sento solo un lamento. Abbasso lo sguardo e noto due occhi celesti, come il ghiaccio:
<<Pennywise!>> urlo, ma nessuna risposta. Sbuffo e decido di scendere, aggrappandomi alla parete del pozzo. Scendo piano piano, per non rischiare di cadere e farmi male. Ad un certo punto sto per perdere l'equilibrio, ma lo riacquisto subito. Finalmente poggio i miei piedi a terra e davanti non ho altro che un lungo tunnel buio. Non ho niente con me, che possa farmi luce...
Decido di rischiare e attraverso l'oscurità, nella speranza di non inciampare e cadere. Mentre cammino, cerco il muro freddo, ma appena poggio la mano, mi ferisco.
<<Cazzo.>> impreco sotto voce.Continuo a camminare finché vedo la luce, anche se fioca. Mi fermo un attimo e studio ciò che ho davanti agli occhi: una montagna di oggetti è posta al centro della stanza, che dovrebbe essere una fogna. Alzo ancora lo sguardo e rabbrividisco vedendo i corpi dei bambini scomparsi, che sono appesi al soffitto. Porto una mano davanti alla bocca e non riesco a togliere dalla testa i visi, senza vita, dei bambini. Degluttisco e decido di girare attorno all'imponente struttura. Mi fermo molto prima, perchè vedo una luce molto intensa e sento delle voci.
<<Te lo meriti.>> ride una voce
<<Dovrei essere io l'essere crudele?>> risponde Pennywise
<<Finchè non capirai il perchè di questo, lei continuerà a vagare nella tua testa.>> sento un sospiro, <<Sta succedendo come molti anni fa.>>
<<Smettila!>> urla Pennywise
<<Pennywise?>> chiedo involontariamente e sento un sussulto. Continuo a camminare fino a che non vedo la figura del clown davanti ai miei occhi.
<<Dovevi andartene.>> inizia, mentre respira a tutti polmoni, <<Perchè non sei scappata?>> si gira a guardarmi con occhi pieni di rabbia
<<Perchè qualcosa mi obbliga a restare ed è più forte di me!>> urlo mentre le lacrime iniziano a scendere veloci. Resta a fissarmi e per un secondo credo che una briciola di umanità, nei miei confronti, lo abbia fatto ragionare, ma mi sbaglio.
<<Ti sbatto fuori io.>> afferma molto infastidito, ma prima che potessi rispondere, le voci dei miei amici mi fanno sentire al riparo
<<Stan muoviti.>> urla Beverly
<<Ragazzi sbrighiamoci.>> dice Richie e la sua voce mi catapulta nel passato: al nostro primo bacio. Lo ricordo nei minimi dettagli, ma appena mi stacco da lui c'è Pennywise che mi sorride e accarezza la guancia. Torno alla realtà in poco tempo. Perchè continuo ad averlo in testa?
{ME}
Non sono morta! Scusate se non aggiorno da tantissimo tempo, ma ho avuto molti problemi nell'aggiornare la storia.
Vedo che i lettori aumentano e sono strafelice!!! Grazie per tutto❤️❤️Cercherò di essere più presente...
~enxirol
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You'll float too {Pennywise}
FanfictionDopo la morte di sua madre, tutto è cambiato. Suo padre è cambiato, in particolar modo. Picchiata da lui, deve eseguire ciò che le dice. Non ha amici ed è emarginata dal mondo intero. Cosa succedesse se Clarissa trovasse una persona che ha bisogno d...