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CAPITOLO 14

E' giorno e la luce calda d'estate penetra nella stanza. Mi accorgo di essere in camera di Richie e sono con un panno sula fronte. La porta si spalanca mostrando la figura di Pennywise. Mi metto  a sedere di scatto e sbatto più volte le palpebre, per capire che è solo la testa a fare brutti scherzi.

<<Stenditi.>> dice

<<Perchè?>>

<<Questa mattina hai urlato e sono venuto a vedere se fosse successo qualcosa, ma era solo un incubo.>>  spiega bagnando il panno, per poi poggiarmelo sulla fronte

<<Eri calda e pensavo avessi la febbre.>>

Spero non mi chiederà di mio padre, ma è impossibile dato che dovrei tornare a casa in qualche modo.

<<Dovrei chiamare a tuo padre, per avvertirlo.>> come se mi avesse letto nel pensiero

<<No.>> mi affretto a rispondere

<<Perchè?>> chiede stranito

<<Mi ha... cacciato da casa.>>

<<Per quale motivo?>>

Faccio 'no' con la testa, per non ricordare il giorno in cui chiesi a Pennywise di far dimenticare a mio padre di me. Ho fatto una cazzata, ma non potevo lasciare il dolore in mio padre, se si fosse ricordato di me. Richie mi guarda arrabbiato.

<<Che padre orribile.>> dice serio

<<Lo so.>> rispondo, sapendo la verità

<<Tranquilla, puoi restare qui.>>

<<Non voglio dare fastidio.>> dico

<<La ragazza che mi piace non mi da fastidio.>> sorride e arrossisce. In un flash rivedo in nostro bacio, ma non c'è nessuna passione. Ho paura di rifiutare Richie, perchè potrebbe spezzare la nostra amicizia. Devo trovare un modo per dirgli che non provo nulla.

Perchè penso questo? Prima pensavo di iniziare qualcosa con Richie, mentre adesso non lo penso più?

Sorrido al ragazzo e capisce che voglio stare un po' da sola. Esce dalla camera, resto in silenzio e mi guardo attorno. Mi sento a disagio e non conosco il motivo.

<<Clarissa.>> sento pronunciare il mio nome dalla finestra. Mi giro, ma non c'è nessuno, se non quel maledetto palloncino rosso, che fluttua sopra sull'asfalto. Mi alzo dal letto e mi cambio, pr poi uscire da lì e andare da Richie, ma mi fermo prima perchè sento alcune voci.

<<Mamma, ha passato un periodo difficile.>>

<<Hai idea di chi abbiamo in casa? Sai chi è la sua famiglia?>> parla la mamma di Richie

<<Non mi interessa. A me piace ed è anche un'amica.>>

<<Richie non possiamo, perchè ci ritroveremo in guai seri.>>

<<Non darò fastidio, non rimarrò qui.>> esco allo scoperto, facendo spaventare i due e interrompendo la loro conversazione

<<Oh.>> dice

<<Clarissa tranquilla, puoi rimanere.>> dice Richie

<<No, non voglio dare fastidio.>> guardo la madre

<<Puoi restare questa sera.>>

<<Grazie.>> affermo, <<Posso usare il telefono?>>

<<Certo.>> sua madre mi accompagna. Decido di chiamare Beverly

<<Qui Beverly.>>

<<Ehi Bev, sono io Clarissa.>>

<<Ciao Clarissa, dimmi.>>

<<Stasera posso venire a casa tua?>>

<<E' successo qualcosa con Richie?>>

<<Non con lui.>> bisbiglio per non farmi sentire dalla madre

<<Oh, va bene.>> dice, <<Inizierò ad organizzare qualcosa per stasera.>> ride

<<Grazie Bev.>>

Chiudo la chiamata e torno da Richie, che è seduta sulla porta

<<Ehi.>> dico, ma non risponde, <<Stasera andrò da Beverly.>>

<<Perchè?>> mi guarda

<<Richie, non voglio dare problemi con nessuno e tu hai fatto molto per me.>> non risponde e io mi alzo e vado in camera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13, 2018 ⏰

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