CAPITOLO 11
Appoggia la sua mano sulla mia spalla e io lo guardo con attenzione. Subito non sento alcun dolore: mi ha guarita? Mi guarda negli occhi e poi si allontana velocemente, ma prima di attraversare la soglia della stanza, lo fermo per il polso e abbasso la testa.
<<Grazie.>> mormoro alzando la testa, molto imbarazzata. Lui mi guarda e annuisce, ma non dice nient'altro. Esce da casa e resto in cucina, per contemplare ciò che è successo poco fa. Perchè mi ha aiutato? Alla fine sono una preda, che ucciderà quando meno me lo aspetto.
Voglio chiedergli tutte queste cose, ma ho paura di quello che può farmi, dato che ieri... Rabbrividisco al ricordo della sera precedente. Come può cambiare in una frazione di secondo?
Mi avvicino al bancone della cucina e guardo al di fuori della finestra: il cielo blu è limpido, mentre il sole splende in questa ennesima giornata d'estate e illumina la piccola cittadina. Io sono chiusa in questo incubo che finirà presto, ma ho deciso io di farlo e ne sono consapevole. Chiudo gli occhi e sposto il ciuffo, che ricade sulla fronte.
P E N N Y W I S E
Esco da casa lasciandola da sola: come ogni mattina del resto. Muto la forma in quella di un giovane ragazzo. Non conosco la meta che sto raggiungendo, mentre cammino per la strada. I suoi occhi sono impressi nella mia mente e, con loro, anche il suo viso... Non posso continuare ancora, finirei per impazzire.
<<Stupida tartaruga.>> sbotto aggiustandomi il ciuffo di capelli e calciando un sassolino.
Devo fare una scelta. Non posso cambiare la mia natura, nemmeno con una maledizione del cazzo. Non credo a tutto questo e la scelta che prenderò sarà quella di ucciderla. Assaporare il suo sangue e masticare le sue ossa, mentre lei chiede aiuto invano. La mia natura e la mia esistenza sono basate sul vedere la gente morire e soffrire. Ciò mi rende felice! Non sarà certo una stupidissima tartaruga, con la sua maledizione, a cambiare ciò che sono.
Scuoto la testa dai miei pensieri e non mi accorgo di essere arrivato davanti al supermercato. Entro e compro qualcosa per i mio dessert: non voglio farla morire prima del previsto. Mi avvicino alla cassa e pago gli alimenti. Prima di tornare alla mia abitazione, direi di fare uno spuntino. Sorrido guardandomi attorno e noto un bambino paffutello: trovato!
C L A R I S S A
Sono passate due ore e lui non è ancora tornato. Sono sul materasso, rannicchiata a guardare un punto indefinito della stanza. Mi sto annoiando e vorrei andare a farmi un bagno...
Mi alzo dal materasso e prendo il mio zaino, dove ho alcuni vestiti di ricambio. Vado nel bagno di quella casa e non credo funzioni, dal momento che questa casa è vecchissima. Prendo la bottiglietta di acqua, posta nello zainetto, e inizio a lavarmi, anche se non è il massimo, ma non stavo sopportando più l'odore di sudore. Finito di "lavarmi", mi vesto ed esco dal bagno, trovandomi faccia a faccia con il clown. Mi spavento e lui inizia a ridere.
<<Cosa fai?>> mi chiede
<<M-mi sono lavata...>> dico abbassando la testa. Sento il mio corpo sbattere contro il muro e il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
<<Non fare così... mi fai impazzire.>> mi sussurra all'orecchio e io avverto un brivido lungo la schiena. Perchè ho questa sensazione, ogni volta che mi trovo a centimetri di distanza dal suo viso? Cosa mi succede?
Resta a guardarmi per un po' e poi mi fa cadere a terra, mentre si allontana da me. Scendo al piano inferiore e trovo una busta bianca sul tavolo della cucina. Mi avvicino e noto che ci sono delle merendine all'interno: finalmente, morivo di fame. Ne apro una, la inizio a mangiare, mentre le altre le prendo per portarle nello zainetto. Quando mi giro, per risalire in camera, mi trovo Pennywise, appoggiato sull'uscio della porta. Non mi fa parlare, che si catapulta sul mio corpo, facendo sbattere la schiena al tavolo. Inizia a togliere il pantaloncini e il ricordo della sera precedente, mi fa venire la nausea. Non so cosa fare...
Non voglio che succeda di nuovo. In assenza di idee, l'unica più stupida, mi fa agire. Prendo il suo viso tra le mani e lo bacio. Le mie labbra premono sulle sue e chiudo gli occhi. Cosa ho fatto?
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You'll float too {Pennywise}
FanfictionDopo la morte di sua madre, tutto è cambiato. Suo padre è cambiato, in particolar modo. Picchiata da lui, deve eseguire ciò che le dice. Non ha amici ed è emarginata dal mondo intero. Cosa succedesse se Clarissa trovasse una persona che ha bisogno d...