CAPITOLO 3
Continuano a guardarmi mentre aspettano una risposta. Non so cosa rispondere, in effetti ci sono problemi. Mio padre non mi avrebbe fatto divertire nemmeno un secondo. Dovevo solo lavorare e portare dei soldi a casa...
<<Clarissa?>> Mi fa tornate alla realtà Ben
<<Vi faccio sapere ragazzi.>> Sorrido
<<Questo è il mio numero.>> Beverly mi porge un foglietto con su scritto un numero, <<Quando avrai conferma, chiamami.>> Annuisco e mi alzo dalla sedia. Penso di aver tardato molto e se non torno a casa con una buona notizia, mio padre non sarà molto contento. Già...
<<Grazie ragazzi, ora dovrei tornare.>> Saluto i ragazzi con un cenno della mano
<<Richie accompagnala!>> Dice Beverly per non farsi sentire, ma la sento comunque e ridacchio pensando alla scena. Il rumore della sedia mi fa girare e il ragazzo, più alto di me, si avvicina a me e mi sorride imbarazzato.
<<T-ti accompagno.>>
Annuisco e usciamo dal bar. Il sole, della giornata d'estate, batte sulle nostre pelli, facendoci sentire caldo. Fortunatamente c'è un venticello, che rinfresca l'aria. Aggiusto i miei capelli e iniziamo a camminare per la strada, che si inizia a svuotare, visto che è quasi ora di pranzo. Ricordo di dover prendere qualcosa da mangiare.
<<Richie, devo passare dal supermercato.>> Lui annuisce e cambiamo strada, per poi arrivare all'entrata del negozio. Entriamo e l'aria condizionata ci fa sospirare.
<<Pagherei per restare qui.>> Dice Richie, mentre si sposta i ciuffi ricci, davanti alla fronte. Ridacchio e inizio a guardare con lo sguardo tutto ciò che può servirmi, per preparare il pranzo. Anche questo lo faccio io; mio padre non ha tempo o non sa cucinare. Alzo gli occhi al cielo per quel pensiero, che mi è passato per la mente. Mi avvio al bancone per pagare, con tutti gli alimenti in grembo. Un signore anziano, con degli occhiali buffi, mi sorride e guardando il prezzo dell'alimento, fa il conto per farmi pagare. Prendo i soldi dalla tasca e mi accorgo che mancano alcuni spiccioli. Richie sembra notare la cosa e appoggia il resto sul bancone: devo ridargli i soldi. Il signore mette gli alimenti in busta e me la porge. Usciamo dal "paradiso", per via dell'aria condizionata e mi fermo di scatto:
<<Richie, devo ridarti i soldi.>> Dico
<<Tranquilla, non ci sono problemi.>> Mi sorride
<<Richie, davvero.>> Lui mi zittisce mettendomi la mano davanti alla bocca e d'istinto sorrido per quel gesto, così buffo. Ci avviamo verso casa mia, ma ci fermiamo qualche metro prima: non voglio che mio padre scopra che è stato un ragazzo ad accompagnarmi a casa. Andrebbe su tutte le furie ed è rimasto iperprotettivo, nonostante mi tratta come una spazzatura.
<<Grazie per avermi accompagnata.>> Sorrido guardando Richie, che si tortura le mani. Da quando sono con lui non ho fatto altro che sorridere e questo mi da sembrare una ebete!
Qualcosa mi fa pensare che ci sia interesse da parte di Richie, ma è tutta una mia idea, che si smaterializzerà all'istante. Non ci siamo mai parlati a scuola o in giro, anche perché non ci siamo mai incontrati prima d'ora e sarebbe una cosa impossibile se in mezz'ora, Richie, avrebbe iniziato a provare interesse per me. Possiamo definirci conoscenti ora come ora; nemmeno amici, visto che ci sono stati solo pochissimi scambi di parola.
<<Nulla.>> Mi sorride anche lui. Ecco che iniziamo a sorridere di nuovo, senza un'apparente motivo. Incrocio le gambe, cercando di non cadere e fare una figuraccia, mentre lui ha lo sguardo rivolto verso l'asfalto, con alcune crepe.
<<Allora io vado... Ci si vede in giro.>> Dico allontanandomi e salutandolo con un cenno della mano
<<Ciao.>> Mi dice e se ne va dall'altra parte. Ho questo sorriso stampato in faccia e non so nemmeno il perché... Forse per aver conosciuto dei ragazzi che vogliono fare amicizia con me?
Le idee non mi sono ancora chiare, ma lo saranno appena arriverò a casa. Non sopporterei i lamenti di mio padre, nemmeno un minuto di più! Sono stanca di sentire le stesse cose da mesi; è un adulto e dovrebbe accorgersene da solo degli sbagli che fa: come andare a prostitute, solo per soddisfare quelle voglie, che al solo pensarci, mi viene il voltastomaco.
Tornando a prima, non sono sicura di incontrare di nuovo quei ragazzi, quindi oggi sarebbe la prima e l'ultima volta che sono felice, dopo tanto tempo.{ME}
Eccomi di nuovo con il terzo capitolo!
Cosa potrebbe succedere??
Lo scoprirete nel capitolo successivo!~enxirol
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You'll float too {Pennywise}
FanficDopo la morte di sua madre, tutto è cambiato. Suo padre è cambiato, in particolar modo. Picchiata da lui, deve eseguire ciò che le dice. Non ha amici ed è emarginata dal mondo intero. Cosa succedesse se Clarissa trovasse una persona che ha bisogno d...