CAPITOLO 10
Salgo le scale e finisco di mangiare la merendina. Mi fermo davanti alla stanza dove "alloggio", perchè vedo che Pennywise è davanti alla finestra, mentre si tiene il braccio. Penso sia ancora ferito, per prima. Non so il perchè, ma entro nella stanza.
<<Perchè dovrei continuare con questa cosa?>> si chiede
<<Pennywise?>> chiedo
<<Non voglio tutto questo. Sto facendo di tutto per togliere ciò che mi hai fatto. Io non sono così.>> emette un urlo e mi spavento
<<Pennywise!>> urlo e finalmente si gira, ma cammina avanti e mi supera. Lo seguo, ancora confusa per la scena appena vista, e torno in cucina.
<<Non dovresti seguirmi.>> dice
<<Perchè no? Perchè parlavi da solo?>> chiedo con aria interrogativa
<<Dovresti farti gli affari tuoi.>> Ringhia girandosi verso la finestra e dandomi le spalle.
<<Ma voglio sapere.>> dico seria, ma mi pento all'istante.
Si irrigidisce di colpo e ho paura di quello che potrebbe farmi. Indietreggio, ma inciampo sui pezzi di legno, sparsi per la casa.
<<Senti ragazzina, non sentirti speciale solo perchè ti ho risparmiato. Tu sei il dessert che arriverà a breve.>> i suoi occhi gialli mi squadrano da capo a piede e mi mettono in soggezione. Ho una strana sensazione nel guardarlo con attenzione. D'un tratto è su di me e inizio a dimenarmi. Cosa vuole fare?
Chiudo gli occhi per la paura e il rumore di qualcosa mi fa sussultare: riapro gli occhi e vedo che sono legata ad un oggetto molto robusto. So che non posso muovere le braccia, ma ho le gambe libere. Il clown si avvicina a me e inizia a sfilare i miei pantaloncini, lasciandomi in intimo. Inizio ad urlare, ma vengo bloccata dalla mano del clown, che poggia con forza sulla mia bocca. La sua mano libera sfiora la pelle delle gambe e chiudo gli occhi. Si abbassa e inizia a baciare il mio interno coscia: i suoi baci umidi mi fanno venire la pelle d'oca, ma non lascerò che abbia questa soddisfazione. Arriva all'elastico delle mutande e chiudo le gambe con forza, ma non ci riesco. Toglie la mano dalla bocca e sfila l'unico indumento che copriva la mia intimità.
<<Ti prego... fermati.>> dico con le lacrime agli occhi
<<Abbiamo un patto!>> scandisce le parole sorridendo. Odio me stessa per aver fatto quello stupido patto, ma in compenso ho salvato Ben.
La sua lingua si fa strada nella mia intimità e urlo, nella speranza di attirare qualcuno per salvarmi, ma è impossibile perchè questa casa è lontana metri dalla città. La sua lingua struscia sulla pelle e continuo ad urlare. La sua risata mi spaventa, ma voglio far finire tutto ciò. Continuo ad urlare e uno schiaffo mi fa smettere: la sua espressione è infastidita e arrabbiata. Adesso ho paura...
<<Smettila.>> mi intima.
Si abbassa i pantaloni e chiudo gli occhi, perchè non voglio guardare la scena. Cosa sto facendo?
Sento qualcosa sulla mia entrata e inizio a dimenarmi, per sfuggire a quella tortura. Senza esitare entra in me ed emetto un urlo. Inizia a muoversi e io continuo a dimenarmi, per liberarmi da lì e scappare il prima possibile.
<<Ho fatto bene ad accettare il tuo patto.>> si lecca le labbra dipinte di rosso. Si piega verso il mio collo e scende fino alla spalla, per poi morderlo; sento il sangue scendere sulla mia maglietta. I movimenti si fanno più intensi e veloci e le lacrime continuano a scendere sulle mie guance. Il dolore è elevato e indescrivibile. Dopo qualche minuto, esce da me e viene per terra. Si stacca da mio collo e chiudo gli occhi, perdendo i sensi.
***
Mi sveglio e la luce del sole batte sul materasso e sui miei piedi. Mi alzo, ma un dolore launcinante mi fa ristendere di nuovo. Guardo la mia spalla e noto che è fasciata: il ricordo della sera precedente mi fa venire i brividi. Questo posto è una tortura... Sospiro e mi alzo decisa dal materasso: <<Ahi!>> strozzo per il dolore. Mi alzo in piedi e le gambe mi fanno male, non riesco a camminare perchè mi tremano. Mi appoggio al muro e iniziano ad uscire le lacrime, per il dolore che provo. Continuo a camminare e mi trovo davanti alle scale.
<<Con calma...>> bisbiglio. Scendo il primo scalino e perdo quasi l'equilibrio. Al secondo gradino perdo l'equilibrio e chiudo gli occhi, ma quando non sento nulla li riapro e noto che Pennywise mi tiene stretta, per non farmi cadere. Mi prende in braccio e continua a scendere le scale, per poi lasciarmi a terra. Mi tocco la spalla fasciata e la mia espressione è sul dolore. Lui si gira a guardarmi e si avvicina, ma io mi allontano scansandolo. Vado in cucina e mi appoggio al tavolo, respirando affannosamente. La mia ferita sta perdendo sangue: tutta la benda è rossa, per via di quest'ultimo. Il pagliaccio si avvicina velocemente a me ed io sono confusa: è preoccupato per me?
{ME}
Questo capitolo é un po'... Avete capito hahah! Comunque spero vi sia piaciuto e fatemelo sapere ❤️
~enxirol
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You'll float too {Pennywise}
FanfictionDopo la morte di sua madre, tutto è cambiato. Suo padre è cambiato, in particolar modo. Picchiata da lui, deve eseguire ciò che le dice. Non ha amici ed è emarginata dal mondo intero. Cosa succedesse se Clarissa trovasse una persona che ha bisogno d...