Capitolo 5 ~ L'attesa

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"Avvocato?..." Chiese confuso Jin voltandosi a guardarlo.

"Sì beh, forse ho un po' esagerato. Mi sono appena laureato in legge ed essendo amici di famiglia, ho pensato di poter dare una mano a Jack facendone le veci..." Rispose Hoseok indicando il signor Smith, il quale ammise : "Sono stato io a chiamarlo".

"Ma questo era un colloquio informale! Ho solo posto alcune domande innocue al signor Smith, non capisco... Perché tutto questo disturbo?" Ribatté Jin irritato alzando il tono.
Hoseok lasciò andare un sospiro poi gli chiese : "Posso sedermi?"
Jin annuì e gli indicò la sedia vuota accanto al, poi, senza levargli gli occhi di dosso, si sedette anche lui.

"Signor... Kim, giusto?" Continuò Hoseok con tono mellifluo, leggendo la targhetta nominativa sul tavolo : "Si guardi intorno..."
Ed aprì le braccia in modo teatrale per indicare le altre scrivanie vacanti presenti nella stanza : "C'è solo lei nell'ufficio Indagini al momento! Come mai non ha seguito fuori i suoi colleghi per il vostro turno della pausa pranzo?"
Jin digrignó i denti cercando di trattenere la rabbia e rispose : "A volte il dovere viene prima di molte cose..."
Il ragazzo dai capelli rossi ridacchiò sornione scuotendo la testa e poi piegò in avanti il busto verso di lui : "No, agente, le dirò io il perché..." Dichiarò con con tono basso e spietato : "Lei non ha nessun mandato, nessuna autorizzazione, niente in mano che le permetta legalmente di porre queste domande al mio cliente. E sono sicuro che se il suo commissario venisse a sapere del suo operato non ne sarebbe molto felice ... Lo stesso signor Smith non potrebbe parlare della società in cui lavora senza il nulla osta dei suoi superiori, come stabilito da una clausola del suo contratto, ma lei questo ha evitato di dirglielo perché voleva ossessivamente delle risposte alle sue inutili questioni!".
Fece una breve pausa nella quale si appoggiò allo schienale della sedia poi con tono più tranquillo continuò : "Il fuoco, come stabilito dai pompieri, è stato appiccato due stanze dopo l'ultima in cui il signor Smith è entrato perciò non c'è nessuna prova che possa renderlo sospettabile... In una compagnia rigida come quella per cui lavora, se si venisse a sapere di questo interrogatorio Jack sarebbe immediatamente licenziato. Per questo mi ha chiamato! Per evitare che lei potesse creargli dei disagi!".
"Perciò appurato il fatto che lei possiede alcuna autorità per trattenerci qui, io e il mio cliente la ringraziamo e togliamo il disturbo." Concluse sorridendo gentilmente.
Jin scattó in piedi e si chinò verso di lui, appoggiandosi alla sua scrivania con le mani : "Sì è vero! I miei colleghi pensano che questa sia una pista inutile e il mio capo probabilmente mi punirebbe se scoprisse che ho dato luogo a questo colloquio senza la sua approvazione, ma mi ascolti bene... " Ringhió furioso con il viso ad un centimetro da quello di Hoseok : "Due notti fa un enorme incendio è divampato nel dipartimento Archivi alla B.E. Corporation e nessuno ha la minima idea di come sia successo! L'ultima persona ad esservi entrata è stato il signor Smith qui presente, che avrà pure dichiarato di non aver visto nulla, ma la sua condotta generale di quella notte a me risulta troppo ambigua... C'è qualcosa che non torna in questa storia e io scaveró a fondo per trovare la verità, a costo anche di giocarmi la carriera! Quindi oggi si senta pure libero di andare, ma sappia che ho il presentimento che ci rivedremo molto presto..."
Hoseok si alzò a sua volta e si lasciò andare ad una risata falsa : "Lei è veramente spassoso lo sa signor Seokjin? Rimarrei a chiacchierare amabilmente con lei per ore, ma purtroppo ho cose più serie di cui occuparmi, perciò le porgo cordialmente i miei saluti e le auguro una buona giornata!". E prima che l'altro potesse ribattere, si diresse deciso verso l'uscita seguito a ruota dal signor Smith, lasciandolo solo nella stanza, basito e livido di rabbia.

Allontanatisi di due isolati dalla stazione di Polizia, Hoseok giratosi di scatto, prese l'uomo per il bavero della giacca e lo trascinò con forza dentro un vicolo chiuso, sbattendolo contro il muro.
"Pensi che non abbia sentito?" Sibiló furibondo : "Stavi per cedere, stavi per dire il suo nome!".
"Mi dispiace Hoseok... Io... Ho avuto paura... Il mio lavoro... Mia figlia..."Balbettò quello con tono strozzato.
Qualcuno appoggiò una mano sulla spalla di Hoseok.
"Yaa Hobie..." Intervenne l'individuo pacatamente : "Adesso basta, lascia andare Jack..."
L'ometto sussultò sorpreso : "Yoongi tu, tu eri qui?".
"Ti stavo aspettando amico, ho bisogno di parlarti." Continuò quello rivolgendosi a Hoseok e ignorando la domanda del signor Smith.
Il ragazzo lasciò la presa e si allontanò sbuffando.
L'uomo tossicchiando si avvicinò velocemente al suo salvatore e aggrappandosi alla sua giacca implorò : "Mi dispiace Yoongi, ho avuto un piccolo cedimento, ma non si ripeterà più... Perfavore perdonami...".
Il giovane con sguardo inespressivo rispose : "Tranquillo Jack... Hai fatto il tuo lavoro e hai chiamato subito Hobie quando ti sei trovato nei guai. Alla fine è questo quello che conta. Spero che i soldi che ti abbiano dato bastino per le cure di tua figlia... "
"E per cucirti la bocca." Aggiunse serafico Hoseok.
"Ora vai..." Concluse Yoongi.
L'omino annuì vigorosamente e fatto loro un mezzo inchino si allontanò frettolosamente verso la strada principale.
I due lo guardarono dileguarsi fra i passanti, poi Hoseok sospirando si girò verso Yoongi e arricciò le labbra in un sorriso amaro : "Pagato profumatamente per non cantare e stava per farlo lo stesso... Però stai tranquillo, sono arrivato giusto in tempo prima che rivelasse la verità." "Cerca di capirlo... E' un uomo pacifico che è stato costretto dalle circostanze ad allearsi con noi, ma la paura è sempre un nemico difficile da affrontare. L'importante è che tutto si sia risolto per il meglio e che non si venga mai a sapere che quella notte... c'ero io al suo posto." Sostenne Yoongi mentre estraeva una sigaretta dal pacchetto che teneva in tasca, poi aggiunse : "A questo proposito volevo chiederti : e delle riprese delle telecamere cosa mi sai dire?".

A quella domanda Hoseok sembrò rasserenarsi.

"Niente di cui preoccuparsi : o sono state bruciate dal fuoco o ripulite da K13 in modo che nulla trasparisca dal video..."

"K13... non so tu dove abbia pescato quell'hacker, ma è stato uno dei nostri migliori acquisti." Assentì Yoongi sorridendo.
"Già" fece Hoseok grattandosi il collo : "È un tipo leale anche se non si è mai fatto vedere di persona..."
"Comunque perché mi hai chiesto di incontrarci? Eri preoccupato che le cose andassero male? Non ti fidavi delle mie capacità di neo avvocato?".
"No... Io... Ho qualcosa di importante da dirti..." Mormorò Yoongi mentre si accendeva la sigaretta.
"Ieri notte... Io... L'ho sentita di nuovo..."
L'altro spalancò gli occhi per la sorpresa e bisbigliò concitato : "La voce? Quella nella tua testa? Cosa ti ha detto questa volta?".
"Niente di particolare in realtà, ma... Credo di aver incontrato la persona a cui appartiene Hobie." Disse Yoongi senza riuscire a celare il suo turbamento : " Anzi l'ho proprio vista, ho parlato con lei faccia a faccia!".

~•~

Evelyn diede un'ultimo sguardo a sé stessa nello specchio e sorrise soddisfatta.
Aveva deciso di indossare il suo vestito corto, verde scuro preferito che le lasciava le spalle scoperte, collant leggeri e un paio di converse bordeaux.
"Linda mi presti il tuo giubbotto di pelle?" Chiese precipitandosi in cucina, dove le altre due stavano cenando.
"Sì certo è in camera mia, sulla mia sedia! Se me lo sporchi ti uccido!" Rispose quella.
Mentre Evelyn recuperava la giacca, Francesca le urlò : "Ti sei truccata?".
"Sì, ma poco! Ho messo solo il mascara e un filo di rossetto! Sai che non sono molto abile in queste cose..."
Evelyn tornò di nuovo nella stanza per salutarle.
"Non è un po' presto per partire? Non dovevate incontrarvi alle nove? Sono solo le sette!" Constatò preoccupata Linda.
"Lo so, ma il pub dove vogliono andare gli altri è dall'altra parte della città e io ho deciso di farmela a piedi per non pagare il bus!".
"Avresti dovuto farti passare a prendere..." Disse Francesca scuotendo la testa con apprensione.
"Taetae è al lavoro, Jungkook è ad allenamento e ci raggiungeranno appena finito, mentre Jimin doveva finire di scrivere una relazione per l'università, perciò non era proprio possibile Frenci." Le rispose lei sorridendo :"Non preoccupatevi, ormai sono anni che vivo qui! Me la so cavare!".
Poi dopo averle salutate si precipitò giù lungo le scale del condominio.
A causa dello studio, del lavoro e dei vari impegni era da qualche settimana che non uscivano tutti e quattro insieme il venerdì sera, quindi Evelyn non vedeva l'ora di incontrarli.
Prima di aprire il portone di ingresso, pescò il cellulare e le cuffie dalla sua borsetta e selezionò "September" degli "Earth Wind & Fire" fra le sue canzoni.
"La canzone migliore per celebrare l'inizio di questa serata" Pensò eccitata mentre usciva infilandosi le cuffie nelle orecchie.
Ma prima che la musica iniziasse, una voce familiare la raggiunse.
"Siamo di buon umore questa sera vedo...".
Evelyn si fermò sul marciapiede e si girò lentamente.
Si rese conto di averlo sorpassato senza neanche accorgersene.
Lui era lì, appoggiato al muro, che fumava pacatamente una sigaretta.
"Yoongi..." Sussurrò lei spaventata.
Lui la guardò con fare furbesco e sorrise : "Sento di doverti delle scuse per l'altra sera... Ti andrebbe di andare a bere qualcosa e parlarne?".

*** Nota dell'autrice***
Ho scritto di fretta questo ultimo capitolo e non ne sono molto soddisfatta, più tardi probabilmente lo rivedrò.
Grazie a voi che state leggendo la mia storia, (che non è nulla di speciale) per me vuol dire tanto!
Commentate pure le vostre opinioni e votate, grazie mille ancora, la vostra Monie :)

Twist of fate {Bts Au FF ita}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora