CAPITOLO 12

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Ciao a tutti! Ok, si è capito che questa settimana la puntualità non è stata il mio forte. Ma tra domani e mercoledì vedrò di fare uscire due capitoli, in modo da rimettermi in pari con la tabella degli aggiornamenti.

Intanto, godetevi il capitolo 12!

copyright © radstereo

Durante la seduta successiva di terapia, fu detto a Jack di togliere i piercing che aveva al naso e all'orecchio. Secondo Kyle avrebbero potuto rappresentare un pericolo per lui.

Nessuno tranne Kyle, la madre di Jack ed io sapeva con cosa lui avesse a che fare in questo periodo; come rimaneva in piedi fino a tardi ogni notte, urlando contro persone che non erano lì,  proprio come sua madre faceva un tempo. E ancora continuava a fare, a volte. Jack mi raccontava di come qualche volta la sentisse parlare da sola in soggiorno, pronunciando solo parole senza senso, parlando in lingue diverse dall'inglese. Ogni notte che trascorreva in bianco, gli faceva più male. Cominciò a sembrare di nuovo un fantasma, il fantasma di un ragazzo che conoscevo una volta.

Mi raccontò che era scappato via perché aveva bisogno di staccare la spina. Pensava che forse sarebbe stato in grado di scacciare le voci dopo che avevano cominciato ad urlare una notte a casa di Alex Bailey; dicendogli di ucciderla. Non l'aveva fatto, ovviamente, e aveva lasciato velocemente la sua casa, correndo giù per la strada. Correndo finché non aveva finito per raggiungere questa vecchia capanna abbandonata nella foresta vicina al nostro quartiere, e facendone la sua dimora temporanea. Io gli dissi che stare da solo avrebbe solo potuto peggiorare la situazione, e lui fu d'accordo.

In questi ultimi giorni Jack si è tanto aggrappato a me, e io non gliene faccio una colpa. Ne sta passando così tante ultimamente, che è incredibile pensare che sia ancora vivo. Queste voci lo stanno uccidendo.

"Finn?" la sua vocina proveniva dal letto. Distolsi la mia attenzione dal cercare qualcosa nell'armadio, vedendolo lì con un'espressione triste sul volto pallido. Lo raggiunsi, appoggiando la mia mano calda sulla sua pelle fredda.

"Mi abbracci?" chiese, così tranquillamente, e io annuii. Certo che ti abbraccio, cucciolo. Sempre. Sempre.

Mi stesi accanto a lui, passando le dita tra i suoi capelli, premendo qualche sporadico bacio sulla sua testa.

Qualcuno bussò leggermente alla mia porta, chiamandomi silenziosamente, "Finn? Ragazzo?"

Aggrottai le sopracciglia, bisbigliando un piccolo, "Ti amo" a Jack, prima di staccarmi da lui e andare alla mia porta. La aprii.

"Ehi papà, cosa c'è?" chiesi, il mio tono di voce si fece confuso quando vidi l'espressione che aveva in faccia.

"Posso parlarti di una cosa?" chiese. Io chiusi la porta dietro di me e annuii. Mio padre mi rivolse un misero sorriso, conducendomi nella sua camera da letto. Chiuse la porta, e io mi sedetti sul letto.

"Finn" disse con calma, prendendosi il tempo per scandire ogni lettera. "Voglio raccontarti una storia sul mio primo amore".

Io sollevai le sopracciglia in attesa. "Okay..."

Si sedette vicino a me, spedendo un'ultima occhiata verso la porta.

"Diedi il mio primo bacio in primo liceo" cominciò. "Fu con William Daniels".

Io sgranai gli occhi, e mi girai verso di lui, farfugliando. "C-cosa?!"

"Si. Un ragazzo, lo so. Probabilmente sarai confuso-"

"No merda, papà! Mamma lo sa?!" esclamai, alzandomi velocemente in piedi e con le braccia penzoloni.

"No" ammise lui. "Ma ti sto raccontando questa cosa per un motivo. Siediti e ascolta".

[COMPLETA] Baby boy (Bambino) [Traduzione italiana] | FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora