CAPITOLO 7

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Buonasera! Ormai ci ho preso gusto, nonostante gli orari che vi comunico di volta in volta, se riesco a postare qualche ora prima del previsto lo faccio volentieri! 

GODETEVI IL CAPITOLO!!

copyright © radstereo

Jack stava pulendo un po' la mia (nostra) stanza quando il suo telefono vibrò, Noah lo avvisava di essere arrivato.

Jack corse giù per le scale, e io lo seguii poco dietro. Aprì la porta e apparve un ragazzo minuscolo; più piccolo di Jack, sorprendentemente. Aveva capelli color castagna, e un sorriso gentile in volto che si allargò quando vide Jack.

"Ehi Jack!" disse con gioia, tirandolo a sé per un abbraccio, che lui accettò allegramente. Io tornai nella mia stanza per accertarmi che fosse presentabile prima che Jack e Noah entrassero.

"Noah, lui è Finn". Ho sentito la voce di Jack dalla porta, e mi sono girato trovandomi davanti Noah, uno sguardo in volto che non sono riuscito a decifrare - sorpresa, forse?

"Ciao" disse Noah, quasi con voce tremante, e io alzai un sopracciglio mentre rispondevo con un debole ciao. Jack portò Noah alla mia scrivania, e cominciarono a lavorare sul loro compito, qualunque esso fosse. Io mi stesi sul mio letto, cominciando a giocare con il cellulare.

Dieci minuti dopo sentii qualcuno uscire dalla stanza. Sollevai lo sguardo e vidi solo Noah seduto alla scrivania, stava scrivendo qualcosa su un quaderno.

"Allora, come hai conosciuto Jack?" chiesi, e lui saltò sulla sedia, facendomi ridacchiare. Noah alzò lo sguardo dal quaderno, rosso in volto.

"O-Oh, sai, al gruppo di supporto" balbettò Noah, e io ridacchiai ancora. Perché diavolo era così nervoso?

"E che mi dici di te?" chiese Noah, più risolutamente questa volta, e io bloccai il cellulare e mi girai sulla schiena, guardando il soffitto.

"Conosco Jack da quando avevo tipo sei anni" dissi con un sorriso. Guardai Noah dritto negli occhi. I suoi occhi color nocciola brillarono.

"Sai" cominciò lui, con la bocca stretta verso l'alto. "Sei davvero meraviglioso come Jack aveva detto che tu fossi".

Mi si accartocciarono le budella, e il fatto che la sensazione che provai quando Noah si complimentò fosse così simile a quella che provavo quando Jack si complimentava mi mise alquanto a disagio. Gli spedii un piccolo sorriso. "Grazie, Noah".

In quel momento Jack si precipitò nella stanza - beh, non proprio, ma sembrò quasi come se fosse rientrato nel momento in cui stava succedendo qualcosa che lui non avrebbe dovuto vedere - e mi saltò addosso, baciandomi la fronte, per poi tornare a lavoro con Noah. Io fissai le loro teste mentre lavoravano, un senso di colpa che mi cresceva nel petto, anche se non avevo fatto niente.

*

Alla fine Noah si fermò a dormire a casa mia.

Non ero contrario alla cosa, necessariamente, ma avrei preferito rimanere da solo con Jack.

Ma circa un'ora dopo l'arrivo di Noah, cominciò a piovere violentemente e mia mamma ha insistito affinché lui restasse da noi per sicurezza. Mio padre mi aiutò a recuperare il materasso a due piazze di riserva dalla cantina, quindi lo portammo in camera mia e ne facemmo un letto per Noah.

Attualmente, siamo tutti stesi nel letto, la testa di Jack sul mio petto, le nostre dita intrecciate e le gambe ingarbugliate. Sia Noah che Jack stanno dormendo - solo io sono ancora sveglio e sto fissando il soffitto.

Jack ha iniziato ad agitarsi contro di me, svegliandosi lentamente. "Hngh".

"Cosa c'è?" provai, ma Jack continuava a mugugnare, quando finalmente uscì dalle coperte e si alzò in piedi.

[COMPLETA] Baby boy (Bambino) [Traduzione italiana] | FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora