day 18

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Da quando Louis è arrivato nel cafè, dopo che Niall avesse preso il suo pullman per la scuola, e Zayn gli avesse detto che prima o poi avrebbero fatto i conti su tutte queste passeggiatine immotivate, lui gli sta accarezzando la guancia e l'attaccatura dei capelli, e lo zigomo e la mascella e, ogni volta che le sue dita si avvicinano alle labbra del riccio questo guarda altrove e respira più forte, facendo ridere Louis sotto i baffi.

"Ti fa ancora male?"

"Louis, mi hai dato uno schiaffo, non mi hai buttato a terra e pestato a sangue... Chiaro che no"

"Oh, Dio, che scena terribile" Louis scuote la testa freneticamente e finalmente, o forse no, cessa i soavi, piccoli movimenti sulla pelle di Harry.

"Non l'hai fatto, sta tranquillo!"

"Non avrei mai voluto-odio, odio la violenza, sai? Solo che tu stavi-"

"Louis, Louis, basta. Ti sei già scusato abbastanza. È tutto okay" la bocca di Harry si apre in un sorriso divertito, fermando la frenesia delle sue gambe.

"Sta mattina, non andrò a scuola"

"Cosa? No, perché? Devi andare a scuola. E la tua media da scolaretto perfetto?"

"È proprio quella che mi permette di poter saltare. E poi oggi abbiamo Mrs. Civitella" rotea gli occhi.

"Cognome strano, spagnolo?"

Harry scuote la testa, ed "italiano" mima con le labbra.

"Ad ogni modo, ti va di andare a vedere gli addobbi in centro?" A Louis si rompe il sorriso in mille pezzi e dei "no, no, no" sgusciano fuori dalle sue labbra. Gli occhi verdissimi dell'altro vanno al cielo.

"Peccato, perché il tuo insegnante pensa sia molto utile, quindi andremo"

"Per forza?"

"No, vuoi ancora che ti faccia da... Tutor Natalizio?" Harry si sta davvero trattenendo per non scoppiare a ridere.

"Certo!"

"Allora sì, per forza"

Non so descrivervi, ora, cosa sia più spettacolare: se il sorriso di Harry o le decorazioni di Covent Garden, ma che dire? Lui si illumina di un colore particolare a Natale, non è così?
Stretto nel suo giubbotto con la pelliccia e con la sua assolutamente natalizia cuffia in testa, alza gli occhi e si guarda qua e là.

"Harry, sembriamo due maledetti turisti, andiamo, come fa a piacerti tutto questo?"

Il riccio si ferma quel poco che basta per farsi raggiungere, e quando ricominciano a camminare, lui semplicemente cambia rotta ed esce dal mercatino, che di ino non ha un bel niente, pensa Louis.

"Che stai facendo?"

"Usciamo da qui, se non ti piace"

"Guarda che non ti ho chiesto nulla, puoi fare quello che vuoi"

"Louis, conta fino a dieci prima di parlare"

"Senti Harry non-

"È meglio per te. Dico, sei molto più sereno se calibri le parole e le azioni. E questo tutto l'anno, non solo a Natale"

"Mi hai appena detto quello che devo fare?"

"L'ho fatto"

Louis non è irritato da nessuna delle risposte del riccio e, il fatto che abbia smesso di chiedersene il motivo, è una pallina in più sull'albero.

"Lou?"

Inevitabile dire che occhi-blu è rovinosamente arrossito a quell'appellativo.

"Uhm, sì? Dimmi"

"Sai che, comunque, non c'è niente di male nell'essere turisti ogni tanto? Non sembri stupido se lasci che il tuo cervello pensi qualcosa di carino a proposito di una decorazione o, comunque... Voglio dire" si sposta un ciuffo di capelli al cioccolato dietro l'orecchio e sorride appena. La sua fossetta spunta allegra all'estremità della sua guancia. Louis sorride intenerito a guardarla e vorrebbe baciargliela.

"Non è grazioso questo?" Punta il dito contro un abete addobbato minuziosamente di rosso e bianco.
Louis lo guarda e si ritrova ad annuire perché, ad ogni modo, deve ammettere che quelle pagliuzze bianche sono davvero adorabili, e paiono non far male come tutto il resto.
Nessun ricordo, nessuna sensazione di soffocamento, nessun principio di scoppiare a piangere senza quell'apparente motivo che infondo è l'unico che importa.
Come non ammetterlo? Alla gente non frega nulla delle tue lacrime.

"Cos'ha che non ti piace?"

"Nulla, è... È carino"

Harry ha il viso disteso e le labbra tirate all'insù.

24 days till Christmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora