day 13

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Harry è seduto solo nel tavolo questo gelido 13 Dicembre.
La neve è incredibilmente alta fuori e non smette di nevicare.
Il termosifone giusto affianco a lui lo intiepidisce, ma il ricciolino sente comunque freddo, l'ha sempre sofferto parecchio. Si stringe nelle spalle.
Niall è andato in centro per comprare i regali, ma i suoi genitori hanno voluto accompagnarlo.
"Non se ne parla che con questa tormenta ci vai da solo!" Gli avevano detto. Harry ridacchia intenerito perché vedere un genitore che si preoccupa è assolutamente adorabile.
Anche se tutti "lo dici perché non sai cosa significa!" Sentenziano.
Lui scuote la testa ogni volta.
Imogen è chiusa nella sua cucina e non è molto presente, come tutte le domeniche.
Ogni tanto la si sente canticchiare assieme al CD di Natale che ha scelto di mettere oggi.
Il tea di Harry è quasi completamente prosciugato, ma lui decide di aprire il suo cioccolatino prima.

Tintin

Lo scarta con cura, quindi, cercando di indovinare prima a che gusto sia e lo capisce in un batter d'occhio. È all'arancia!

"Sorridi a qualcuno, magari ti sorriderà anche lui!"

Dichiara ad alta voce.
Ma subito dopo essersi letto il suo biglietto nega furiosamente con la testa come se avesse un interlocutore da convincere e- Gesù, Harry, dovresti proprio calmarti, pensa.

"Assolutamente no. Questa è una gran stupidaggine."

"Non lo è."

Il ricciolino alza così lo sguardo, immediatamente, anche se lo sappiamo tutti, quanto ovvio sia il fatto che quella vocina sottile l'ha riconosciuta dal primo respiro.

"È carino sorridere alle persone"

"Uhm. Ciao Louis"

"Ciao Harry"

La signora Imogen sembra non essersi accorta della campanella, così Louis alza le spalle e si mette a sedere, al tavolo affianco quello di Harry. E lo guarda. Così forte che Harry se ne accorge e si sente cadere, anche se è seduto.

"Puoi chiamarla, penso che sia troppo impegnata con i dolci e non abbia sentito la campanella"

"Ti applichi così tanto ogni volta che devi fare una frase?"

"Cosa?!"

"Non sono il tuo professore di grammatica. Vuoi stare tranquillo?"

Harry si sentirebbe leggermente ferito se non fosse occupato ad osservare l'angolo della sua bocca stirarsi verso l'alto e sorridere e davvero-dannazione. Harry si è imbambolato. Come l'adorabile bambolina che è.

"Harry"

"Mh?"

"Smettila" Louis accenna una piccola risata.

Il silenzio del più piccolo lo porta a ridere più forte e oh! Harry è un ottimo studente di Letteratura, è bravissimo ad inglese, grammatica e tutto il resto. Harry dovrebbe saperci fare con le parole.
E invece si ritrova a balbettare un "di fare cosa?", e non riesce proprio a capire se quelle risatine lo facciano felice o gli faccian venir voglia di sprofondare.

"Niente, stai tranquillo. Ad ogni modo, non sono venuto qui per il tea. Non sono mai venuto qui per la colazione."

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