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"Even if you left now, it's only for a moment
That's how I feel, let me listen again"

✧ ✧ ✧

five years later

«dannazione!» urlo, buttando nel cestino l'ennesimo foglio.

non è possibile che quella persona sia ancora a piede libero, dopo tre anni dal suo primo omicidio.
io sono un'investigatrice e lo troverò!
lo butterò in prigione come ho già fatto con molti altri dei suoi simili!

«Francine, calmati, su.» mi dice il mio collega Kim Mingyu.

Mingyu ha un anno in più di me e siamo i più giovani qui dentro.
siamo stati messi insieme per risolvere il caso di 'Red Man', un killer ricercato da tre anni.

«odio quando non riesco a portare a termine dei casi!» dico, per poi appoggiarmi allo schienale della mia sedia e chiudere gli occhi.

«tieni.» sento che posa qualcosa sulla mia scrivania ed io apro un occhio per sbirciare di cosa si tratta.

«cioccolata! grazie, Mingyu.» in un millesimo di secondo prendo la tazza ed inizio a bere.

Mingyu mi guarda e poi sorride leggermente.
Il suo sguardo cade poi sui fogli sui quali ho scritto le mie teorie.
si avvicina a me, poi appoggia una mano sulla scrivania e si piega.
non posso fare altro che guardarlo ed annusare il suo buonissimo profumo.
fa sempre così e penso che lo faccia di proposito.

«non ci casco, idiota.» sussurro, facendolo sorridere maliziosamente.

«aish, perché non mi riesce solo con te?» mi domanda alzandosi.

alzo e abbasso le spalle e lui mi scompiglia i capelli.

«Ehi, piccioncini.» qualcuno parla e, riconoscendo la voce, io e Mingyu ci inchiniamo.

«buongiorno, signor Jeon.» lo salutiamo, parlando all'unisono.

«agente Hendriks, ha risolto qualcosa?» mi domanda, sembra piuttosto infastidito.

scuoto la testa lentamente.

«ho pensato a molte cose, ma nessuna di queste mi ha portato un risultato positivo.» quasi sussurro, tenendo la testa bassa.

«agente Hendriks... è davvero così sicura di essere adatta a questo lavoro? a me non sembra.»

chiudo gli occhi e faccio un grande respiro.
se parlassi in questo momento verrei probabilmente licenziata.

«faró del mio meglio d'ora in poi.» mi inchino di nuovo .

«dici sempre la stessa cosa... vedrò di parlare con tuo padre e poi prenderemo una decisione.»

non appena se ne va io mi rialzo e vado a chiudere la porta dell'ufficio.

«Francine...»

«come può un uomo dare ragione a suo figlio nonostante abbia ucciso delle persone?»

«come?» mi domanda il mio collega.

«è il padre di Jeon Jeungguk, un componente dei 'bts', quella gang di criminali che Jim-, che io ho mandato in prigione.» rispondo .

«c-cosa? tu sei quella Francine? quella che era stata rapita da Park-» lo fermo non appena sta per dire il suo nome.

«sì, sono io.»  rispondo, abbassando la testa.

io cerco di dimenticarlo e le persone riportano a galla tutti i ricordi.
mi chiedono di raccontare come era la mia vita lì, come mi sono sentita dopo che a mia sorella sono stati dati due ergastoli, e, alcune ragazze, mi chiedono persino come sono visti da vicino, visto che li trovano 'super fighi'.

io a tutte quelle domande rispondo con un semplicissimo 'è passato molto tempo, ho cancellato quei brutti ricordi'.

«com'è stato?» mi domanda a bassa voce.

ecco, infatti.

«è passato molto tempo-» provo a ripetere questa frase per l'ennesima volta, ma lui mi ferma .

«dici questa frase a tutti. non ci credo che non ricordi.» dice, avvicinandosi a me e mettendosi proprio di fronte a me.

sorrido leggermente.

«non mi va di ricordare, okay?» rispondo, per poi continuare a lavorare, cercando di evitare Mingyu.


«Francine...» una voce leggera e quasi divertita mi chiama.

apro gli occhi e alzo la testa dalla mia scrivania.
stavo dormendo?

«non c'è bisogno di stare in ufficio fino a così tardi.» mi dice Hani, una mia cara amica, nonché collega.

«potrei dirti la stessa cosa.» sussurro, stropicciandomi gli occhi.

«forza, ti accompagno a casa.»

annuisco e sussurro un leggero 'grazie'.

Hani esce, mentre io sistemo le mie cose e mi vesto .
dopo aver messo in ordine esco dal mio ufficio ma, mentre sono nel corridoio sento qualcosa di interessante.

«sei proprio sicuro di questa scelta?» chiede qualcuno.

«certo. inoltre l'agente Kim ci ha detto che secondo lui per catturare RedMan si dovrebbe avere la mente di un criminale.»

è il signor Jeon?
che cosa hanno intenzione di fare?

smetto di ascoltare e mi dirigo verso il parcheggio per raggiungere Hani.

«perché ci hai messo così tanto?» mi domanda.

«non trovavo una cosa. ora possiamo andare.»

non appena arrivo a casa mi cambio e poi mi metto a letto, sono davvero molto stanca.

"per catturare Red Man si dovrebbe avere una mente da criminale"

Effettivamente ha ragione.
Però questo vorrebbe dire che...
no, non è possibile.
Io non ho la minima intenzione di lavorare con dei criminali, ne ho abbastanza di loro.


next day

arrivo in centrale e subito un agente mi avverte che devo dirigermi nella stanza delle riunioni.

vogliono forse parlare di quello che ho sentito ieri?
vogliono davvero chiedere aiuto a dei criminali?

cops and robbers [completato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora