t w e n t y - s i x

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"every time I see you my heart pounds.
I can't help thinking 'bout you all day long"

«perché il tuo cuore batte così forte?» mi domanda, senza aspettarsi alcuna risposta.

«è bello. voglio sentirlo battere ancora più forte.» si alza leggermente, avvicinando i nostri visi.

il mio sguardo passa dal guardare i suoi splendidi occhi a osservare le sue labbra, che sono quasi ormai sulle mie.
allungo una mano, posandola dolcemente sulla sua guancia e chiudo gli occhi, aspettando quel desiderato bacio.

*driin!*

spalanco gli occhi, non appena il campanello del mio appartamento viene suonato da qualcuno.
Jimin e io ci guardiamo, io sorpresa e lui molto infastidito.
stringe i pugni e si volta verso la porta.

«giuro che se è quel ragazzino...» ringhia, a denti stretti, riferendosi al più piccolo del gruppo.

mi alzo lentamente dal divano sul quale ci trovavamo entrambi e vado alla porta, dietro la quale c'è qualcuno che continua a suonare quel dannato campanello.
apro la porta, annoiata, per poi appoggiarmi al muro.
aggrotto le sopracciglia, quando vedo di fronte a me una ragazzina mai vista prima, sporca, ferita, in lacrime ma che soprattutto mi ricorda qualcuno.
i suoi capelli sono sporchi e bagnati, il contorno di un occhio è viola e in tutto il corpo è piena di tagli e lividi.
socchiudo gli occhi e esamino i suoi lineamenti, per cercare di capire di chi si tratta.

«Jung...Hyorin?» le domando, spalancando gli occhi.

lei annuisce e corre fra le mie braccia, abbracciando i miei fianchi, come se non volesse farmi scappare.

«Unnie! ti prego, aiutami! so che sei una brava sorellona, ti prego vieni con me, aiutami!» urla, piangendo come una fontana.

un comportamento davvero infantile per una ragazzina della sua età.

«beh...dovrei portarti in centrale.» balbetto, a voce bassa grattandomi la nuca, imbarazzata dalla situazione in cui mi trovo.

«no, no, mi devi seguire!» mi prende la mano ed inizia a spingermi fuori dalla casa, ma io riesco a non farmi trascinare.

perché ha scelto proprio la mia porta fra tutte quelle dei piani inferiori?

«ma...tu mi conosci?» le domando, inclinando la testa confusa.

lei annuisce, ancora con un atteggiamento da bambina.

Hyorin's p.o.v.

«certo che ti conosco, Unnie! tu sei Francine Hendriks, il miglior agente della città.» piagnucolo, continuando a spingerla ma invano.

«non credevo di essere così famosa.» mormora.

roteo gli occhi mentre sono girata e lei non può vedere il mio viso.
puttana, ti devi muovere, non voglio morire!

mi volto di nuovo verso di lei, ricominciando a recitare come una bambina.

«ti prego, devi venire con me, ho bisogno del tuo aiuto!» ricomincio a piangere e finalmente lei si lascia andare, ma a quanto pare qualcuno più forte di me la spinge verso di sè.

mi volto, pronta a recitare il ruolo della ragazzina indifesa ed ingenua con lei.
i miei piani vanno in fumo quando vedo un ragazzo, tenerla stretta a sè, mentre mi guarda serio da testa a piedi.

Flashback

«non sarà difficile, lei farà di tutto pur di aiutare una persona indifesa.» mi spiega il mio rapitore, mentre sono ancora legata alla sedia.

«quindi mi basterà portarla qui? è sarò salva?» gli domando, poi lo vedo annuire.

non sembra così complicato.
dio mi ha dato una seconda possibilità, io non morirò.

«c'è solo un grande intralcio.» aggiunge, attirando di nuovo la mia attenzione.

«il suo nome è Park Jimin e farebbe di tutto pur di tenerla al sicuro. lui è pazzo di lei e viceversa.»

fine flashback

lui deve essere Park Jimin, quell'intralcio.
non morirò per colpa di uno stupido ragazzo che vuole proteggere la ragazza che ama.
io devo vivere, lei ha già vissuto abbastanza.

francine's p.o.v.

lo sguardo di Hyorin cambia immediatamente non appena vede Jimin.
i due si scambiano sguardi di puro odio per non so quale motivo.

«perché dovrebbe seguirti? è nostro compito portarti in centrale, non farci portare da te chissà dove.» le dice Jimin, che mi tiene stretta a sè, con un'espressione estremamente seria, che quasi mette paura.

«non stavo parlando con te.» gli risponde lei, con la stessa espressione fredda.

«io sí.»

«oh mio dio, Hyorin!» la famiglia Jung abbraccia la ragazzina piangendo.

tutti e quattro sembrano così felici di essere tornati insieme.
eppure ho un brutto presentimento.
non mi tornano molte cose, come: come ha fatto a trovare la mia casa? come può conoscermi? e molte altre.

dopo averla interrogata non abbiamo risolto nulla, ci ha rivelato solo dei particolari dell'aspetto di RedMan che già conoscevamo.
esco dalla centrale per un po' d'aria fresca e per rilassarmi.
non appena mi volto noto Yoongi seduto su una sedia, da solo, che fissa il vuoto con un'espressione malinconica.
mi avvicino a lui e mi abbasso, per cercare di incontrare il suo sguardo.
non appena mi guarda gli sorrido dolcemente.

«tutto okay?» gli domando, appoggiando una mano sul suo ginocchio.

lui sposta di nuovo lo sguardo, ritornando a guardare il cielo notturno.

«in questi giorni mi sento così... vuoto.»

«sento come se fossi nel posto sbagliato.» aggiunge, sempre a voce molto bassa.

Hyorin's p.o.v.

«quindi questo è il suo piano per ucciderla?» mi domanda Kim Mingyu.

annuisco lentamente.

«lui mi ha detto di parlare con te, per qualsiasi cosa. ho bisogno che tu mi aiuti, quel Park Jimin ha rovinato tutto.» sussurro, per evitare di farmi sentire da qualcuno.

lui sorride maliziosamente.

«non ti preoccupare. di lui mi occuperò io.» una leggera risata inquietante esce dalle sue labbra, mettendo paura anche a me.

cops and robbers [completato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora