f o u r t e e n

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"Save me,
I need your love
Before I fall"

«no, tu non lo farai.»

non ho nemmeno bisogno di guardare di chi si tratta, perché riesco a riconoscere perfettamente la sua voce.

«perché sei qui? credevo che tu avessi detto alla tua ragazza di non stare vicino a me.» rispondo, con gli occhi fissi sul telefono, pronta a digitare la mia risposta sulla tastiera del telefono.

«lei non è la mia ragazza.» ribatte lui, ma io mi limito a roteare gli occhi.

«non sembra affatto così.» mormoro, con la voce abbastanza bassa da non farmi sentire dagli altri ma abbastanza alta da farmi sentire da Jimin.

nel frattempo inizio a scrivere la risposta a Mingyu.

"certo, a che [...]"

«yah, mi hai ascoltato? ti ho detto che non ci andrai.» si lamenta lui, cercando di prendermi il cellulare dalle mani.

«tu non sei mio padre, non devo ascoltarti.» dico, arrabbiata a causa del suo comportamento con quella ragazza, mentre lo guardo e tengo stretto il mio iPhone al petto.

lui mi prende il mento, alzando la mia testa e costringendomi a guardarlo.

«quando sarai di nuovo mia vedrai come mi chiamerai paparino.» sorride maliziosamente e poi io lo spingo immediatamente via da me.

"certo, a che ora e dove?"

invio finalmente il messaggio e glielo mostro, sorridendo fieramente a mia volta.
il suono della campanella interrompe la nostra conversazione, indicando che è finito il loro tempo per stare insieme.
io e i sette ragazzi usciamo dalla stanza, lasciando Yerin sola mentre io e i 'miei colleghi' ritorniamo al nostro ufficio.
non appena entriamo Mingyu è lì ad aspettarci.

«facciamo per le otto? da xxx?» mi domanda sorridendo.

io sorrido a mia volta, imbarazzata a causa della presenza degli altri tre uomini, e annuisco .

non appena mi volto vengo assalita dagli sguardi infuriati di Jimin, Jungkook e Yoongi.

«potrei sapere di cosa state parlando?» domanda Suga, con i denti stretti.

d'un tratto sento un braccio attorno alle mie spalle e Mingyu si attacca praticamente a me.

«non è ovvio? io e lei stasera usciamo insieme.»

il silenzio cala nella stanza.
gli sguardi furiosi dei tre criminali sono ovviamente puntati sul mio collega, che, a quanto pare, prova un odio per Jimin, dato che è l'unico che guarda.

«okay, credo che basti così.» tolgo il braccio di Mingyu dalle mie spalle e poi vado a sedermi sulla mia sedia, per poi iniziare a lavorare.

dopo alcune ore passate a registrare dati sul mio computer vengo distratta da una voce maschile.
alzo lo sguardo infastidita, per poi incontrare quello di Jungkook.

«che c'è?» gli domando, anche se non sono minimamente interessata.

«usciamo insieme.» risponde, sicuro e serio.

alzo un sopracciglio e poi comincio a ridere.

«voi non potete uscire.» ribatto, ritornando immediatamente sul lavoro che stavo svolgendo.

« "J-Jungkookie, ti va... ti andrebbe di uscire insieme una sera? d-da a-amici ovviamente!" »

smetto immediatamente di fare ciò con cui ero impegnata e guardo Jungkook, estremamente imbarazzata.

«è successo almeno dieci anni fa.» mi lamento, mentre sento le mie guance bruciare.

lui si limita a ridere e ritorna alla sua scrivania.

«Jeon Jeungguk, non ti permetto di deridermi in questo modo!» mi alzo dalla mia postazione e vado verso Jungkook, con l'indice alzato, come se facesse paura in un qualche modo.

inizio a tirargli degli schiaffi leggeri sulla schiena e sulle spalle, poi però lui si alza, prendendomi in braccio e mettendomi sulla sua spalla, in modo da farmi stare a testa in giù.

colpisco ripetutamente la sua schiena con le mie mani e cerco di liberarmi, dimenandomi.
non sono arrabbiata nè imbarazzata in questo momento, sono felice, rido perché mi sento di nuovo giovane.
tutto grazie a Jungkook.

Jimin's p.o.v.

perché lei non ride mai con me?
è come se ci fosse una barriera fra noi due ogni volta che parliamo.
dovrei divertirmi anche io davanti a questa scena, ma non riesco.
gelosia.
questa è l'unica cosa che riesco a provare in questo momento.
avremo mai una seconda possibilità per stare insieme, noi due?
sono pazzo di te, Francine, perché non lo vuoi capire?

Francine's p.o.v.

non appena finisco di lavorare torno a casa per prepararmi per l'uscita con Mingyu.
dopo essermi fatta la doccia mi fermo davanti allo specchio, a pensare.

che diavolo sto facendo?
ho accettato solamente per far ingelosire Jimin.
ma Mingyu non si offenderà, vero?
è un'uscita fra amici... no?
dannazione, quello psicopatico mi sta facendo impazzire!
la mia attenzione viene attirata dal mio telefono che comincia a squillare:
è un numero sconosciuto.

non appena rispondo, dall'altra parte sento solamente degli strani rumori.
scuoto la testa e riattacco.

continuo a prepararmi e, quando sono completamente pronta, esco di casa, dirigendomi verso quel locale.

non appena arrivo un cameriere mi porta al mio tavolo e io inizio ad aspettare il mio collega.
penso che lui sia l'unico uomo al mondo ad arrivare dopo la donna.
i minuti passano e io resto a guardare fuori dalla grande finestra che mi divide dalla strada.

«signorina...» una voce femminile mi chiama e io mi volto a guardare: una cameriera con un menù in mano si avvicina a me imbarazzata.

«lo aspetterò ancora per un po'.» rispondo, sorridendo dolcemente.
lei annuisce prima di andarsene.

il tempo continua a passare e la sedia di fronte a me continua a rimanere vuota.
sono stata appena bidonata, fantastico.
il mio telefono vibra di nuovo: è ancora quel numero sconosciuto.
è la quarta volta che mi chiama oggi.

«senti, non so chi tu sia, ma non sono una ragazza alla quale piacciono gli scherzi, quindi smettila, per piacere.» dico tutto d'un fiato, irritata sia a causa della persona al telefono che a causa di Mingyu.

«Hendriks.»

la voce dall'altra parte del telefono mi fa rabbrividire.
sembra quasi disumana, è davvero inquietante.

«ti sto guardando da un po'.»

mi immobilizzo completamente.
deve essere solamente uno scherzo, uno stupido scherzo.

«mi stai provocando con quel vestito rosso, visto che lui non è venuto, ti va di divertirti con me, piccolina? sto venendo a prenderti.»

cops and robbers [completato]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora