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È IL MIO COMPLEANNO YEY
Apprezzate che tutte le frasi a inizio capitolo sono inventate da me ahahahah! Buona lettura❤️

"Mi ero persa
nel buio di un'ombra
che senza di te
non aveva nulla di familiare."

La mia risata viene interrotta improvvisamente dalle sue labbra, che voraci si posano sulle mie, mentre le sue mani si appropriano dei miei fianchi. Diventa tutto sfocato, superficiale, esistiamo solo noi, le mie labbra che si posano sulle sue che talvolta passano per tutto il mio viso.
Nemmeno mi accorgo che ora ci ritroviamo sdraiati sul nostro letto, la sua bocca morde e bacia il mio collo, lasciando di tanto in tanto il segno del suo passaggio, qualche mugolio, qualche ti amo sussurrato e siamo persi completamente l'una nel mondo dell'altro.
"Un giorno sarà sempre così." Il cuore mi batte all'impazzata e al sentire questa sua frase, all'apparenza insignificante, lo sento quasi scoppiare. Un giorno sarà sempre così, quali parole più belle di quelle di una persona che con una frase riesce a prometterti che tutto si metterà a posto e che nulla finirà.
Ancora un groviglio di corpi e di labbra, da dolce il bacio diventa qualcosa di più, un turbinio di emozioni, ma anche di voglia, tanta voglia reciproca, di stare insieme e di ricordarci solo di noi due.
Le mie mani tracciano disegni sul suo petto ancora coperto dalla maglietta bianca, mentre l'altra strattona i suoi capelli. Qualcosa non va però, non so cosa sia, ma non è il momento giusto, non ora non così.
Improvvisamente, come se mi avesse sentita, Jason separa le nostre labbra per lasciarmi un vasto bacio sulla fronte.
"Ti amo." Mi sussurra, lasciandomi allibita.
Qualcosa dentro di me si muove, non so cosa sia, ma non è piacevole, mi sembra quasi non mi abbia voluta, non sarò una delle ragazze a cui è abituato, con tutta quella esperienza, ma mi fido di lui, e non capisco perché lui, poco fa, abbia messo fine a tutto questo così.
Ci cambiamo in silenzio, io nel bagno annesso alla camera e lui nella stanza stessa, quando torno dentro trovo la luce già spenta e lui già sdraiato nel letto.
Faccio il giro per poi sdraiarmi sul mio lato, il più possibile distante da lui, con un peso sul petto, come sentendo qualcosa che non va. Probabilmente non sarei stata pronta ad arrivare fino in fondo, ma non avevamo nemmeno incominciato.
Un suo braccio mi tira contro il suo petto tonico, ora nudo, facendo passare per tutto il mio corpo scariche di brividi, e il suo profumo fa in parte rilassare i miei muscoli tesi a questo contatto così inaspettato.
"Solo per specificare, prima, mi sono fermato perché altrimenti non sarei più riuscito a trattenermi." Il soffio del suo respiro sulla mia spalla in parte scoperta mi fa fermare il cuore, inutile, che stiamo insieme o no, l'effetto che ha sul mio corpo sta sempre lo stesso.
"Ti vorrei fare mia in questo stesso istante, e se ti dicessi tutte le idee che stanno passando in questo momento per la mia mente scapperesti, fidati." Ridacchia poggiando il suo mento sopra la mia testa, facendomi sorride, facendomi stare bene.
Lui sapeva che non ero pronta, si è fermato per questo, lui mi vuole tanto quanto io voglio lui.
"Buonanotte." Mi sussura.
"Notte." Sorrido è chiuso gli occhi, e fidatevi se vi dico che non ho mai dormito così bene.

-

Per la seconda volta mi risveglio, dopo una notte passata al suo fianco, sola.
Mi guardo attorno, quasi infastidita dal fatto che mi abbia lasciata lì da sola, che se ne sia andato senza dirmi nulla, che non mi abbia lasciato nemmeno un bigliettino.
Con calma mi lavo e mi rivesto, continuando a sperare che lui ritorni e mi spieghi perché non mi ha avvertita del fatto che se ne sia andato senza aspettarmi. Può sembrare esagerato, ma non è proprio il massimo per una ragazza svegliarsi in questo modo dopo una notte passata abbracciata stretta al ragazzo che ami.
Sempre con calma esco dalle stanza e mi dirigo al piano di sotto, alla ricerca di una spiegazione.
Scendo piano le scale e ciò che mi compare davanti agli occhi mi lascia con l'amaro in bocca.
"Dove sono?" Domando contrariata alle ragazze sedute sul divano con tra le mani una tazza per ognuna, colme di latte e qualcosa da mangiare sul tavolo in mezzo al salotto.
Il televisore spento, lo stereo anche, non parlano, si limitano a guardarsi per poi rivolgere uno sguardo d'intesa a me.
"Eh, no, questo lo dobbiamo proprio chiarire!" Esclamo seriamente infastidita, marciando con sicurezza verso l'ufficio dove i ragazzi si ritrovano a parlare escludendo deliberatamente noi ragazze.
"No, Lena!" Mi richiama Madison notando la mia furia, capendo probabilmente che stessi per mettere in atto una scenata pazzesca.
"Sta' tranquilla Mad, so gestire questa situazione." Urlo dal corridoio, per poi fiondarmi alla maniglia della porta dell'ufficio e entrarvi senza alcun preavviso.
"Allora, qualche progresso?" Domando con disinvoltura sedendomi di fianco a Travis sul divanetto rosso. Sorrido falsamente, tutto attorno a me scaffali colmi di libri di ogni tipo, più che altro registri, e tra me e Travis e Brent, Jacob e Jason un tavolino con una mappa e qualche foglio sopra.
Sbircio con fare distratto sulla cartina riconducendo subito il disegno ad una specie di quartier generale.
In cima, con una calligrafia disordinata, c'è scritto San Diego.
Brent si affretta a raccogliere tutto, mentre gli altri ragazzi mi guardano confusi.
"Se Jason mi avesse svegliata sarei arrivata prima." Lo provoco piegando la schiena verso di loro.
"A che punto siamo?" Chiedo, portando una mano sotto al mento.
"En." Attira la mia attenzione Jason, nonostante lo stesso già guardando sfidandolo con lo sguardo.
"Jas." Lo imito, ampliando il mio sorriso.
"Ce ne occupiamo noi, non devi preoccupartene." Mi dice semplicemente mentre la mia Lena interna prepara il kalashnikov.
Mantengo la calma, mi alzo in piedi e cammino verso di lui, inginocchiandomi poi giusto difronte al mio ragazzo, con sguardo determinato, puntando i miei occhi dritti nei suoi.
"Non mi terrai fuori da tutto questo, c'è in ballo anche il mio destino e quello delle ragazze là fuori, se pensi di avere tutto questo in mano ti sbagli." Mi rialzo per poi far girare lo sguardo e passarlo da uno all'altro.
"Fate pure quello che dovete, io farò lo stesso." Li informo, dirigendomi verso la porta, ancora spalancata.
"Divertitevi, ragazzi." Mi saluto con un sorriso spaventoso, per poi chiudermi dietro la porta.
In corridoio trovo le ragazze, Lyn mi osserva incredula, Ashley mi guarda ridacchiando, mentre Madison mi sorride.
"Forza ragazze, si esce." Le supero prendendo la strada verso la porta d'entrata.
"E dove si va?" Chiede Ash eccitata.
"A dare un po' di fastidio ai nostri ragazzi." Spiego mentre infilo il mio cellulare nella tasca posteriore dei miei pantaloni.
"Ho capito perché mio fratello si è innamorato di te." Lyn mi affianca mentre sto aprendo la porta d'ingresso.
"Sei forte, En." Ridacchia seguendomi subito dopo aver superato la porta.
Sorrido e sposto lo sguardo verso il sole.
Adesso arriva la parte divertente.

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