24.

4.8K 255 34
                                    

"E l'hai sforzata molto?" Mi chiede con espressione di rimprovero mentre cerco di tirarmi seduta subito spinta giù di nuovo da Jason.

"Davvero signora McEnzie, non mi fa poi così male." Dico alla dottoressa per la centesima volta.

"Certo, certo." Annuisce fingendo di crederci mentre io mi arrendo all'inevitabile.
"Mi dispiace ma qui ci vogliono le stampelle per un paio di settimane. E devi farti fasciare con un'ingessatura un po' più rigida." Mi informa la dottoressa.

Sbuffo e mi copro il viso con le mani.

"Mi spieghi perché non sei venuta prima?" Mi domanda di nuovo.

"Io..." comincio. "Io non credevo fosse...ecco, grave." Mi giustifico.

"E hai continuato a sforzarla per questo mese?" Continua con il suo interrogatorio.
Sento lo sguardo di Jason spostarsi dalla mia caviglia al mio viso nel sentire questa domanda.

"È possibile che sia andata a correre a volte." Mi gratto la testa per il nervosismo.

"Sei forse impazzita?!" Esplode Jason.
"Dio se solo lo avessi saputo!" Esclama.

"Jason io sto bene!" Gli dico.

"Lena, questo 'a volte' a quante volte corrisponde circa?" Mi chiede la dottoressa.

"Quasi tutti i giorni." Ammetto e vedo le pupille della dottoressa dilatarsi.

"Mio Dio!" Esclama esausta anche lei.

"Perché non me l'hai detto Lena? Avremmo potuto evitare tutto questo! Sono stato uno stupido a non essermene accorto!" Jason comincia a camminare in cerchio riflettendo con sguardo colpevole.

"Ehi ma sei impazzito? Non è assolutamente colpa tua!" Mi ritrovo a dire alzandomi dal lettino.

"Non muoverti, Lena, non senza le stampelle." Mi rimprovera la signora McEnzie.

Non sposto lo sguardo da Jason nemmeno quando la dottoressa comincia a fasciarmi la caviglia sinistra, ma lui non incrocia il mio sguardo nemmeno per caso.
Tiene la mano in tasca e gli occhi fissi sulla mia fasciatura.

Il silenzio cala mentre la dottoressa entra in un piccolo stanza dalla quale esce con un paio di stampelle in mano.

"Ecco qui." Mi porge le stampelle con un sorriso.
"Teoricamente ti dovrebbero bastare due settimane, ma se alla fine il dolore rimarrà ancora viene pure qui." Mi aiuta ad alzarmi e ad aggrapparmi alle stampelle sotto lo sguardo attento del biondo che gioca con il suo piercing come fa sempre quando è preoccupato o pensieroso.
"Per il dolore ti posso dare un antidolorifico." La signora McEnzie comincia a cercare in un armadietto pieno di scatole di medicine.

"No, non ce n'è bisogno, grazie." Rifiuto.

"Lo dia a me. La convincerò io." Dice Jason alla dottoressa.

La signora McEnzie gli rivolge uno sguardo dolce.
"Sai Lena, sei proprio fortunata ad avere un ragazzo come lui. Si vede che ci tiene a te." Afferma spostando lo sguardo da me a Jason con un sorriso.

Sposto lo sguardo sul biondo e noto i suoi muscoli tendersi.

"Ma noi non siamo...insomma non stiamo insieme." Arrossisco mentre spiego la verità alla dottoressa.

"Oh! Scusatemi non volevo, è che siete così carini insieme!" Ride lei mentre l'imbarazzo cala.

"Bene allora potete andare. Stai attenta Lena, mi raccomando." Mi punta un dito contro con aria severa.
"E tu ragazzo, tienila d'occhio. Mi sembra di aver capito che è abbastanza testarda." Si rivolge a Jason continuando ad indicarmi.

Lights on.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora