Capitolo 29

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29. I'm in love with Alexander Blake

Katy's pov«Smettila di fissarmi, sembri un fottuto stalker» gli misi una mano in faccia

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Katy's pov
«Smettila di fissarmi, sembri un fottuto stalker» gli misi una mano in faccia.
«Uno stalker bellissimo» cercò di togliersi la mano dal viso, ma io premetti ancora più forte.
«Se può farti sentire meglio» al che lui morse un mio dito facendomi urlare. «Stalker e cannivoro, addirittura» mi finsi indignata.

«Si dice carnivoro, anche se in questo caso è più adatto cannibale» era bello anche quando faceva il maestrino, dannazione
«Sei un carnivoro e un cannibale, quindi un cannivoro» dissi entusiasta, come se ciò che stavo dicendo avesse veramente un senso.
«Tu stai male» si inumidì le labbra con la lingua e sorrise.

I L L E G A L E !

«Sei tu che non capisci la mia genialità» lo incolpai puntandogli un dito contro.

«Si renderanno conto che in mensa non ci sono solo loro?» Mia si sedette al nostro tavolo, seguita a ruota da Matt. Quei due non me la raccontavano giusta.

«Io li trovo adorabili» ecco che arrivava Tania, ovviamente con Mason al suo seguito. Ormai sembrava diventato il cagnolino della rossa e la cosa un po' mi infastidiva, a dire il vero.

«Ma Cami?» chiese qualcuno, non riuscii a capire bene chi.
«Il mio amore è a casa con la febbre» misi il broncio. «E mi ha lasciata sola con questo pazzo che passa del tempo con me solo perché vuole guidare la mia macchina»
«Tu stai male» Alex si finse esasperato, ma in realtà stava trattenendo un sorriso.

A D O R A B I L E !

Quel giorno Alex sembrava più bello del solito, come se avesse avuto un qualcosa in più. Forse non era lui ad essere cambiato, forse ero io che lo vedevo con occhi diversi. Già, perché gli avevo davvero detto tutto di me e lui mi era stato vicino, non solo quel pomeriggio. Era rimasto a dormire da me, tenendo lontano gli incubi che mi tormentavano da giorni.

Avevamo dormito abbracciati e il mattino seguente ero stata svegliata dai suoi baci sul collo. Non sapevo cosa ci fosse tra di noi, ma mi piaceva e non l'avrei cambiato con niente al mondo. Ero felice, anche se solo per un momento, ero veramente felice. Sapevo che si trattava della quiete prima della tempesta, ma non mi importava, volevo godermi questa quiete anche se dopo avrei sofferto, ne ero consapevole.

«Aleeeex» ecco la tempesta che si scatenava.

«Oh mio dio» Matt si tappò le orecchie per la voce fastidiosa e io avrei tanto voluto che la terra mi inghiottisse in quel preciso istante.

«Caroline» si girò verso la bionda e a me venne la nausea.
«Ti volevo chiedere...» si sedette sulle gambe del ragazzo al mio fianco e lui la lasciò fare, ovviamente. Stupidi maschi. «...se oggi pomeriggio fossi libero per fare i compiti» calcò le ultime tre parole, come se non si capiva che fosse tutto un'allusione per dire "scopiamo".

«Sto per vomitare»
«Prego?» se possibile, Caroline urlò ancora più forte.
Oddio, l'avevo detto ad alta voce, non potevo crederci.
«Cosa?» feci la finta tonta. Non avevo voglia di discutere.

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