Capitolo 8

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14:45
Ora devo andare a sistemare il letto di camera mia, questa mattina ho scordato di farlo!
Che testa!
Ah, prima che me ne dimentichi!
Devo attaccare il cellulare al caricabatterie, non voglio che sia scarico quando esco di casa.
Si sa che quando ne hai bisogno è sempre scarico, non vorrei dover ricorrere al mio amato Iphone, però preferisco essere sicura.
La vita non va mai come vuoi che vada.

15:05
Ho fatto il letto, ma mi sono persa nei miei pensieri e tra una cosa e l'altra si sono incredibilmente fatte le 15.
Come al solito sono in ritardo.
Mai una volta in anticipo!
Beh, è la mia caratteristica principale, il mio tratto distintivo, vediamola così.
Afferro il cellulare che era sulla scrivania e lo infilo nella tasca della mia felpa, prendo chiavi, soldi e me ne vado tirandomi dietro la porta di casa.
Spero di venire a casa presto perché questa sera c'è la festa d'inizio anno a scuola, ho già preparato tutto, dal vestito, alle scarpe, ai trucchi.

15:09
Sono le 15:10 e Jack non si è ancora fatto vivo, non è da lui; non è mai in ritardo, MAI.
Però dai, non si può essere sempre precisi, magari si è ricordato a metà strada d'aver lasciato le luci della cucina accese ed è tornato indietro per spegnerle.
Per quello é leggermente in ritardo, ma lo perdono.
Sì, sarà sicuramente così; svanito com'è!
Insomma, di solito è lui quello che aspetta e io quella che arriva con qualche minuto di troppo...le star si fanno sempre desiderare ahah.
Ma questo è il mio ruolo!
Lui deve fare quello paziente!
Aah, questi uomini buoni a nulla!

15:30
Sto ancora aspettando.
Forse si é addormentato sul divano, o forse sta facendo degli esercizi fisici e non ha visto l'ora; provo a chiamarlo, per sentire dov'è; da casa sua a casa mia non c'è troppa strada, voglio dire che in macchina si fa molto presto.
Mentre digito il numero sulla tastiera, infilo gli auricolari nelle orecchie e metto un po' di musica, tanto quando Jack risponderà si bloccherà automaticamente la canzone e potrò tranquillamente parlare al telefono.
Ma Jack non risponde.
Per non stare ferma inizio a camminare, una passeggiata non mi farà di certo male...
Le canzoni della playlist proseguono in ordine, una dopo l'altra e intanto io cammino e cammino, assorta nei miei pensieri.
Passo dopo passo, vedo una goccia d' acqua bagnare il display dell'iphone.
G: "ah, perfetto, ora inizia a piovere!"
Aumento leggermente la velocità del passo, ma non di molto.
Per fortuna non piove a dirotto e posso ancora godermi questa passeggiata.
Spero solo non inizi il diluvio universale perché non ho un ombrello.

15:56
È già un po' che cammino e di Jack neanche l'ombra. L'ho richiamato più e più volte ma non c'è stato nulla da fare, sempre quella benedetta segreteria telefonica.
"Lasciare un messaggio dopo il bip."
La pioggia inizia ad aumentare.
Aah, fanculo.
Non ho un ombrello ma almeno ho il cappuccio della felpa, sempre meglio che niente.
Inizio a correre, ma non riesco a vedere molto bene...
Mi gira forte la testa, forse perché oggi, presa dai miei pensieri e dalla tristezza (a causa del volo di Chris), ho mangiato meno del solito, poco, molto poco, nulla...
Vedo delle luci, ma faccio fatica a distinguere le cose: i pali dalle persone e le persone dai pali.
Rallento il passo perché sono stanca, ma poi mi ricordo che sono in mezzo al fango e sotto alla pioggia e ritorno a correre, vincendo la stanchezza, vincendo me stessa.
Improvvisamente vado a sbattere contro a qualcosa e cado a terra.
Un duro colpo, non riesco a rialzarmi.
Ho gli occhi chiusi e non riesco a ragionare.
Spengo del tutto la mente.
Non sento nulla.
Non sento rumori, odori, pensieri.
Non sento nemmeno i battiti del mio cuore.

[il babbano Jack]

|Occhi di gatto| Cameron DallasWhere stories live. Discover now