Pirate! Ciel Phantomhive|Kuroshitsuji

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⭐⭐⭐

Rimasi dietro quello scoglio, a fissare quella enorme nave che attraversava il mare. Era tutta in legno, munita di tanti cannoni, con la classica bandiera nera.
Potevo sentire la ciurma che cantava delle canzoni che sono soliti cantare. Avevo visto più di una volta questa stessa nave pirata, puntualmente, si fermava davanti allo scoglio dov'ero solita sedermi per rilassarmi. Da qualche giorno avevano iniziato ad appostarsi lì, a volte pescavano anche, come quella per esempio.
Mi sporsi ulteriormente per guardare in modo più chiaro il capitano di quella nave pirata: abbastanza basso, portava la classica divisa da corsaro con il cappello e una benda sull'occhio. Dalla divisa penzolavano due pistole e due sciabole inglesi. Guardava dinanzi a sé, poggiando i gomiti sul bordo. Rimasi a bocca aperta vedendo una creatura così affascinante.

"Ah, eccoti!"

Mi voltai di scatto non appena sentii qualcuno parlarmi alle spalle.

"Santi calamari, [amica]! Mi hai fatta spaventare." dissi, portando una mano al petto.

"Sapevo di trovarti qua. Tuo padre vuole vederti." disse.

"No. Non voglio parlare con lui." dissi, facendo il broncio.

"Uh, ancora con questa storia. Sai benissimo che non ti parlerà mai degli umani."

"Ma come fa a sapere tutte quelle cose?"

"E chi lo sa. Sono l'ultima persona a cui chiederlo. Ora andiamo." disse lei.

Io la ignorai, tornando a guardare la nave. Vi trovai due di loro con in mano una enorme rete. Spalancai gli occhi non appena capii le loro intenzioni.

"Ancora?! É la decima volta in tre giorni che questi vengono qui per pescare! Basta, io intervengo." dissi, tuffandomi in acqua, mostrando la mia coda [c/p].

Sentivo la voce ovattata di [amica] chiamarmi, ma la ignorai nuovamente.
Avevano pescato troppe volte, e si era notato una diminuzione di pesci in quella zona, cosa che avevano detto durante una delle chiacchierate in famiglia.
Iniziai a nuotare il più velocemente possibile verso la nave. Notai che la rete intrappolava quattro pesci, nuotai verso di loro e, con facilità, li liberai dalla presa della rete.
Improvvisamente, iniziarono a tirare la rete che scivolò dalle mie mani. Non mi ero accorta di essere io stessa nella rete, per liberare quei pesci.
Con fatica, iniziarono a tirare sempre di più, fino a quando non mi trovai completamente fuori dall'acqua.
Iniziai a dimenarmi nella rete non appena sentii la ciurma dire "Una sirena!".
In famiglia ripetevano sempre di stare attenta agli esseri umani, perché avrebbero potuto mangiarmi, essendo in effetti un pesce, oppure mi avrebbero messa in una qualche gabbia, privandomi della libertà.
Guardai verso l'alto, vi trovai una singola persona a tirare la rete: alta, molto alta, dalla pelle chiara e dai capelli corvini. Con un singolo movimento, tirò su la rete, facendomi colpire bruscamente la superficie in legno.
Mi arresi, stendendomi lungo il legno e sbuffando.

"Sebastian?" sentii chiamare.

Guardai la fonte di quel suono piacevole, mai sentito prima, e vidi lui. Il capitano della nave, colui che fissavo da dietro quello scoglio.
Lo vidi arrossire pesantemente mentre mi guardava.

"Sebastian. Perché n-non ha nulla che le copre il petto?!" urlò.

Mi guardai il petto.

"Siete voi che vi coprite." dissi, provocando un suono di stupore da parte di tutti.

"É una sirena, capitano. Le sirene non hanno nulla con cui coprirsi." spiegò la stessa persona che mi aveva tirata su.

"Tch. Liberala dalla rete e portale qualcosa con cui coprirsi." disse il capitano, ancora con il rossore sulle guance.

Roteai gli occhi e 'Sebastian' mi liberò. Rimasi immobile fino a quando non mi portarono due grandi Conchiglie; avevano un buco su entrambi i lati e un filo che lo passava.

"Metti questo." disse lui.

Io lo guardai stranita.

"E cosa dovrebbe essere? Non me lo metto questo." dissi, incrociando le braccia al petto.

"Il Capitano me lo ha ordinato, e non posso non eseguire i suoi ordini."

Sbuffai e lasciai che Sebastian mi coprisse il petto con le due conchiglie (tipo alla Ariel.)
Mi voltai verso di lui quando finì. Mi prese in braccio e mi portò all'interno della stiva, per poi posarmi su una superficie morbida. Trovai il capitano in quella stanza, che mi guardava.

"Che guardi?" domandai, quasi infastidita.

"N-niente." rispose, distogliendo lo sguardo.

"Mh."

⭐⭐⭐

"Io devo tornare in acqua." dissi, ad un certo punto.

"Eh? No, bellezza. Ti ho catturata e ora rimarrai qui."

"Il mio nome non é 'bellezza', ma [Nome]. Il tuo?"

"Ciel."

"Bene, Ciel. Io dovrei davvero tornare in acqua altrimenti mio padre si preoccuperebbe."

"Allora non hai capito." disse, avvicinandosi a me.

Posò una mano sul materasso, poco distante dal mio fianco, l'altra la poggiò sul suo fianco e avvicinò il viso al mio orecchio.

"Ti ho catturata, ciò ti rende di mia proprietà."

Roteai gli occhi. Ma il suo sussurro provocò delle scariche eletrrice lungo la schiena che mai avevo avuto prima.

"E io come dovrei rimanere qui? Ho la coda, tu hai...le gambe."

"Non sei la prima sirena che incontro. Anche se l'altra, a differenza tua aveva il seno coperto." disse, ricordando quel momento in cui mi aveva vista per la prima volta.

"E con questo?"

"Ho assistito alla trasformazione della sirena; subito dopo aver baciato un umano le sono spuntate le gambe."

"Impossibile. Una sirena non può diventare umana, e viceversa."

"Peccato che i miei occhi lo abbiano visto." disse con tono saccente, per prenderemi in giro.

"E sentiamo, tu vorresti baciarmi per farmi spuntare le gambe. E poi?"

"Poi resterai qui. Che domande."

"No. Io non voglio."

"Invece ci rimarrai."

"Perché? Chi lo dice?"

"Io."

E con quell'ultima parola, posò le sue labbra sulle mie, e una mano sul retro della mia nuca, portandomi ulteriormente vicino a lui.
Il suo occhio azzurro era chiuso, mentre si godeva quel bacio che io mi rifiutavo di ricambiare. Dopo un po', rimasi così ammaliata da quella sensazione nuova, che mi lasciai trasportare dal bacio, aprendo la bocca e facendo scivolare la sua lingua all'interno di essa.
Iniziai a sentire una strana sensazione lungo la coda [c/p], ma la ignorai, perché troppo concentrata nel baciare quel pirata che avevo appena incontrato e che mi procavava sensazioni del tutto nuove e piacevoli.
Quando ci staccammo, posò la sua fronte sulla mia. Sentii la sua mano toccarmi una parte del corpo nuova: le gambe.
Guardai verso il basso, trovando due gambe dal colore [colore pelle] al posto della solita coda. Rimasi scioccata.

"Visto? Che ti avevo detto?"

I Love You, Idiot » reader insertDove le storie prendono vita. Scoprilo ora