Darkness 4

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Ero ancora in tempo.

Alzai lo sguardo sul vecchio orologio appeso al muro e notai con sorpresa che erano le 19:47 del 16 marzo. Ero stato sotto quel casco per 12 ore, non potevo crederci. Mancavano soltanto meno di venti minuti prima che Will se ne andasse dal Campo per sei mesi per via di una stupida opportunità donatagli da suo padre per studiare medicina con niente di meno che il dottor Esculapio in persona.
Non sapevo dove andare, ma sapevo cosa dovevo fare, sapevo che dovevo... i miei pensieri vennero interrotti da un entrata che volevo evitare.

-Hei amico, ma manca meno di mezz'ora alla partenza di Will. Che ci fa..

Il suo sguardo cadde sulle mie mani strette intorno al casco. Alzò gli occhi verso di me assumendo quell'espressione carica di tristezza e compassione di cui ho sempre odiato esserne la causa.
Abbassai lo sguardo provando un notevole interesse per le pute bianche delle mie converse nere.

-Nico... hai usato il casco eh?

-Oh guarda, lo Sherlock Holmes della situazione é giunto ancora una volta alla sua impeccabile supposizione... bravo... veramente.

Sputai acido creando ancora una volta quello scudo di odio e strafottenza che riusciva a proteggere i miei sentimenti, la mia voglia di urlare e scappare via. Non accennai a un sorriso e lui fece lo stesso. Spostó lo sguardo da me al computer a cui era collegato il casco di metallo e la sua espressione mutò improvvisamente in rammarico e rabbia.
Strinse i pugni che cadevano lungo i fianchi e la vena sulla sua fronte sembró più grossa del normale.

-Non ti é bastato...

Quel tono amaro con cui lo disse mi fece gelare il sangue, non me lo aspettavo.
Alzai lo sguardo trovando il coraggio per guardarlo in faccia.

-Leo, io...

-Non ti è bastato eh?

Sapevo a cosa stava alludendo.

-No...

Alzó gli occhi al cielo facendo un sorriso, ma non allegro e solare, questo emanava ironia e odio, odio che mi fece indietreggiare.

-Tipico Di Angelo, davvero tipico di te.
Non ti é bastato che Will ti salvasse da quel mostro che stava quasi per ucciderti, non ti è bastato che si fosse preso cura di te come non aveva mai fatto con nessuno cui dentro, non ti é bastato vedere i suoi occhi luccicare quando c'eri tu...
No certo, tu dovevi impossessarti della mia nuova invenzione, entrare di nascosto come un ladro e digitare sul computer "Cosa sarebbe successo se Will fosse morto nella battaglia del 3 febbraio 2018?"
No, tu devi sempre distruggerti dentro Di Angelo, devi sempre trovare la via più difficile, più lunga, più contorta... più da degno figlio di Ade.

-Leo non sai quello che stai dicendo.. non sei in te!

-Lasciami finire! Per una buona volta vorrei sembrare serio e lasciare la maschera che indosso tutti i giorni sul tavolo di questo laboratorio almeno per finire questa discussione.

Ci guardammo all'unisono e capí guardando i suoi occhi lucidi, che era diventato lo spettro di se stesso, per proteggere gli altri, dal suo dolore, per proteggere le apparenze.

-Lo hai distrutto Nico... con la tua indifferenza e freddezza lo hai ucciso dentro, non solo nella realtà modifica, ma anche in quella reale.

-ORA BASTA!

-NO DI ANGELO! DEVI CAPIRE CHE HAI SBAGLIATO PER TUTTO QUESTO TEMPO!

-LEO...

-CAZZO NON TI É BASTATA LA REALTÀ MODIFICATA EH?!?

-LUI NON MI AMA! IO...

Ecco, come due frasi possono uscire così spontanea, cariche di tutto quel dolore covato dentro, come possano ucciderti dentro con le loro verità opposte... come possono uscire così e restare sospese ad alleggiare nella luce tetra e scura di quel bunker.

-TU NON SAI NIENTE! IO AMO UNA PERSONA CHE NON RICAMBIERÀ MAI!
STA ZITTO!

Non volevo mettete a tacere lui, ma i miei pensieri.

Successe tutto così in fretta.
Io corsi verso di lui con i pugni serrati pronto a dargli pugno, per scaricare tutto quell'odio e usarlo come un sacco da box o una pallina anti stress.
Schivó il mio colpo scivolando dietro di me bloccandomi il braccio dietro la schiena.
E lì, in quel silenzio asfissiante, mi fece voltare verso di lui e... mi abbracció. Spalancai gli occhi e ispirai forte facendo penetrare nelle mie narici l'odore di fuliggine che impregnava la sua maglietta. Come se nulla fosse.
Misi una gamba dietro la sua e lo feci cadere a terra con un tonfo mettendomi a cavalcioni su di lui.

-T-TU NON HAI IL DIRITTO DI TRATTARMI COSÌ. PRIMA MI INSULTI E POI MI ABBRACCI?!? N-NO VALDEZ I-IO...

Non ce la feci più, lasciai che le lacrime scorressero libere sul mio viso, che la voce lasciasse spazio ai singhiozzi e che il mio corpo senza il mio consenso si mettesse a tremare.
Mi asciugó una lacrima con il pollice sporcandomi la guancia di fuliggine. Alzai lo sguardo e vidi che mi stava guardando carico di decisione misto ad orgoglio, e lí non ci capii più niente.

-Ora sei pronto. Va da lui.







Nota autrice

I'M HERE BABES!

SONO TORNATA GENTEEHH E CON IL PENULTIMO CAPITOLO DI DARKNESS PER GIUNTA!!! Si, avete capito bene, questo è il penultimo capitolo perché ho deciso di dividere l'ultimo in due parti. Hei hei hei! Non uccidetemi, anche la Rowling l'ha fatto con i Doni della morte eppure è ancora viva.

Anyway, dopo aver superato questo periodo così oscuro per me sarò più attiva.

Bye bye ❤

-Taty🌸

I disagi del campo mezzosangue Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora