Capitolo 3

1K 72 6
                                    

Capitolo 3

Lunedí mattina. Che strazio. Se non fosse stato per Cato, avrei passato il resto della giornata da sola ad allenarmi, e per quanto fossi una persona solitaria, lo giuro, non é poi cosí divertente.
Non che non provassi a socializzare, anzi: durante il corso di tecniche di sopravvivenza, di cui avevo un test pratico da superare, ero addirittura riuscita a chiacchierare con una mia compagna, fino a quando non capii che era la solita popolare, pronta a sparlare di te per ogni minimo errore.
Passai le prime tre ore con alcuni ragazzi poco loquaci e indifferenti alla mia presenza, in attesa delle ultime due per aiutare Cato con i coltelli. Purtroppo la giornata risultava ancora lunga e piuttosto pesante : infatti prima di pranzo mi vidi circondata da un branco di ragazze, tutte più alte e muscolose di me. " da quanto va avanti?" Chiese con rabbia. " va avanti cosa?" risposi sgranando gli occhi per la sorpresa, " senti mocciosa vedi di non fare la furba. Lo sai benissimo di cosa sto parlando, o meglio di CHI parlo" , mi guardava con aria di sfida e gli occhi verdi che sembravano tanto dolci da lontano, si erano trasformati in due fuochi ardenti che bruciavano d'invidia e gelosia. " allora, io sono nuova qui e non voglio problemi. Quindi se non vi dispiace farmi capire di cosa state parlando... Perché io non ne ho la minima idea" replicai. Risposta sbagliata. La ragazza dagli occhi verdi e i capelli biondi, probabilmente il capo, mi prese per i capelli e mi avvicinò al suo volto :" vedi di stare lontano da Cato, novellina. Lui-é-mio. Chiaro? E se non ti fosse ancora entrato bene in testa... Posso sempre venire a ripeterti il concetto". Detto ciò il gruppo sciolse il cerchio e mi lasciò sola, tremante di rabbia e paura al tempo stesso. Ero forte, ma nessuno badava ad una ragazzina che viveva in una casa da sola, ai margini del distretto. E dal tono di voce della mia nuova nemica si capiva bene che non ci sarebbe andata leggera.
Nel pomeriggio vidi Cato con tutto il gruppo e la ragazza nel giardino. Quando lui mi vide mi fece cenno di avvicinarmi, sorridendo. Ma feci finta di niente e mi allontanai verso il boschetto con il lago, per stare da sola. La cosa che più mi fece male, oltre alla faccia perplessa e preoccupata di Cato, fu il brusio provocato dalle risate che seguirono il mio rifiuto : come a dimostrare che avevano vinto, che mi ero piegata a loro.
Rimasi delusa dal fatto che Cato non fosse corso per vedere se stava bene, ma era meglio cosí, non avrei dovuto dare nessuna spiegazione. Almeno per il momento.
La sera tornai a casa da sola e mi feci un bagno per rilassarmi. Dopo mangiai del pane e il resto del pollo avanzato, dividendolo con Zecca.
Quando fu ora di addormentarsi, misi la testa sul cuscino, e in poco tempo, stavo già sognando.
La mattina dopo avevo la testa che mi girava e che faceva terribilmente male, come se avessi sbattuto contro un mobile: in realtà sapevo che si trattava del nervosismo e dello stress, che mi procuravano sempre questi effetti collaterali. Purtroppo però non potevo non andare in Accademia, cosí presi la giacca leggera e mi incamminai. Non dovetti aspettare molto per chiedermi per quale ragione ero dovuta uscire presto: lo spettacolo agghiacciante e straziante di Cato e Occhiverdi che andavano a lezione insieme. Lei con il braccio stretto a quello di lui. E, cosa peggiore, Cato non diceva assolutamente niente, come se andasse tutto a meraviglia. Disgustoso. Meschino. Maledetto approfittatore. Poteva andarsene all'inferno con la sua nuova fidanzata.
Corsi a perdifiato fino alla recinzione più esterna del paese, dall'altra parte dell'Accademia. Mi calmai e , una volta ripreso il fiato, tornai indietro per allenarmi, come sempre. E che sia chiaro, a testa alta.
Entrai nella zona per l'addestramento comune, pronta a seguire la lezione sul combattimento corpo a corpo. " signorina Clove. É in ritardo" disse l'istruttore. " si, ne prendo atto. Ma non mi sentivo bene e ho voluto aspettare prima di presentarmi" . Cato dall'altro lato della stanza, a una quindicina di metri, si voltò e mi interrogó con lo sguardo. Fissai l'istruttore per spostare la mia visuale. " mi dispiace. Ma ora sono pronta per cominciare" " ne sono lieto. Ma dato che non é ancora cosí pratica di questa disciplina, riterrei opportuno affiancarla a chi é più esperto... Cato ti dispiace?" " certo che no arrivo subito". -bene- pensai - ora anche come insegnante. Cominciammo la lezione e io la passai quasi totalmente in silenzio, tirando calci e pugni verso il mio compagno a più non posso. " cosa succede? Tu non sei cosí" disse ad un certo punto. Non risposi. " cosa ti ho fatto? Me lo dici per favore? Ancora non sono capace a leggere nel pensiero", " ti basti sapere che stamattina sono uscita presto... E che mi sono meravigliata di quante coppie sdolcinate si possano trovare fuori a quell'ora. Sarà l'alba un momento cosí romantico?" Dissi con tono di disprezzo. " Stooop" per oggi finiamo qui, disse l'istruttore. " bene, é stato un piacere Cato. Ma ora scusa devo andare prima che arrivi il tramonto. Sai non voglio fare altri incontri imbarazzanti". Lo lasciai li a bocca aperta e mi diressi verso lo spogliatoio. Una volta uscita pensavo di non trovare nessuno, invece eccoli li i piccioncini. Schifata osservai la scena. Cato che cercava di parlare a Occhiverdi e lei che gli si avvicinava. Sempre più vicina, fino a quando accadde l'impensabile. Lei gli mise una mano tra i capelli e ,avvicinatolo quanto bastava, lo baciò. Era troppo. Perfino per me. Corsi attraverso la stanza e solo quando Cato realizzò che ero io si mise ad urlare :" Clove! Clove! Aspetta!" . Ma era troppo tardi, ormai ero lontana. Correndo fra i singhiozzi arrivai a casa e mi gettai sul letto dove mi addormentai per lo sfinimento, in un sonno vuoto. Senza sogni ne incubi.

"Sooooo :) cosa ne pensate fino adesso? La storia migliora via via, probabilmente perché mi appassiona sempre di più. Ora posto altri due capitoli e poi elaboro il resto.
See ya ~Rebs"

-Quello che non è stato raccontato - ClatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora