Capitolo 12

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Capitolo 12

Cato's POV:

Ero sul terrazzo di casa mia, dove avevo portato Clove per il nostro primo appuntamento serio. Era veramente fantastica quella sera. Anzi,era sempre cosí bella. Quella mattina l'avevo vista uscire dal grande edificio della piazza centrale con quel suo vestitino azzuro e avevo deciso di fermarmi per osservarla. Proprio non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso e nel frattempo non volevo che lei mi scorgesse li, intento a spiarla, come se non mi fidassi di lei. Si perché anche se mi ero arrabbiato tanto per quel dannatissimo bacio, non avevo mai realmente creduto che lei volesse ferirmi e neppure che fosse stata lei la prima a baciarlo; però mi ero infuriato lo stesso, per fare vedere che mi importava, ma mi sbagliavo parecchio, perché non é cosí che si dimostra ad una persona di tenere a lei. Mentre la osservavo capii una sola cosa: proteggerla, questo era il mio scopo. Aveva perso tutto, la sua famiglia, gli amici, la sua casa: ora mi sentivo in dovere di proteggerla da tutti i mali futuri, perché ne aveva giá passate tante, troppe. L'avevo guardata allontanarsi verso casa, con quel passo che le capitava di avere quando era sovrappensiero. Sorrisi. Era sempre sovrappensiero.

Clove's POV:

Troppe cose a cui pensare e cosí poco tempo: 2 giorni. La mietitura cominciava tra meno di 48 ore e io non sapevo cosa fare, da chi andare. Volevo fare ammenda. Andare da Cato e perdonarlo, o lui avrebbe perdonato me, non importava; poi volevo andare da Hunter e ringraziarlo per aver parlato con Cato, e chiedergli di tornare amici. Poi avrei aspettato la mietitura sola, chiusa in casa. E quando fosse finito tutto, sarei tornata alla vita normale: magari con un bellissimo ragazzo e un grande amico. Perché pensare negativo? In fondo non avevo dovuto prendere tessere in più per sfamarmi ,come invece negli altri distretti succedeva spesso, e lo stesso Cato e Hunter. Si prospettava un anno fantastico, senza preoccupazioni, in un posto che potevo finalmente definire La Mia Nuova Casa. Sorrisi. "Finalmente" dissi a me stessa.

Hunter's POV

Mia madre mi aveva appena chiamato "Angelo Mio" e io non potei che sorridere a quel nome che mi dava sempre quando mi chiamava. Non ero per niente un angelo: incendio doloso, 4 rapine a negozi di alimentari, risse di cui non ricordo più il numero, contrabbando di prodotti provenienti da più o meno tutto il distretto 2. Ma mia madre era l'unica che vedeva ancora del buono in me, l'ultima speranza per me di cambiare; forse non proprio l'ultima: Clove mi aveva capito fin da subito. Anche lei aveva avuto i miei stessi problemi, fedina penale simile...con la differenza che lei era stata separata dalla famiglia, mentre io no, perché mia madre era stata reputata di vitale importanza per la mia rimessa in sesto. Era l'unica persona che potesse avvicinarmi all'epoca. In seguito cambiammo più e più distretti, perché ovunque andassi combinavo qualcosa. Ma Clove, lei aveva avuto fiducia in me e io l'avevo ripagata distruggendole il rapporto con Cato. Per fortuna le cose sembravano essersi abbastanza risolte, anche se aveva dovuto prendermi un bel pugno in faccia, di quelli potenti. Sorrisi. Nessuno era mai riuscito a picchiarmi uscendone vivo; questa era la prima volta.

"To be continued..."

~Rebs

-Quello che non è stato raccontato - ClatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora