Capitolo 6

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Capitolo 6

Hunter era simpatico : non troppo altezzoso ma con una grande sicurezza, cosa che gli invidiavo moltissimo. Eppure non si vantava mai, neanche una volta mi aveva detto qualcosa di sgarbato e anzi sembrava che gli facesse piacere avermi intorno. Dato che il nostro livello era praticamente lo stesso frequentavamo le stesse lezioni e ci divertivamo un sacco. Era come se già lo conoscessi, come se fosse un amico di vecchia data che non vedi da un po' : prima rompi il ghiaccio e poi ridi e scherzi come non avredti mai pensaro fosse possibile.

Intanto con Cato andava sempre meglio: mi aveva addirittura invitata ad un vero appuntamento. Qualcosa di non sofistacato , il distretto non lo permetteva, noi non potevamo permettercelo, ma era la prima volta che me lo chiedevano ed ero eccitatissima e spaventata. Non sapevo cosa mettere : i miei vestiti comprendevano una serie di magliette e pantaloni da lavoro, comodi per qualsiasi tipo di situazione. Ma ero stata fortunata perché mia madre, senza che me ne accorgessi, il giorno in cui partii mi mise un bel vestito azzurrino semplice nel borsone. Diceva sempre che l'azzurro faceva risaltare la mia carnagione chiara e i miei capelli... quasi non scoppiai a piangere. Mi mancava moltissimo e sarebbe stata contenta di vedermi uscire con il mio primo ragazzo. La vita era cosí ingiusta a volte, soprattutto con me.

Il giorno dopo, dopo aver fatto un bagno, mi misi il vestito e rimasi stupefatta : mi stava alla perfezione. Non avrei mai pensato di poter essere carina e femminile, io ero più il tipo da comportamento freddo e calcolatore, letale, quasi malvagio. Ma in quel momento mi sentivo una donzella in pericolo pronta per essere salvata dal suo principe. Uscii e per strada incontrai Hunter, che non si accorse subito di chi fossi. Quando mi fissò con quegli occhi verdi sgranati mi venne il dubbio di sembrare terribile e stavo quasi per correre a casa a cambiarmi se non si fosse avvicinato per salutarmi "Clove sono...come dire, scioccato! In senso buono ovviamente. Sei.. Sei..". In quel preciso momento arrivò Cato che, anche lui sorpreso, completò la frase " Bellissima". Bastò quella parola per farmi diventare rossa come un peperone " Non so...io non mi sono mai vestita cosí", lui mi sorrise " Credimi se ti dico che non ho mai visto nessuna bella come te". Il tono era serio, senza esitazioni. Questo mi fece sentire benissimo e cosí decisi di presentare i due ragazzi :" Hunter lui é Cato, il mio..." " Ragazzo" continuò lui. Negli occhi di Hunter passò un guizzo, poi dal verde brillante che erano i suoi occhi di si velarono, diventando più scuri. "Piacere di conoscerti, io sono nuovo qui" disse Hunter " piacere mio e benvenuto. Sappi che tutti gli amici di Clove sono anche amici miei quindi se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi pure- disse Cato sorridendo- ed ora scusami ma te la devo portare via. C'é un posto speciale che ci aspetta" . Cosí salutammo Hunter e ci incamminammo verso la cascina in cui abitava Cato. La sua famiglia era in visita da parenti e lui aveva voglia di farmi fare il giro della casa. Poco dopo , qualche minuto prima del tramonto, mi portò in cima ad un casolare, che aveva una terrazza enorme con vista sui prati e i campi non distanti. Il tramonto, il cibo,lui stesso...tutto era perfetto. La sera ci sdraiammo su delle coperte a guardare le stelle. Io però non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine degli occhi di Hunter e soprattutto le sue parole...che mi volesse dire qualcosa di importante?

"Vi posto un po' di capitoli visto che ne ho il tempo ;)

La lunghezza non è il mio forte, ma spero valga la pena leggerli lo stesso ~Rebs"

-Quello che non è stato raccontato - ClatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora