Run boy run!
This ride is a journey to
Run boy run!
The Secret inside of you
- Woodkid
Socchiuse le palpebre e si schermò con le ciglia, infastidito dalla luce che entrava invadente dalla finestra nonostante le nuvole ricoprissero il cielo fino a creare una coltre.
Quando si era addormentato? Ricordava solo che la sera precedente suo padre e Iris avevano telefonato per dirgli che andava tutto bene, prima che si mettesse a letto. Poi era passato un numero indefinito di ore. Il momento in cui i pensieri avevano smesso di tartassare la sua mente non doveva essere troppo distante, visto come gli bruciavano gli occhi.
Si alzò sui gomiti di scatto, cercando con sguardo appannato l'orologio che stava sul comodino alla sua destra. Segnava le otto meno cinque.
«Cazzo» imprecò, ricordandosi solo in quell'istante di avere scuola. L'entrata era alle otto e sicuramente se ne erano tutti andati, lasciandolo a casa da solo. Ma perché non l'avevano chiamato? Forse non erano ancora partiti e lui avrebbe potuto fare in tempo. Era improbabile, ma doveva provarci. Se avesse saltato le lezioni sua madre si sarebbe messa a indagare più a fondo sui suoi strani comportamenti, e lui non la voleva tra i piedi più di quanto non fosse già.
Si tirò a fatica verso la sua sedia per poi raggiungere l'armadio e frugarci dentro alla ricerca della divisa. Non la vedeva dal giorno prima, quando se ne era disfatto con poca grazia in bagno, quindi, per sbrigarsi, afferrò una t-shirt a mezze maniche e un paio di jeans, precipitandosi a vestirsi. Meglio quelli che niente, pensò, anche se probabilmente alcune ragazze l'avrebbero preferito con nulla addosso...
Tentò di non distrarsi e non si concesse la risata sarcastica che gli era nata spontanea. Gli ci vollero dieci minuti, durante i quali nessuno venne a chiamarlo, cosa che gli fece perdere ancora di più la speranza.
Uscì dalla sua camera e il silenzio più assoluto gli premette contro i timpani. Non era presente nemmeno la figura affidabile di Irina, alla quale Alec avrebbe voluto chiedere indicazioni per la stanza di Mya. Invece raggiunse quella di Adam, l'unica che conosceva. Il freddo gli arrecò brividi sulle braccia lungo il tragitto, ma avrebbe resistito. Nel giro di qualche ora le temperature si sarebbero alzate. Colpì insicuro la porta e il rumore rimbombò per il corridoio vuoto. Dall'altra parte non sembravano provenire movimenti, l'assenza di suoni regnava indisturbato in ogni angolo. Decise di non arrendersi: bussò di nuovo, questa volta accompagnando il gesto con il nome di Adam, che uscì interrogativo dalle sue labbra.
Attese qualche istante e colse un fruscio difficile da identificare, ma che lo fece rendere conto, perlomeno, che c'era qualcuno. Il trionfo si scatenò in lui nel sapere che era ancora in tempo, ma quando Adam venne ad aprire lo fece rimanere perplesso.
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Astri nell'Abisso
General FictionLa vita cambia drasticamente per Alec Callaway dopo l'incidente che l'ha costretto su una sedia a rotelle, scioccandolo a tal punto da indurlo ad accettare la sua invalidità come una punizione. Ciò che non sa, tuttavia, è che il peggio per lui deve...