La vita cambia drasticamente per Alec Callaway dopo l'incidente che l'ha costretto su una sedia a rotelle, scioccandolo a tal punto da indurlo ad accettare la sua invalidità come una punizione. Ciò che non sa, tuttavia, è che il peggio per lui deve...
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No fair
You really know how to make me cry
When you gimme those ocean eyes
I'm scared
I've never fallen from quite this high
Falling into your ocean eyes
Those ocean eyes
- Billie Eilish
Le sue palpebre tremarono, ma non ne vollero sapere di alzarsi. Un brivido gli scosse la schiena, obbligandolo ad avvicinarsi alla fonte di calore che gli stava proprio davanti. La cercò e la desiderò, fino a trovarsi del tutto ricoperto del tepore che tanto aveva bramato.
Un soffio caldo sul viso lo fece finalmente ridestare. Riuscì a socchiudere gli occhi mentre la luce del sole faceva restringere le pupille contornate da un mare di ghiaccio. Si concesse una boccata d'aria e poi dovette arretrare: il volto di Adam era a pochi centimetri dal suo.
Combatté con le coperte che volevano intrappolarlo e si permise un'occhiata all'amico solo quando fu a distanza di sicurezza. Il suo petto si muoveva lento e regolare, le ciglia lunghe gli sfioravano delicatamente le guance a malapena rosate.
I ricordi ci misero qualche istante a tornare alla mente di Alec, ma il ragazzo non li fece sfuggire e ripercorse tutto quello che era accaduto il giorno prima; tremò.
Alla sua destra, sentì il respiro dell'altro farsi più controllato, e quando tornò a esaminare la sua direzione i due zaffiri tanto familiari lo stavano studiando con un'attenzione improbabile da affibbiare a qualcuno che si era appena svegliato.
«Come stai?» fu la prima cosa che Adam gli domandò, spezzando l'armonia del silenzio.
Alec fece spallucce e lasciò andare ogni traccia di immagine relativa alla sera precedente. Era apparso fin troppo debole ed era in imbarazzo per questo. Così tanto che non fu in grado di emettere una risposta vera e propria.
Si mise seduto, invece, e si sgranchì le braccia stiracchiandosi. Probabilmente si era intorpidito perché aveva dormito tutta la notte addosso a Adam. Le sue guance si scaldarono al pensiero, ma se lo concesse perché l'amico era alle sue spalle e non avrebbe potuto vederlo.
Passò qualche attimo in cui l'unico rumore udibile fu quello del vento che sbatteva contro la vetrata limpida che dava sul balcone stretto ma lungo, poi Adam gli fu accanto in un fruscio di coperte.
«Ciò che stavi per dirmi ieri...» lo sentì mormorare, così piano che appariva come se non volesse parlarne davvero. Forse era così, forse temeva di ferirlo, vista la sua reazione del giorno precedente. Alec però non voleva apparire come qualcuno che poteva essere ferito con poche e semplici parole.