Capitolo 27

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Blinded by street lights in the cold

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Blinded by street lights in the cold

Bring me back just to make me warm

I wish I had wings to keep me up

To keep me with you

- Iselin Solheim


Diede la spinta alle ruote per avanzare verso l'uscita, e poi fino al giardino della scuola. Sempre più spesso gli piaceva stare da solo all'aria aperta, tra il profumo delle foglie secche autunnali e la brezza umida che gli si insinuava tra i capelli fino a gelargli le orecchie.

Al suo risveglio non aveva trovato Adam accanto a sé, e dal giorno precedente non l'aveva ancora rivisto poiché se ne era andato da casa prima degli altri, come al solito a piedi. All'inizio era stata una precauzione dettata dal bisogno di non pesare sugli altri, ma questa volta l'aveva presa come una liberazione.

Non stava scappando da Adam, si era detto. Solo che non aveva voglia di affrontare ancora il discorso, e molto probabilmente l'amico ci avrebbe provato.

Il vento gelido ci mise poco a insinuarsi nei capi leggeri della sua divisa. Rabbrividì, gli occhi poggiati sulle persone che stavano in cortile, e in quel momento scorse Mya. Appartata in un angolino con Grisam, sembrava così tanto impacciata che Alec si diede mentalmente una mano in faccia per lei. Scosse la testa e sorrise quasi per prendere in giro entrambi mentre vedeva il ragazzo al settimo cielo. Una strana sensazione si espanse nel suo petto, un po' come quando provava quel senso di protezione nei confronti di Iris. Mya era... sua, in un certo senso, eppure ora era tra braccia altrui.

Come se potesse leggergli la mente, lei alzò lo sguardo su di lui e lo fissò seria, e al suo fianco, il loro compagno di scuola non si accorse di nulla. In quel modo, la giovane Brass gli comunicò più di quanto non avrebbe fatto a parole. Ma ad Alec andava bene così. Era giusto che lei stesse con Grisam, lo riconosceva così come l'aveva riconosciuto lei.

Con un sospiro, tornò a guardare davanti a sé. Se erano felici, lui lo era per loro. Per non dare fastidio si mosse velocemente verso un luogo più appartato dove poter passare la ricreazione in pace, ma all'improvviso venne afferrato da dietro per il colletto.

Si bloccò, infastidito. Ci mancava anche qualche piantagrane ora, e di sicuro lo era, a giudicare dalla presa per nulla delicata di colui che ora stava facendo il giro della sedia a rotelle per entrare nella sua visuale. Udì delle voci indistinte, che gli suggerirono che chiunque gli avesse fatto visita non era solo.

Non gli andava. Si sentiva svuotato di ogni energia nonostante fosse solo mattina, e non aveva per niente voglia di parlare con qualcuno, specie se si trattava di una conversazione animata.

«Callaway» pronunciò un brutto muso non appena gli si parò di fronte. Ci mise un po' a riconoscerlo, lunghi attimi che portarono irritazione nell'altro.

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