Capitolo 21

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Whatever I feel for you

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Whatever I feel for you

You only seem to care about you

Is there any chance you could see me too?

'Cause I love you

Is there anything I could do

Just to get some attention from you?

- Woodkid

Affrontare Louise non si era rivelato così difficile come aveva temuto. Aveva programmato di combattere da solo contro le sue ire, eppure Adam l'aveva seguito e sorretto. Era stato unicamente grazie a lui se le cose si erano risolte nel migliore dei modi: aveva fatto sedere entrambi uno di fronte all'altra e aveva tenuto a bada i toni fino a trovare un compromesso. Alec si era scusato per le sue reazioni passate e, specialmente, per aver chiuso la donna nello stanzino, e lei aveva promesso che sarebbe stata più elastica in futuro. Forse, per la prima volta, tra loro era nato una sorta di dialogo. Traballante, ma pur sempre di un dialogo si trattava.

Nonostante l'orgoglio, avrebbe voluto ringraziare Adam per tutto ciò che aveva fatto per lui, tuttavia non aveva avuto occasione di parlarci faccia a faccia, né la sera precedente né quel giorno. A scuola si erano visti solamente di sfuggita, e una volta a casa Adam aveva avuto da studiare per un test imminente di cui si era ricordato all'ultimo. Non poté nemmeno incontrarlo a cena, impegnato in un appuntamento solo con Mya che le due capofamiglia avevano organizzato.

«È da ieri che ti comporti in modo strano» gli fece notare la sua finta fidanzata, seduta a quel tavolo rotondo allestito per loro due. Era vestita meno elegante rispetto alla prima cena che avevano condiviso da soli, ma era comunque impeccabile, al contrario di lui che aveva le mani fasciate e non era neppure riuscito a farsi entrare una camicia.

«Tu e mio fratello avete fatto qualcosa, è evidente. Sputa il rospo.»

La guardò stordito, soffermandosi a ragionare sulle sue parole. Gli stava dicendo che aveva un atteggiamento diverso; Adam anche, a quanto pareva. Ammetteva di essersi trovato più teso in sua presenza, ma era successo solo dopo aver saputo della gita, e poi c'era stata Louise a complicare le cose. Perché, invece, Adam avrebbe dovuto essere strano, da come aveva detto Mya?

«Che intendi dire?» decise di domandare.

Lei sospirò, accertandosi che nessuno potesse udirla prima di continuare, le mani poggiate sul tavolo e le dita che non la smettevano di tormentarsi tra loro. Ciò gli ricordò che appena aveva visto le sue fasciature era parsa davvero preoccupata e aveva chiesto delucidazioni, come tutti; spiegazioni che non era riuscito a dare a nessuno e che solo il maggiore dei Brass condivideva con lui in segreto.

«Un mese fa Adam avrebbe fatto i salti di gioia per un invito simile da parte di Cassie, mentre ora pare quasi restio ad andarci. Anche tu, Alec, non sembri sprizzare di gioia, e credo proprio che qualsiasi cosa ti sia successa» aggiunse indicando con un cenno le sue mani fasciate, «sia collegata al tuo comportamento.»

Astri nell'AbissoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora