Capitolo Due 1/3

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«Hailey dovevi per forza mettere un vestito così sexy stasera?» mi ammonisce Sam. Il suo sguardo è decisamente serio. Inizia a stancarmi questa sua mancanza di fiducia!

«A: questo vestito non è così sexy. B: Non ho intenzione di cedere. C: è vero che non devo andarci a letto ma non devo neanche cambiare il mio carattere. Quindi smettila!» ci mette qualche secondo per decidere ma il suo sguardo si addolcisce.

«Hai ragione scusa, solo che abbiamo lavorato tanto per tutto questo, inizio veramente a credere di poter andar via da qui! Sai quanto ne abbiamo bisogno noi due!» annuisco decisa. «Ma lui è così sexy! Non posso neanche immaginare quanto lo possa essere per te. Stasera inoltre, non fa altro che mangiarti con gli occhi!» Sbuffo spazientita.

«Sam, per quanto è bello sono sicura che in America ha un tassista fisso sotto casa, abituato ad accompagnare a casa una top model diversa ad ogni alba! Perciò figurati se si mette a guardare una qualunque donna come me!». Il pensiero un po' mi rammarica, ma credo sia davvero la verità.

Sam mi guarda spalancando i suoi occhioni neri dall'enorme specchio in ottone del bagno, in simbiosi con il resto dell'arredamento del ristorante, molto alla moda ed elegante, con luci soffuse e grandi tavoli con tovaglie bianche apparecchiate a dovere. Noi ci siamo accomodati al piano superiore, in un grande tavolo rotondo con vista sul meraviglioso Castel dell'Ovo nel golfo di Napoli. Molto suggestivo e la serata scorre piacevole, se non fosse per la mia migliore amica che con la sua lingua lunga ha voglia di rovinarmela!

«Hailey James, scommetto il mio misero stipendio da impiegata che quell'uomo non vorrebbe altro che legarti alla spalliera del suo letto e possederti. Ripetutamente! Proprio come farebbe Christian Grey con Ana!». La guardo allibita. Quei libri l'hanno forviata. Non fa altro che immaginare situazioni sadomaso e romantiche allo stesso tempo, il che non è un male vero e proprio ma se lo associa a me ed un perfetto sconosciuto, diventa preoccupante.

«Ma cosa diavolo ti viene in mente!» smetto anche di rifarmi il trucco, così non mi aiuta affatto, anzi rischia di far immaginare anche a me situazioni poco pudiche e non credo sia una buona idea. «Dovresti cercare di farmelo odiare e non di farmelo immaginare nudo!».

La guardo implorante, sperando di chiudere il discorso. Lei annuisce in segno di comprensione e torniamo al tavolo insieme agli altri, fortuna che la cena è finita. Un bel caffè e torno a rifugiarmi nel mio appartamento. Questa giornata sembra interminabile, solo ventiquattro ore fa non lo conoscevo neanche e ora il solo averlo affianco mi agita.

Per tutta la cena il suo profumo non ha fatto altro che inebriarmi i sensi, ad ogni suo sguardo sento un calore familiare invadere il basso ventre. Appena torno a casa devo farmi un bagno caldo per calmarmi ed eliminare il suo profumo, altrimenti sicuramente sognerò il mio Mr. Scott in versione "vietato ai minori".

Oh cavolo, lo ho appena definito "mio"! Mannaggia a Sam e i suoi discorsi, devo smetterla, questa serata deve decisamente volgere al termine. Subito.

«Ordiniamo il caffè?» domando a voce alta per farmi ascoltare sopra al vocio. Come prevedibile, rispondono in gran coro: sì. Un cenno al cameriere ed è già al tavolo con i ricci capelli ribelli che scendono sulla fronte, ormai sudato per la grande mole di lavoro. Il ristorante è pieno, fortuna che il proprietario è un caro amico, altrimenti non saremmo mai riusciti a cenare qui, soprattutto con così poco preavviso.

«Sono sette caffè ristretti e uno corretto al Baileys. Grazie!» un sorriso gentile al cameriere, il quale ricambia cortese, prima di sparire tra i tavoli. Mi sento improvvisamente osservata. Alzo lo sguardo e mi ritrovo a fissare l'immensità dell'oceano notturno racchiusa nei suoi splendidi occhi scuri, stasera hanno una punta di grigio chiaro un po' come le onde che infrangendosi sugli scogli producono una soffice spuma invitante.

Tornerò Per TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora