7. He trusted

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Newt's POV

La folla era opprimente, ma per raggiungere il bancone dovevo per forza passarci in mezzo.
La musica era assordante, le persone sudaticcie e invadenti, lo spazio poco, le luci troppo colorate e troppo forti e la cosa più interessante fino ad ora era stata parlare con Thomas.
Avanzo a fatica, accecato dalle luci, con la ferma intenzione di tornare tutto intero e pulito al tavolo.
Il secondo proposito vola via non appena lo formulo: una ragazzina che sembra non avere nemmeno l'età per bere avanza in fretta nella mia direzione guardando però in quella opposta, si volta in tempo per vedermi come ostacolo, sbattermi contro e svuotarmi il bicchiere sulla maglietta.
La sento scusarsi insistentemente, le sorrido e le faccio cenno di lasciare perdere.
In realtà sono infastidito, tanto, ma non potevo certo andarle contro in modo brusco, probabilmente si tormenterà tutta la serata, o forse non ricorda già più cosa è successo.
Arrivo a tentoni al tavolo, riempio due bicchieri e torno indietro sperando in più fortuna.
Credo di aver perso il senso dell'orientamento in quella confusione, mi ritrovo nel lato del portone di ingresso.
Una ragazza mi si avvicina, una biondina tutta fiocchi e trucchi, e alcool.
"Uno dei bicchieri è per la tua ragazza?"
Le rispondo un secco "Si" per levarmela dai piedi in fretta, lei sembra capirlo e ha la decenza di andarsene senza insistere.
Seguo il perimetro della sala per evitare di perdermi tra la confusione ancora.
Sono convinto che la serata diventi sempre più noiosa, poi un immagine mi appare di sfuggita mentre faccio volare lo sguardo tra i volti nella folla.
È Brenda. Il tizio con cui era andata a ballare la tiene per le spalle. Lei mi sembra quasi in soggezione, come se lui la stesse aggredendo verbalmente; sto per andare ad aiutarla quando me ne rendo conto.
Lei non è in soggezione, ha lo sguardo di chi ti vuole provocare. Lui le parla e lei risponde qualcosa, brevemente, poi lui si fionda su suo volto baciandola, e lei non lo respinge, lo asseconda indietreggiando contro il muro.
Per un attimo non riesco a pensare a nulla se non a quanto sia doppiogiochista quella ragazza, poi capisco.
Thomas. Questo ferirà Thomas come nient'altro potrebbe, lui sembra amarla tantissimo e scoprire quello che lei fa non gli renderà la vita facile, ne' migliore.
Mi allontano dalla scena in fretta, più che posso, individuando da lontano i tavolini.
Sto ancora pensando a quello che dovrei fare, ma non ne ho idea: dovrei dirglielo o dovrei lasciare che sia convinto di essere felice? Lo aiuterei o lo dannegerei?
Sto ancora pensando, ma la mia destinazione si avvicina
Thomas è ancora seduto sul tavolo, con la testa bassa a rigirarsi i pollici.
Minho è troppo impegnato a cercare di portarsi a letto quella ragazza, Harriet sarà chissà dove a fare chissà cosa, Aris e Sonya stanno parlando sulle poltroncine azzurre e Brenda, beh lei è impegnata a pensare a se stessa.
Situazioni di questo tipo capitano spesso, e non me ne frega niente di solito, ma in questo caso sento che la cosa mi riguarda, quasi come se dovessi prenderla sul personale.
È lui, Thomas. Se non fosse lui il protagonista di questa faccenda probabilmente la ignorerei, ma sapere che lui soffrirà per questo mi manda in bestia. Tengo a questo ragazzo, più di quanto io sia disposto ad ammettere.
Tossicchio per attirare la sua attenzione ma sembra non essercene bisogno, non appena raggiungo il tavolo alza subito lo sguardo.
"Ehi, ti sei perso per caso?"
"Si, non ne parliamo"
Gli porgo il suo bicchiere e lui mi ringrazia, non so ancora cosa dire, nemmeno se dire davvero qualcosa.
"Quest'anno concorri per 'Mister maglietta bagnata'?"
La domanda mi risulta strana solo fino a quando non mi rendo conto del tessuto della mia maglietta zuppo e incollato alla pelle.
"Una ragazzina ha deciso che sarei sembrato molto più figo così, non credi?"
"L'umido ti dona"
Ridiamo entrambi con leggerezza ma mentre lui beve sembra quasi arrossire lievemente, penso sicuramente per colpa dell'alcool, non se ne starà rendendo nemmeno conto; la cosa mi fa ridere anche di più.
"Io penso che avesse ragione però. Una bionda ha cercato di fregarti il drink"
"Ti prego dimmi che non ha bevuto da questo bicchiere"
"No tranquillo, gli ho detto che era per la mia ragazza"
"E non ha insistito? Forse non sei poi così figo come pensi"
"È solo che potrei essere stato un po' sgarbato ma ehi stavo difendendo il tuo bicchiere, non insultarmi"
"Non era un insulto e comunque stavo pensando che se ci rintanassimo nella stanza delle ragazze raccogliendo qualche bottiglia potremmo davvero fare qualche gioco di quelli"
"Idea fantastica. Gli altri saranno d'accordo sicuramente"
Penso che forse i giochi riusciranno a togliermi dalla testa l'idea di Thomas triste e deluso, lo scambio di battute con lui c'era quasi riuscito.
Penso a quella ragazza che lo tradisce così, senza scrupoli ne' sensi di colpa, a come sia stupida a volerlo perdere così. Butto giù quel che mi resta nel bicchiere appena in tempo per vederla arrivare nella nostra direzione. Vorrei aver bevuto come una spugna per essere meno consapevole, ma non avrei potuto. Quel poco di alcool che ho ingerito è però abbastanza per iniziare a giocare con divertimento.
Ho preso la mia decisone, forse un po' avventata ma, ehi, la colpa è della roba che ho bevuto, non mia: sarà a lei a dirlo a Thomas, giocando, ubriaca e inconsapevole, forse anche Thomas lo sarà e gli farà meno male, ma lei dovrà sentire quanto ha sbagliato.

Evolved ||Newtmas|| ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora