2. Lunch remains in my mind

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Questa mattina non c'è nessun Minho a buttarmi giù dal letto.
Lo trovo un po' triste anche se capisco che il mio migliore amico abbia voluto sperimentare appieno la vita del college. Lo avrei fatto anche io se non avessi questa ossessione per la privacy e lo spazio personale.
Ok, non sono un maniaco con un'ossessione seria, ma ci tengo molto.
Scarico dal sito dell'istituto il mio orario e inizio a prepararmi.
Faccio colazione con una tazza di latte e cereali come ho sempre fatto sin da bambino, quando mi rifiutavo di mangiare i cereali normali perchè erano strani e mia madre mi comprava quelli colorati e pieni di zucchero.
Sono i ricordi migliori della mia infanzia, quelli legati a mia madre.
Le mando un messaggio per scusarmi di non averle scritto ieri.
Non mi risponde subito.
Prendo il mio zaino e salgo sulla mia macchina.
Arrivo giusto in tempo per la prima lezione, storia dell'arte.
L'insegnante è molto cordiale e simpatico e, visto che è la nostra prima lezione, decide di fare delle domande personali agli studenti riguardo le loro opere d'arte preferite.
In questo modo il tempo sembra volare e non arriviamo nemmeno a finire l'elenco.
Prima del pranzo ho altre due lezioni, e nessuna delle due è in comune con Minho o Brenda.
In mensa recupero il mio pasto e scelgo un tavolo all'aperto, mando in messaggio ai ragazzi e aspetto il loro arrivo.
Controllo la mia posta quando sento un vassoio poggiarsi sul tavolo, alzo gli occhi ma non riconosco né Minho né Brenda.
È un ragazzo che non avevo mai visto prima.
È biondo, con gli occhi scuri, più alto di me e con un particolare accento britannico.
"Ciao, scusami, non è che potrei sedermi qui? Non c'è uno straccio di posto libero in giro"
Rimango un po' sorpreso, di solito nessuno che io non conosca mi rivolge la parola.
"C-certo, nessun problema"
Mi schiarisco la gola.
Ho la strana sensazione di aver già visto questo ragazzo prima, ma solo di sfuggita o in modo distratto, perché sono sicuro che mi sarei ricordato perfettamente di lui. Riesco a formulare questo pensiero e a stupirmene non molto in fretta. Forse lo sto fissando come un ebete. Distolgo lo sguardo puntandolo sul vassoio che ho davanti.
"Stamattina eravamo nella stessa aula o sbaglio?"
Ecco dove lo avevo visto.
"Sì, credo di sì"
Dopo essersi accomodato nel posto davanti al mio, mi tende una mano.
"Io sono Isaac, ma tutti mi chimano Newt."
Gliela stringo e rispondo ridendo.
"Io sono Stephen ma tutti mi chiamano Thomas"
"Mi prendi in giro, vero?"
"Solo un po'. Sono Thomas"
Ride anche lui.
Ho il tempo di accorgermi di quanto siano sottili le sue labbra, poi delle braccia candide mi stringono.
"Ciao Tom"
È Brenda, con al seguito Minho insieme ad una ragazza bionda.
"Ehi amico, lei è..."
"Sonya"
È Newt a parlare, con un tono annoiato o forse scocciato, difficile a dirsi.
La ragazza sorride guardandolo
"Fratellino"
Minho guarda prima Sonya poi il biondo.
"Caspio siete identici. Sono Minho comunque. E lei è Brenda"
Brenda saluta con la mano e Newt si presenta.
Durante la giornata scopro di avere quasi tutti i corsi in comune con Newt, e che lui è esonerato dalle attività sportive obbligatorie a causa di un incidente che ha avuto da piccolo e che lo ha lasciato leggermente zoppicante. Mi incuriosisce questo fatto, ma mi riservo di chiedere ulteriori spiegazioni: lo conosco da poche ore, potrebbe sembrare invadente o maleducato. Vi assiste comunque, seduto in tribuna con delle cuffiette nelle orecchie che sembra non togliere mai. Vorrei sapere cosa ascolta, e non so nemeno perchè.
Finite le attività del pomeriggio prendo la macchina e torno a casa, da solo. Devo abituarmici ormai.
Guardo un film svogliatamente e dopo una cena veloce e una doccia calda vado a dormire senza pensare a nient'altro che dovrei fare.
"Andare a dormire" è una gran bella espressione. In realtà non riesco a chiudere chiudo occhio. Ho vivide immagini in testa. E queste figure sono tutte un ragazzo biondo, con gli occhi scuri che continua a parlarmi con uno straordinario accento inglese.
Mi lasciano abbastanza devastato tanto che decido di mandare un messaggio ai miei amici per dire loro che domani non mi sarei presentato ne' a pranzo ne' nell'intervallo o nei pochi corsi in comune.
Controllo anche i messaggi meno recenti e ne leggo uno di mia madre, di stamattina.

Non preoccuparti Thomas, la cosa importante è che tu stia bene e che ti stia ambientando bene insieme a Minho. A proposito, saluta lui e Brenda da parte mia.
Non dimenticarlo.
Ti voglio bene.

Non le rispondo, forse per l'orario, non per maleducazione o perchè sono troppo annoiato per risponderle. Ho ancora il volto di quel ragazzo impresso a fuoco sulle pupille. È qualcosa di troppo strano da spiegare, ma ne ricordo ogni tratto con perfezione senza essermi sforzato di memorizzarlo.
Sto ancora chiedendomi come mai quella persona mi crei tanta inquietudine, non in senso negativo, questo è chiaro, ma c'è davvero qualcosa di parecchio disarmante nel avere la stessa immagine sempre in testa e non capire perchè.
Il suono della sveglia arriva prima del sonno ma decido comunque di dormire un po'.

Evolved ||Newtmas|| ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora