Capitolo 3

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CAPITOLO 3.

La mattina arrivò svelta e Clint avendo saputo del ritorno di Thor da Pietro che gli aveva accennato la cosa piuttosto velocemente si precipitò fino alla stanza del Dio del Tuono aprendola di scatto tenendo nell'altra mano un vassoio con delle tazze di caffè: «Sveglia, dormiglione!»

Notò solo in quel momento Loki addormentato tra le braccia del biondo e rimase ad osservarlo perplesso.

Loki aprì lentamente gli occhi passandoci sopra una mano borbottando: «Dove? Cosa?»

«È mattina» disse freddamente l'arciere.

Il Dio dell'Inganno scosse il fratello: «Thor, svegliati...» non osava guardare l'arciere negli occhi per paura di leggerci quello che veramente pensava di lui dopo quello che gli aveva fatto.

Thor aprì gli occhi lentamente e si mise seduto tra le coperte: «Buongiorno...» nascose uno sbadiglio dietro la mano: «Cosa succede?»

«Visite in camera...» sussurrò Loki con un filo di voce.

Thor notò solo in quel momento Clint ed accennò un sorriso, ma l'arciere voltò loro le spalle dicendo semplicemente: «Vi lascio da soli» varcò la soglia della stanza senza dare il tempo al Dio del Tuono di dire qualcosa.

«Clint, aspetta! Loki tu mangia qualcosa torno subito» detto questo corse dietro all'arciere prendendolo per il polso.

Loki in quel momento aveva lo stomaco chiuso, ma lo stesso provò a mangiare qualcosa aspettando il ritorno del fratello.

Una volta in cucina, Thor, disse: «Clint, so che non provi molta simpatia nei confronti di mio fratello dopo quello che è successo qui a New York»

«No, infatti...» ribadì l'arciere incrociando le braccia al petto attendendo una spiegazione da parte sua.

«È cambiato. Gli anni che ha passato in prigione si Asgard l'hanno devastato, quando sono riuscito a farlo uscire ieri era a pezzi, non mangiava, si stava lasciando consumare dalla magia dentro di lui. Ti chiedo di dargli una possibilità»

Clint ci pensò a lungo, aveva notato che Loki da quando l'aveva visto l'ultima volta era più pallido e magro per questo disse: «Una sola possibilità»

Il Dio del Tuono sospirò sollevato: «Grazie, Clint»

Intanto Loki si era disteso nuovamente e Thor lo trovò che dava le spalle alla porta, così s'avvicinò e l'abbracciò, sentendosi stringere dal fratello sussurrò: «È difficile...»

«Va tutto bene, Loki» cercò di rassicurarlo posandogli un bacio tra i capelli.

«Non oso immaginare come reagiranno gli altri alla mia presenza...» ammise lui con voce spezzata dalle lacrime.

Clint che l'aveva seguito nuovamente in camera s'accorse del movimento che il ragazzo dai capelli corvini aveva fatto cancellando delle lacrime che scorrevano sul suo volto.

«Dai fatti forza, Loki. È un nuovo inizio, mostra il tuo orgoglio asgardiano» disse Thor.

Loki sorrise a quelle parole e si mise seduto tra le coperte accorgendosi dell'arciere nella stanza che era rimasto lì ad ascoltare.

Per un attimo si guardarono e l'arciere fece il primo passo avvicinandosi: «Abbiamo iniziato con il piede sbagliato...» gli tese la mano dicendo: «Clinton Barton, piacere»

«Loki Laufeyson, piacere di conoscerti» rispose il ragazzo dai capelli corvini accennando un sorriso stringendo la sua mano.

In quel momento Clint s'accorse di quanto fosse fredda la mano del Dio dell'Inganno e ne rimase sorpreso, ma non disse niente domandandogli: «Dimmi, Loki. Perchè sei qui?» «Sono stato in cella per anni. Thor mi ha fatto uscire, ma non stavo molto bene. Anche ora non sono del tutto stabile, ma Odino voleva farmi tornare in cella, Thor, però, l'ha convinto a farmi venire qui su Midgard. Solo che ogni mio errore ricadrà su di lui...» quella clausola della sua libertà lo spaventava perchè lui sbagliava troppo spesso e non poteva più permetterselo. «Capisco. Benvenuto sulla Terra» disse l'arciere tranquillamente.

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