L'indomani mattina Cosetta si svegliò di buonora con dei dolori lancinanti alla schiena. Il "letto" era davvero scomodo!
Cercò di svegliare Godric ma non ci riuscì subito, così decise di lasciarlo dormire un altro po' e scese solo lei al piano di sotto.
Giù non c'era nessuno se non lei, il che era strano.
Salazar non le sembrava tipo da svegliarsi tardi, oltretutto se fosse stata lei ad ospitare qualcuno si sarebbe sempre svegliata prima in modo da controllare che quel qualcuno non facesse danni.
Ma per una volta smise di pensare al peggio e si sdraiò su uno di quei morbidi divani.
Si riposò all'incirca trenta secondi prima di scattare in piedi e correre al piano di sopra.
Quei trenta secondi le erano bastati per pensare al peggio possibile.
Cercò la stanza dei genitori di Salazar e quando trovò quella che doveva esserlo, riprese fiato e bussò piano due volte.
<<Salazar.>>, chiamò in modo naturale.
Nessuna risposta.
<<Salazar!>>, chiamò più forte cercando di reprimere l'ansia e di sembrare più calma possibile.
Nessuna risposta.
<<Salazar apri!>>, chiamò per la terza volta.
Nessuna risposta.
<<Alohomora!>>, gridò senza più nascondere la paura.
La porta si aprì cigolando e mostrando al suo interno una semplice stanza vuota.
Il letto era perfettamente sistemato come se non fosse mai stato toccato, tutto era in ordine.
Cosetta bussò alla porta del bagno vicino al letto.
<<Salazar, sei qui?>>, chiese.
Ma nessuno rispose. La stanza era vuota.
Aprì la porta del bagno e anch'esso si presentò in buono stato.
Cosetta frugò nei cassetti, dentro l'armadio... non aveva sistemato neanche i vestiti che aveva, ne lasciato quelli che probabilmente c'erano da prima.
Cosetta uscì dalla stanza trattenendo a stento il panico.
Tornò in camera sua e scrollò Godric per farlo svegliare.
<<Uhm... che c'è?...>>, chiese lui aprendo gli occhi molto lentamente.
<<Che cosa avevi tu esattamente? Cosa ti sei portato qui?>>, chiese lei.
<<Cosa? Perché me lo chiedi?>>
<<Rispondi e basta!>>, ribatté lei irritata.
<<Ma che ne so... la spada e un cappotto nero... ma che cosa è successo?>>, chiese ancora una volta.
<<E Tosca?>>, chiese lei, ignorandolo di nuovo.
<<Mi sembra solo quel sacchetto rattoppato che porta sulle spalle. Ma mi spieghi che ti prende?>>, chiese stavolta leggermente infastidito.
<<E io invece? Cosa ho portato io?>>
<<Se non lo sai tu! Mica mi posso ricordare tutti i vostri bagagli, già faccio fatica a ricordarmi quelle due sole cose che mi porto io!>>
<<Beh io non mi sono portata niente tranne due paia di vestiti e... la mappa! La mappa dei ladri!>>, gridò per poi abbandonare Godric sempre più confuso e dirigendosi di nuovo al piano terra.
Cercò la sacca di Tosca ma non la trovò. Cercò allora la mappa che aveva messo dentro una valigia piccola insieme ai vestiti. Ma trovò solo i suoi vestiti sparpagliati sul pavimento della cucina, non c'era neanche la valigia.
Corse per l'ennesima volta al piano di sopra e stavolta andò da Tosca ancora beatamente addormentata.
Nella sua stanza dormiva solo lei, non c'era neanche il basilisco, la teca infatti era vuota.
<<Tosca, svegliati!>>, gridò Cosetta.
Ma Tosca non si svegliò.
<<Tosca, maledizione svegliati!>>.
<Mmm...>>, mugugnò lei in risposta.
<<Oh, per favore Tosca! Ti prego svegliati!>>, urlò disperata.
Ma Tosca si limitò a sorridere.
<<Mmm... torta al cioccolato...>>, disse in un sussurro.
<<O ma non è possibile! GODRIC!>>, gridò a pieni polmoni al limite dell'esasperazione.
Godric corse verso di lei, si era riuscito a mettere solo i pantaloni, per di più al contrario.
<<Adesso basta! O mi dici che succede o io...>>, ma non finì che già Cosetta aveva iniziato a spiegarli tutto.
<<Salazar è sparito con le nostre cose! Si è preso la mappa, la mia valigia, il suo serpente, forse anche la tua spada e la sacca di Tosca!>>
<<Chi ha preso la mia sacca?!>>, urlò Tosca scattando in piedi come indemoniata.
<<Quel lurido traditore!>>, gridò Godric più arrabbiato che mai senza aver notato il risveglio improvviso di Tosca.
<<È stato Salazar.>>, le rispose Cosetta.
Tosca saltò giù dal letto e corse di sotto.
Arrivata davanti al porta abiti cercò la sua sacca dappertutto.
Cosetta e Godric la seguivano con lo sguardo in un angolino.
Alla fine Tosca si fermò di fronte ad un mobile di legno antico.
Sopra di esso c'erano molti oggetti strani e quello più normale era una piccola coppa dorata.
Tosca la prese tutta allegra.
<<Ah, menomale! La mia coppa è salva. Salazar si sarà preso solo la sacca, poteva anche chiedermelo tranquillamente, gliela avrei data senz'altro.>>
<<Fammi capire tu in quella sacca avevi solo quella coppa?>>, chiese Godric.
<<Si, non mi serve nient'altro. Era di mio padre, per affrontare un viaggio pericoloso mi basta portarla con me. È come se lui fosse accanto a me, e mi basta sapere questo.>>, disse stringendo la coppa sul suo petto.
<<Ad ogni modo,>>, proseguì Godric, <<perché Salazar dovrebbe rubarsi una sacca vecchia e rattoppata, o qualsiasi altro oggetto che tu non trovi più?>>
Cosetta non rispose, in effetti non sapeva spiegarsi il perché avesse avuto bisogno di rubare la mappa dato che sapeva meglio di essa il posto in cui si trovava, o la sacca di Tosca dato che era completamente inutile, o la valigia, a che gli serviva una valigia? L'unica cosa importante che era sparita era senz'altro la spada di Godric, che non si erano ancora accertati se l'avessero o meno ancora loro.
Tra l'altro quella spada non gli piaceva neanche, per questo l'aveva regalata a Godric, che senso avrebbe regalargliela per poi portargliela via mentre dorme? Tanto vale che se la teneva fin dall'inizio.
Il cervello di Cosetta lavorò veloce.
L'ipotesi più probabile era che volesse rivendere la spada a qualche mercante, la valigia serviva a portarla senza farla vedere e la mappa a trovare qualche mercante d'armi. Ma la sacca a che serviva? E il piccolo basilisco dove era finito? Piccolo si, ma fin troppo grosso e pesante per essere messo dentro una sacca così piccola, in effetti anche la spada di Godric era troppo lunga per entrare nella valigia di Cosetta.
Tutto questo non aveva senso.
Forse era lei che stava lavorando troppo di fantasia, magari gli oggetti persi erano lì da qualche parte, il basilisco era semplicemente riuscito ad uscire e Salazar era sparito magari per andarlo a cercare, Tosca forse aveva uscito la coppa prima di andare a dormire e la sacca, essendo vecchia, qualcuno l'aveva sicuramente buttata.
Forse era stata addirittura Cosetta stessa a spostare gli oggetti e magari non lo ricordava proprio per il suo problema che non era ancora riuscita a risolvere.
" Se troviamo la spada e la valigia allora è stata tutta una coincidenza, ma se non dovessimo trovare né l'una né l'altra allora è stato Salazar a prendersi quelli oggetti.", pensò Cosetta.
Godric sembrò leggerla nel pensiero e corse a cercare la sua spada.
Mise sottosopra l'intera camera dove aveva dormito ma non la trovò.
Nel frattempo Cosetta cercava la sua valigia dappertutto, dal salotto al giardino, perfino dentro il laghetto.
Ma neanche lei trovò ciò che stava cercando.
Solo Tosca non aiutava nella ricerca, primo perché non aveva ancora capito che oggetti bisognava cercare, e secondo non aveva intenzione di credere che Salazar fosse un ladro. Trovava l'idea alquanto stupida ed era pertanto sicura che prima o poi la cosa che stavano cercando sarebbe saltata fuori.
Ma non venne trovato niente. Le ricerche finirono verso le 03:00.
Erano seduti attorno al tavolo a mangiare il pranzo preparato da Tosca, quando a Godric venne un'idea.
<<E se li distruggessimo la casa?>>
Fu Tosca a dargli una sberla in testa.
<<Non scherziamo.>>, disse Cosetta, <<Dobbiamo decidere cosa fare e alla svelta.>>
<<Secondo me dovremmo aspettarlo, magari torna da solo.>>, propose Tosca.
<<E se non tornasse?>>, chiese Godric.
<<Allora lo andremo a cercare domattina, diamogli un giorno di tempo.>>, disse Tosca.
<<Va bene. Domani ci sveglieremo presto. Se non c'è... cominciate a preparare i bagagli. Meglio essere preparati.>>, ordinò Cosetta.
E così fecero.
Passarono un pomeriggio tranquillo senza la presenza di Serpeverde. Tosca seminò qualche seme di ortaggio qua e là nel grande orto, e pensava già alla zuppa che ne avrebbe potuto ricavare.
Godric si era messo a tagliare rami di diversi alberi finché non ne trovò uno abbastanza spesso e lungo.
Lo intagliò, trasformandolo in una spada, e con essa si esercitava a colpire sacchi di fieno tenuti in piedi da due pali a croce.
Cosetta invece preparò una lista degli oggetti che avrebbero dovuto portarsi dietro. Finita la lista andò per ordine e ripose tutti gli oggetti (due paia di vestiti ciascuno, una scorta di cibo per una settimana, tra cui pane, frutta, ortaggi, verdura e qualche bistecca, mantelli pesanti per il freddo, due sacchi di fieno provenienti dal letto degli ospiti, alcuni libri utili, come Incantesimi per la sopravvivenza o Come affrontare la foresta nel modo più magico di sempre, e un calderone di media grandezza con due pentole appese ai lati) in tre enormi sacchi marroni.
Gli oggetti riguardanti il cibo li portava Tosca, quelli più pesanti Godric e il rimanente Cosetta.
Quest'ultima aveva anche una seconda sacca, ben più piccola, con dentro pergamena, piuma e calamaio. Le serviva per prendere nota dei loro spostamenti quando sarebbero partiti, evitando così di perdersi nella foresta.
Quando il sole cominciò a tramontare, solo Tosca continuava a credere che prima o poi Salazar sarebbe tornato.
Ma la sera calò subito e di Salazar ancora nessuna notizia.
Quella sera fecero dei turni di guardia, ma niente turbò la quiete notturna.
L'indomani si svegliarono tutti all'incirca verso le otto e attesero mezz'ora prima di partire.
Controllarono i loro bagagli, si accertarono di non aver dimenticato niente, fecero una colazione abbastanza sostanziosa e infine partirono a cercare il compagno scomparso.
<<Che direzione prendiamo?>>, chiese Godric a Cosetta.
<<Facciamo così.>>, disse Cosetta cominciando a disegnare la porta della casa in cima alla pergamena bianca, <<Muoviamoci perfettamente in linea con la porta, ovvero camminiamo dritto fino a che non troviamo qualche bivio o un particolare problema per questa strada, ok?>>
<<Va bene. >>, risposero gli altri due in coro.
Con un colpo di bacchetta la piuma e la pergamena rimasero a galleggiare in aria al fianco di Cosetta, e la seguivano anche quando camminava, segnando trattini ogni qualvolta muoveva un passo.
Andarono dritti per almeno un'oretta fino a che non trovarono probabilmente l'unico sentiero della foresta, oltre a quello che portava a casa di Salazar.
Dato che sembrava essere stato tracciato da un uomo decisero di seguirlo per vedere dove portava.
Camminarono per almeno due giorni, sostando di tanto in tanto, prima di trovare qualcosa di molto interessante ma anche molto molto strano.
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Prima di Hogwarts
FanficTutto ebbe inizio in un piccolo villaggio semidistrutto dalla guerra. Di quel villaggio solo due persone sopravvissero. Due fratelli. Due bambini speciali. Due bambini magici...