capitolo 1

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POV's Damiano
-Finalmente a casa- sospirai.
Ero distrutto dopo l'ennesima giornata scolastica di merda. Come il solito mi volevano interrogare e io, come al solito, avevo risposto male prendendomi l'ennesima nota. Non mi interessava la scuola... se non si fosse capito.
Andai in camera e mi fiondai sul letto per ascoltare un po' di musica. Lo sapevo che per il giorno dopo avevo una marea di compiti, ma non me ne fregava un cazzo.
Mi avviai in cucina per prepararmi il pranzo. Non avevo molta fame e quindi decisi di farmi un panino con quello che trovai nel frigorifero. Tornai in camera e dopo aver divorato il mio pranzo mi addormentai.

~Suona la sveglia~

"Ma che ore sono" pensai tra me e me. Accesi il display del cellulare e...
-Cazzo devo andare a scuola!- gridai
Presi una camicia bianca e dei Jeans semplici mi pettinai con cura i capelli (di cui vado fierissimo) misi le mie solite scarpe da tennis e presi lo zaino in corsa uscendo dalla porta.
Riuscii a prendere l'autobus al pelo ed arrivare a scuola, ma come il solito ero in ritardo e sapevo che il prof di matematica mi avrebbe sicuramente mandato in punizione.
-Cazzo- sbuffai entrando nell'edificio controvoglia

Aprii la porta di scatto e come già immaginavo
-David! Ancora in ritardo eh, io ti avevo avvisato... Vai in punizione!-
"Ecco come iniziare al meglio la giornata by Damiano David"
Entrai nell'aula dove ormai avevo l'accesso gratuito.
-Ei Dam!- mi salutarono i miei amici e io ricambiai con un gesto della testa mentre mi avvicinavo ai loro banchi.
Cazzeggiammo tutta l'ora mentre la prof che ci controllava, urlava di stare zitti.
Ad un certo punto la porta si spalancò e fece il suo ingresso una ragazza. Veniva strattonata per il braccio da un professore che la spinse nell'aula bruscamente per poi girare i tacchi e andarsene. La ragazza di tutta risposta alzò entrambe le mani e fece il dito medio all'insegnante mentre gridava
-Fanculo!-
Poi si accomodò ad un banco in disparte.
-Minchia che caratterino la ragazza- disse ridendo uno dei miei amici
"Già aveva proprio un bel caratterino e questo mi incuriosiva non poco"
Aveva i capelli rossi raccolti in uno chignon spettinato fermato con una matita, una canotta nera aderente e abbastanza scollata, dei pantaloni morbidi a vita bassa con delle fantasie stampate sui toni del marroncino-giallo che si stringevano intorno alle sue caviglie sottili, e delle vans nere. I suoi occhi erano ambrati e la sua pelle chiara puntinata da piccole lentiggini sul naso e sugli zigomi. Aveva labbra piccole, rosse e carnose e indossava grossi orecchini a cerchio. Portava molti anelli con delle pietre e una borsa a tracolla.
Estrasse dalla sua tracolla un quaderno in cuoio e prese la matita che aveva dietro l'orecchio e iniziò a scrivere qualcosa.
-Oi Dam ci sei?!- chiese ridendo Filippo uno dei miei migliori amici -O la tipa nuova t'ha rapito Er core?- e scoppiò a ridere
-Statte zitto Filo lo sai che nun me innamoro mai- dissi accennando a un vaffanculo.
"Eppure si, ero molto incuriosito dalla nuova ragazza, era diversa da tutte le altre... era così sola eppure così tranquilla. Non gliene poteva fregà de meno della gente che la stava fissando e giudicando e questo le faceva onore. Filo infondo non aveva tutti i torti... cioè non che me sò innamorato che sia chiaro, ma sicuramente me incuriosiva..."

CONTINUA

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