Capitolo 21

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POV' s Elisa
"Mi devo preparare Filippo sta per arrivare"
Indossai un paio di jeans neri strappati sul ginocchio, un top dorato con le maniche a tre quarti e lo scollo a V che lascia scoperte le spalle, i miei sandali con tacco 12 dorati e il mio chiodo nero corto con un'aquila disegnata sulla schiena. Misi la matita nera all'interno dell'occhio e del mascara, stesi sulle labbra il mio rossetto color prugna che fa risaltare il bianco dei miei denti. Mi tirai su i capelli in uno chignon lasciando cadere qualche ciocca che mi contornava il viso e indossai i miei orecchini a cerchio. Ero pronta. Squillò il telefono.
"Chi è adesso" sbuffai... Dam... risposi
~Inizio videochiamata~
Damiano
-Ciao Piccolì ndo stai ad annà?-
Elisa
-Ciao Damiano, sto aspettando Fil il tuo amico, mi porta a mangiare qualcosa e poi andiamo a ballare-
Lo vidi rabbuiarsi...
Damiano
-No, nun ce esci co quello. Quello te vole portà a letto Elisa! Nun tazzardà!-
Elisa
-Tu mi chiami dopo mesi, dopo che alla finale manco me hai cagata, dopo che ti ho visto mentre ce provavi co tutto er monno e dopo che hai cambiato quella cazzo di segreteria e pretendi che io nun esca co n' amico? Cazzo Damiano lui c'era! C'era quanno me mancavi, c'era quanno me sentivo tradita, quanno nun me risponnevi, quanno ho trovato n' lavoro! Lui c'era. E tu? Dove eri Damiano?!-
Damiano
-Stavo a lavorà Elisa! Pe me e per i ragazzi! Nun ce sei solo tu cazzo!-
Elisa
-Bene. Pe me la possiamo pure finì quì Damiano. Buona vita.-
Damiano
-Che cazzo stai a dì Elisa! Nun me perculà! Me stai a mollà?!-
Elisa
-Si Damiano, nun abbiamo più niente da dirci. Filippo è arrivato e stavolta sono io ad andarmene... per sempre. Buona vita Damiano David.-
Damiano
-Elis...-
~Fine videochiamata~
Attaccai. Sospirai. In fondo lo sapevo.
-Ei Eli tutto ok? Mi sembri giù- mi chiese Filippo
-Ho chiuso. Con Damiano, con l'arte, con la musica e con la voglia di distinguermi dalla gente... sono stanca Fil.- mi accasciai sul letto e lui mi raggiunse
-Ei non ci pensare. Damiano ha la sindrome di Peter Pan, e non riesce a pensare a nessun altro oltre a se stesso. Tu hai avuto la forza di staccarti da lui e sei stata davvero coraggiosa. Hai capito che tutti dobbiamo crescere, cazzo non abbiamo più 16 anni- disse lentamente accarezzandomi il braccio -Dai ti porto in un posto-
-Posso cambiarmi prima?- lui sorrise e annuì
Indossai dei jeans chiari, delle superstar bianche e una maglietta della Levi's bianca. Raccolsi i miei capelli in una coda alta, tolsi gli orecchini e mi struccai per poi rimettermi un filo di mascara. Infine mi infilai un giubbotto di jeans. Mi guardai allo specchio, non ero più io, ma dovevo crescere.
-Pronta!- dissi
-Wow sei davvero bellissima, dai andiamo- lo raggiunsi per poi mettere in silenzioso il cellulare.
Salimmo in macchina e ascoltammo un po' la radio, non era la musica che ascoltavo con Dam, questa era più noiosa, sospirai e fissai il finestrino per tutto il viaggio, finchè non arrivammo sul ponte di Castel Sant'Angelo. Un posto stupendo! Parlammo per tutta la sera fin qundo non ci fu un momento di silenzio.
-Sai stasera sei più bella del solito, bella come la Luna...- no, ti prego, la Luna no! -Non sapevo per quanto avrei potuto resistere senza di te. Sai, mi sei sempre piaciuta, ma c'era quello stupido sognatore sempre in mezzo...- il mio sognatore preferito -Cazzo Eli, ti amo!- non risposi, ma lui si avvicinò pericolosamente alle mie labbra quando...

CONTINUA...

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