Capitolo 23

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POV's Elisa
Tutto stava filando liscio. Io e Damiano avevamo chiarito e ora tutto era al suo posto. Ormai è Dicembre e tra poco io e Dam avremmo fatto un anno. Wow chi se lo sarebbe mai immaginato. Quel ragazzino perfettino con la pecca dell'accento romano s'innamora di una ragazzina senza amici e fin troppo stravagante. Siamo cresciuti tanto in un anno, forse perchè ogni giorno imparavamo l'uno dall'altro. Il ragazzino è diventato il bello e dannato dell'Italia intera e soprattutto una rockstar di successo. Per quanto riguarda il mio lavoro non andava a gonfie vele... la band per cui scrivevo è diventata abbastanza famosa, quindi avevano deciso che i testi delle canzoni li avrebbero scritti da soli. Ora lavoravo al bar di Giacomo. Damiano era super impegnato, per l'EP e i firmacopie, ma nonostante i rimproveri di Marta, la manager, trovava sempre un modo per raggiungermi a Roma.
-Amò, che nun ce vieni sotto e coperte co' me, fa freddo- cercava di attirare la mia attenzione e poco dopo mi raggiunse lentamente: aveva addosso solo le mutande, era struccato e con i capelli sciolti lasciati al naturale. Mi abbracciò da dietro facendo aderire la mia schiena al suo petto caldo. Il suo respiro regolare sul collo mi tranquillizzava
-Ei Piccolì a che pensi, mh?- chiese
-Sono solo preoccupata- ammisi
-De che?- era così bello stare abbracciati davanti alla finestra che dava su una Roma addormentata dalla pioggia, fuori così freddo che addensava le nuvole di fumo della sigaretta che tenevo tra le dita, noi al contrario così caldi pur essendo soltanto in biancheria intima, avevo il suo profumo addosso e mi sentivo bene.
-Sai tra un po' io e te facciamo un anno... ne abbiamo passate tante e siamo cambiati molto...- rivelai per poi ritrovarmi faccia a faccia con la mia rockstar che mi guardava preoccupato
-Piccolì è vero, ma ognuno di questi momenti ci ha reso quelli che siamo adesso. Sai ho ancora il tuo spartito, lo avevi lasciato a casa mia. Ci ho messo un po' a capirne il significato, ma ogni giorno in più che passavo con te capivo meglio una parte, e forse ti farà ridere sapere che non l'ho ancora finito di capire, perchè ogni giorno scopro qualcosa in più su di te. Lì ci sono scritte le tue sofferenze e le tue delusioni, e proprio queste ci hanno fatto incontrare. Se tu quel giorno non avessi perso quello spartito io e te non ci saremmo mai conosciuti e non saremmo mai potuti essere qui abbracciati davanti alla nostra città addormentata. Anch'io pensavo di aver sofferto per amore prima di te, eppure quando ti ho conosciuta ho capito di non aver mai amato nessuno oltre a te e ne ho avuto paura, ma io senza te non sono nulla. E cazzo, ogni volta che ti guardo il mio cuore perde un battito. Piccolì io ti amo e lo griderei a tutto il mondo, ma preferisco sussurrartelo all'orecchio mentre dormi con la testa appoggiata al mio petto e il tuo respiro regolare mi crea brividi d'amore su tutto il corpo. Preferisco fartelo vedere che ti amo o scriverlo, perchè con le canzoni non si può mentire. E non ti ringrazierò mai abbastanza, perchè mi hai dato la possibilità di inseguire i miei sogni e sei sempre rimasta al mio fianco nonostante tutto. Ti prego di scusarmi perchè sono un disastro e combino solo casini, perchè sono solo un ragazzino innamorato che non sa come controllare le sue emozioni... Quando sono con te non riesco a controllare la mie emozioni. Non sono un tipo romantico, a una cena al lume di candela preferisco una notte a guardare film e chiaccherate sul balcone con birra e sigarette... Non sono perfetto, ma ti amo, solo questo.-
Aveva gli occhi lucidi, Damiano stava piangendo. Mi sfiorava il braccio con la cicatrice abbassando lo sguardo. Scoppiai a piangere anch'io. Presi la sua testa tra le mie mani e la alzai per poi fiondarmi sulle sue labbra. Anche lui prese la mia testa tra le mani, come a obbligarci a stare lì, insieme con nessun'altro pensiero, per non far scappare la mente, perchè non esisteva nessun sogno se non questo... se non noi. Mi staccai dal bacio e fissandolo negli occhi gli dissi
-Anch'io sono un disastro, per tutte le volte che mi sono messa nei guai e tu mi sei sempre venuto a salvare, cazzo Dam io non sono mai riuscita a dirtelo, ma ti amo. Ti amo alla follia. E si ne abbiamo passate tante, forse troppe, ma rifarei tutto per stare con te-
Mi baciò di nuovo come per implorarmi di non andare via, ma io da quelle braccia non avrei mai voluto andarmene. I nostri respiri erano coinvolti in una danza mentre i nostri cuori ne scandivano il tempo. Poi ci sedemmo davanti al balcone con due birre e un pacchetto di sigarette, Dam prese una coperta e la mise sulle nostre spalle. Restammo lì per un po', io con la testa appoggiata alla sua spalla, davanti a una Roma addormentata dal freddo, in silenzio.
-Dam- sussurrai
-Mh?- mugugnò
-Non hai parlato in romano neanche un secondo- dissi
Lui sorrise e allargò il braccio per invitarmi a rannicchiarmi a lui per poi tirarmi sul suo petto caldo. Sospirai felice quando mi diede un bacio sui capelli. Mi addormentai abbracciata a lui sentendolo inspirare il profumo dei miei capelli felice, mentre con la mano tracciava linee immaginarie sul mio fianco. Eravamo tornati i ragazzini di 2 anni prima. Vorrei immortalare questo momento con una foto...
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"E gli occhi pieni di te

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"E gli occhi pieni di te..."

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