capitolo 24

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POV's Damiano
Avremmo avuto a disposizione un mese di riposo e questi giorni avevo deciso di passarli con Elisa. Dopo una notte movimentata ci stavamo riposando abbracciati. Il suo respiro caldo mi solleticava il petto nudo, si era addormentata e sembrava un angelo. Da un po' avevo un pensiero che mi tormentava il sonno. Avevo 19 anni e anche lei, forse era un po' presto, ma sentivo il bisogno di chiederglielo. Avevo già organizzato tutto per quella sera, una cosa semplice e non troppo plateale visto che a lei non piacciono queste cose. Ero in ansia, "Ore 19.00 terrazza" scrissi su un bigliettino prima di uscire di casa. Entrai in una gioielleria
-Buongiorno- disse gentilmente la commessa
-Buongiorno, vorrei vedere degli anelli di fidanzamento- dissi deciso
-Che ragazzo dolce, te ne faccio vedere alcuni- tra tutti gli anelli che mi aveva mostrato uno solo attirò la mia attenzione. Era in oro bianco con una pietra del sole ovale. Scelsi quello. Erano le 17.30 e dovevo andare a casa a cambiarmi. Feci una doccia gelata e indossai la giacca che mi aveva regalato con sotto una camicia e dei pantaloni neri. Aggiunsi qualche accessorio e gli anelli. Ero pronto, 18.30 giusto il tempo per arrivare alla terrazza.
Finalmente ero lì, l'ansia mi stava uccidendo, davvero io Damiano David il donnaiolo di Roma stava per fare il grande passo? Per quella ragazzina insolente che lo aveva stregato all'età di 17 anni? Vidi una macchina e la mia Piccolì venirmi incontro. Guardai Vic in macchina che mimò un buona fortuna e se ne andò.
-Ciao Rockstar come mai siamo qui?- non risposi la guardavo e basta, il mio cuore stava per scoppiare.
-Ti ricordi questo posto Piccolì?- dissi con non so quale voce
-Certo Dam, come faccio a dimenticarmelo- rise, quanto è bella!
-Piccolì devo chiederti una cosa- mi guardò confusa. mi inginocchiai
-Damiano cosa fai alzati- non risposi sorrisi soltanto
-Piccolì io, io volevo chiederti... emh.... ah fanculo. Piccolì mi vuoi sposare?- dissi tutto d'un fiato tirando fuori la scatolina e mostrandole l'anello. Lei si porto le mani sulla bocca, aveva gli occhi lucidi. Iniziò ad annuire velocemente ridendo, poi si inginocchiò pure lei e si fiondò tra le mie braccia, continuava a dire di si e io iniziai a piangere dalla gioia. Le misi l'anello che le stava alla perfezione. Era raggiante
-Tu sei pazzo Damiano David!- rise, ci baciammo.
-Ho portato le birre- disse ridendo
-Tu si che mi conosci- me ne porse una e restammo lì fino a tardi finchè non si addormentò abbracciata a me, sorrideva, era felice. L'adagiai in macchina e riaccesi il telefono trovando un migliaio di chiamate da parte di Victoria e dei ragazzi, andai nel panico. Chiamai Giuditta chiedendogli se poteva tenere lei Elisa perchè era successo qualcosa ai ragazzi e lei accettò, quindi presi Elisa e la portai in braccio fino in camera dell'amica, facendola sdraiare nel letto. Ringraziai Giù e corsi da Victoria.
Appena aprii la porta Victoria mi si fiondò tra le braccia in lacrime mentre Thomas e Ethan mi guardavano con un misto di tristezza e compassione.
-Che sta succedendo qui- dissi preoccupato. Ethan si alzò porgendomi il telefono con un messaggio dalla Sony che diceva:
"Cari ragazzi, ho una bellissima notizia per voi. Il vostro successo è davvero aumentato tanto che è arrivato oltre oceano"
-Semo troppo forti seeeh- risi, ma Thomas sconsolato mi invitò ad andare avanti a leggere
"quindi visto che vogliamo che la vostra musica si piazzi bene anche in America, la sede Sony americana vi vuole con loro. Per questo dovrete trasferirvi in america. Non potete tirarvi indietro per via del contratto. Partirete domani, ma non potete neanche portarvi dietro nessuno dei vostri amici a parte Leonardo. Solo musica, una nuova vita oltre oceano. L'aereo è domani alle 18.00. Siamo orgogliosi di voi"
-Aveva detto sì- sussurrai staccandomi da Victoria e accasciandomi a terra -AVEVA DETTO SI!- gridai tirando un pugno alla porta, facendo sobbalzare Vic. Mi alzai e andai in camera sbattendo la porta alle spalle. Scoppiai a piangere. Dovevo dirlo subito a Elisa. Quella notte non dormii, riuscivo solo a fumare, bere, preparare la valigia e a piangere. Alle 14.00 mi avviai verso casa di Giuditta. Avevo tutto il trucco colato, delle occhiaie spaventose e ero vestito alla cazzo. Bussai e la ragazza mi aprì la porta ma appena mi vide il suo sorriso scomparve.
-Damià che è successo- io scossi il capo con gli occhi lucidi
-Devo parlare con Elisa- dissi con voce rotta e lei mi fece entrare
-Ciao promesso sposo!- gridò Elisa buttandomi le braccia al collo. Era raggiante, brillava di una luce fantasica -Ei che succede- disse ma io non risposi -Rockstar?- ogni parola era una pugnalata al cuore. Non volevo farla soffrire -Damiano che sta succedendo? Damiano cazzo vuoi parlare! Guardami! Che cazzo succede!- alzai la testa e non appena incrociai i suoi occhi una lacrima cadde sul mio zigomo
-Parto- fu l'unica cosa che riuscii a dire
-Instore?-disse lei sollevata
-No Eli, mi devo trasferire in America- un'altra lacrima
-Vengo con te, nulla mi trattiene qui- sorrise asciugandomi le lacrime
-Non puoi, me lo hanno vietato. Perdonami- lei si rabbuiò e si staccò da me
-Che hai intenzione di fare Damiano? Sei arrivato a un bivio, devi scegliere o me o la carriera-
-Non puoi chiedermi di farlo-
-Ok ho capito- questo mi fece tanto male, sospirò -Ti accompagno in aeroporto- salimmo tutti in macchina e passammo a prendere i ragazzi nessuno aveva il coraggio di parlare. Ore 16.00 ancora nessuno ha parlato. Ore 17.00 inizio dell'imbarco.
-Damiano?- mi voltai -Tieni- disse restituendomi l'anello
-No, perchè? Io tornerò e ti sposerò te lo giuro, io ti amo Piccolì- stavo piangendo
-Anch'io ti amo, Damiano ma non posso aspettarti in eterno, voglio una vita tranquilla, sarebbe una tortura per entrambi. Tu fai la tua vita, io la mia. Ti prego non rendere più difficile di quello che è questa situazione. Ricorda che sei stato il mio primo amore.-
-Mi dimenticherai?-
-No, ma farò finta di si. Penserò che tanto non avrebbe mai funzionato. Saremmo stati felici, ma faremo bene a non crederci, ci sarà più facile vivere così. Alla fine "non mi dimenticare mai" è un modo morbido per andar via, ma è pur sempre un saluto di chi non resta. E forse un giorno non sarò più sicura di averti amato, fino a quando ogni volta la vita, con la sua superba bellezza, non mi ributterà davanti i tuoi occhi in ciò che guarderò. Allora sarò costretta a ricordare che fin quando c'eri tu, nonostante tutto, nonostante gli innumerevoli casini, riuscivo sempre a pensare: "Andrà tutto bene". E comunque non ti dimenticherò perchè mi mancherai. A volte mancarsi è l'unico modo che rimane per restare insieme. E' il potere della memoria, quello che nessuno potrà portarci via. Grazie per tutto Damiano David, ti ho amato troppo.-
-E' un addio?- annuì, la baciai un'ultima volta. Poi mi avviai, tenendo stretto l'anello, all'interno dell'aereo. Ormai era il tramonto. Decollammo.
"Addio Piccolì, non smetterò mai di amarti..."

~Presero due strade diverse, ma si dimenticarono che il mondo è rotondo.~

FINE... MA SOLO PER ADESSO.

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