Capitolo 8

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Dapprima troppo sconvolta per poter reagire, Bianca si riscosse all'improvviso quando sentì un altro tonfo, e il campanello suonare per la seconda volta.

-Mandalo via-disse Cole brusco.

-Ma come...così? Gli ho chiesto io di venire!-.

-Ti sembra il momento adatto per farlo entrare? Magari gli offriamo anche una tazza di te!-disse alzando gli occhi al cielo. Il campanello suonò di nuovo, e Bianca sbuffò infastidita per l'ironia del fratello e la ripetizione di quel suono fastidioso.

-Mandalo. Via-disse Cole scandendo bene le parole in tono duro. Bianca corse alla porta e si affrettò ad aprire, cercando di mostrare il più smagliante dei suoi sorrisi. Trovò Ethan che stava per suonare il campanello per l'ennesima volta, per poi bloccarsi quando la vide.

-Ethan!-salutò lei cercando di nascondere il nervosismo-pensavo ti fossi perso per strada-.

-Ero fuori città, c'era un traffico assurdo, scusa il ritardo-disse sorridendole per poi entrare in casa, senza che lei potesse fare qualcosa.

-Perché non rispondevi al telefono?-chiese poi. Lui alzò le spalle.

-Batteria scarica, mi è morto durante la strada-spiegò scuotendo la testa. In quel momento, un tonfo ancora più forte si fece sentire dal piano di sopra, e Bianca dovette trattenersi dall'urlare per lo spavento.

-Ehi!-esclamò Ethan sorpreso-dev'essere caduto qualcosa di pesante per fare tutto questo chiasso-disse aggrottando le sopracciglia.

-Si...a proposito, credo che dovresti andare. Scusa se te lo dico così, ma ti spiegherà tutto Cole, ok?-.

-È successo qualcosa?-chiese confuso.

-No, no, non è successo niente, non preoccuparti. Solo che, adesso dovresti proprio andare-. Un rumore sordo fece tremare l'intera casa, e Bianca fu costretta ad aggrapparsi alla porta per non cadere.

-Sicura che vada tutto bene, Bianca?-chiese Ethan preoccupato.

-Si, solo...aspetta qui, ok? Non muoverti!-disse prima di correre in cucina. Suo fratello era sparito, probabilmente era già di sopra per controllare la situazione. Non poteva permettersi di andarsene adesso, con Ethan alla porta che sicuramente si stava facendo un milione di domande. Ma non aveva scelta, e lo sapeva bene. Sospirò mentre usciva dalla cucina, scusandosi mentalmente con Ethan, e ripromettendosi che se fosse uscita viva da li, gli avrebbe raccontato tutta la verità. Salì le scale di corsa, sentendo la voce del suo ragazzo che la chiamava dall'ingresso, ma non ebbe tempo di pensarci ulteriormente.

-Perché non lo hai fatto andare via?-chiese Cole duramente quando lei fu salita di sopra.

-Cosa potevo dirgli? Ehi, Ethan, scusa ma adesso devo entrare nello specchio di camera mia, ne riparliamo quando torno!-disse alzando gli occhi al cielo.

-Potevi semplicemente inventarti una scusa-.

-Io...non ci sono riuscita, ok? Non gli ho neanche detto addio, e pensare che saremmo dovuti partire per Amsterdam tra poco...e non ho salutato neanche la mamma, e...Cole, se non dovessi tornare, io...io...-iniziò in preda al panico, ma poi si interruppe scoppiando di nuovo in lacrime. Si era sempre detta di essere una persona troppo fragile, ed era in momenti come quelli che se ne rendeva conto.

-No, non dire così, ok?-la rassicurò Cole stringendola in un abbraccio- ci rivedremo, te lo prometto. Troverò il modo di farti uscire da lì, fosse anche l'ultima cosa che faccio-.

-Ti voglio bene, Cole-sussurrò lei chiudendo gli occhi. Non voleva lasciarlo andare, non voleva lasciare andare Ethan, e sua madre. Non voleva tutto quello.

The Mirror of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora