•Capitolo 6•

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È mattina inoltrata, ma non ho voglia di alzarmi, la testa pulsa terribilmente e non mi sento molto bene. La serata appena trascorsa non deve avermi fatto un buon effetto. Con fatica mi sollevo per spostarmi in bagno. Sono uno straccio, il riflesso allo specchio presenta una me terribilmente pallida, con un accenno di occhiaie. Nonostante il caldo, sento brividi lungo tutto il corpo.
Devo farmi coraggio e scendere al piano di sotto, affrontando la giornata. Scelgo qualcosa di pesante da mettere e lasciai i capelli sciolti, a coprire il collo. Prima di uscire spostò lo sguardo verso la finestra della camera. I vetri tremano a causa del vento forte e gli alberi danzano con esso, deve essere stato bello crescere in un luogo come questo, in qualche modo mi ricorda il quartiere in cui abitavo da bambina.

Mi tiro le maniche della maglietta a coprire le mani, che stringo poi al petto scossa da un tremito. Esco dalla porta e scendo al piano di sotto, trovando Kayla in cucina, intenta a sistemare alcune cose.

"Buongiorno" dico, lei si volta con un sorriso raggiante, mi dice
"Buon- oh, non hai un bel l'aspetto Aria" il sorriso scompare e si avvicina a me un po' preoccupata.

"Si vede così tanto?" Chiedo continuando ad abbracciarmi,
"Beh, insomma" lo so che tenta di essere carina, ma sono cosciente del fatto che somiglio ad uno straccio usato.
"Non è che hai qualcosa?" Chiedo, la ragazza fruga tra gli scaffali, per poi prendere una piccola scatola.
"Si, sono vitamine, nulla di più, ma dovrebbe aiutarti a stare un po' meglio"
Prende un bicchiere lo riempie di acqua e poi ci butta la pastiglia, che inizia a sciogliersi lentamente.
"Grazie" prendo il bicchiere tra le mani e dopo che la pasticca diventa completamente liquida, mescolandosi con l'acqua, bevo il contenuto.

"sai, ieri ho discusso un po' con Jack per quello che è successo, ma alla fine abbiamo fatto pace" parlare in qualche modo mi distrae,
"Non avevo dubbi" le rispondo,
"E..con Cole, com'è andata?" Non era sicura di volermi fare quella domanda, lo capivo dal tono della voce.
"Insomma" rispondo così per non dire male, come al solito. Nonostante la discussione, qualcosa si era decisamente risvegliato in me attraverso quel contatto.
"Mi dispiace tesoro" le sorrisi,
"Fa niente" alzai le spalle.

Anche se controvoglia, sotto consiglio di Kayla, mangio una mela, giusto per mettere qualcosa nello stomaco. Mi spostò poi in salotto, per stendermi un po' sul divano, proprio non sto bene. La porta di ingresso si apre e delle voci che riconosco si fanno avanti. Mi raggomitolo su me stessa.
"Aria non sta bene" la voce di Kayla arriva dritta nelle mie orecchie. Accidenti, sta parlando con Cole.
Sento i suoi passi pesanti avvicinarsi velocemente.
"Aria" la sua voce è calma e dolce, niente di paragonabile alla sera precedente. Si abbassa al mio livello e mi accarezza una guancia. Lo lascio fare, anzi, mi ci appoggio appena.
"Sto bene" Rispondo piano, forse più per convincere me stessa che lei.

"A me non sembra" la voce è tenera, ma lo sguardo è severo.
"Vieni, ti porto in camera. Devi riposare" non ho le forze per obbiettare, mi lascio aiutare da lui ad alzarmi, mentre le voci degli altri si fanno sempre più vicine.

Cole mi sostiene, anche se riesco a tenermi in piedi da sola. Quando alzo lo sguardo, il mondo, il mio mondo, si ferma improvvisamente.

"Helen" la voce è un sussurro, Cole si ferma di fianco a me confuso. Una botta di rabbia, tristezza e malinconia arriva dritte nelle mie vene, come una scarica di adrenalina, riuscendo a farmi accantonare per un momento il fatto di non sentirmi troppo bene.

Gli occhi pungono e le lacrime minacciano di uscire, ma le trattengo.
Helen alza lo sguardo e si blocca sul posto, sconvolta tanto quanto me, forse anche di più.

"Vi conoscete?" Alan fa la domande e le tiene una mano stretta nella sua. Adesso capisco, un brivido mi corre lungo la schiena.

Helen, mia sorella, la sorella che credevo morta è la compagna di Alan

La compagna dell'Alpha Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora