Formentera Sea.

Capitolo 17

6 Febbraio 2019, Formentera

Gaia entra nella sua stanza, solo quando accende la luce si rende conto che c'è qualcuno nella sua stanza, non può far a meno di sobbalzare dallo spavento, si chiede come abbia fatto a entrare nella sua stanza.
«Jace... Cosa ci fai qui?» gli chiede Gaia, restando molto distante da lui.
«Gaia, ho veramente bisogno di parlarti, ma non ho mai la possibilità di farlo... Non volevo spaventarti...»
Gaia non risponde, non ha idea di cosa poter dire, è terrorizzata e non sa perché, vorrebbe che Niall fosse li con lei.
Jace si alza dal letto dove era seduto, e si avvicina a Gaia.
«Jace... Qualsiasi cosa tu voglia dirmi credo che tu possa farlo da lì.» dice Gaia allontanandosi.
Jace si acciglia «Hai paura di me? Davvero Gaia? Non ti farei mai male, credevo che tu lo sapessi.»
Gaia scuote la testa in segno negativo «Non ho paura di te, solo... Sei un po'...»
«Sh, lascia parlare prima me. Perché preferisci sempre lui?»
Gaia fa per parlare ma viene interrotta nuovamente da Jace.
«Io posso darti di meglio, Gaia, perché non vuoi capirlo?» Jace si avvicina nuovamente, guardando Gaia, la quale non sa cosa fare, si allontana ma Jace é più veloce di lei e lo spazio che separa  i due viene a mancare sempre di più, proprio come era successo nell'ascensore.
«Hai paura di me Gaia.» Jace prende le mani a Gaia che tremano, e continua a tenergliele mentre la guarda «Non ti biasimo Gaia, mi sto facendo paura pure io.» dice Jace con un acidità, la presa di Jace sulle mani di Gaia aumenta, fino a quando Gaia non riusce più a sentirsi le mani.
«Mi stai facendo male Jace.» dice Gaia cercando in qualche modo di liberarsi.
«Fa male vero? Anche a me ha fatto così male quando mi hai detto di amare Niall.»
«Non é colpa mia, non puoi obbligarmi ad amarti.»
«Hai ragione, ma tu non ci hai mai provato.»
Gaia lo guarda.
«Jace...»
Jace finalmente lascia la presa dai polsi di Gaia, e come se non fosse successo nulla esce dalla stanza.

Gaia ha perso il conto delle ore passate sul letto al buio, sdraiata abbracciando il cuscino, i polsi ancora doloranti di colore violaceo, vorrebbe piangere, andare da Niall, solo per sentirsi al sicuro, perché lì circondata da quelle quattro mura non si sentiva affatto sicura, sapendo che Jace sarebbe potuto tornare da un momento all'altro, senza controllo, Gaia ha tremendamente paura e per quanto cerchi di non pensarci, non ci riesce, vorrebbe addormentarsi e non svegliarsi.
Dopo qualche minuto sentì bussare alla porta, Gaia si mette seduta sul letto senza andare ad aprire, guarda la porta, sente poi qualcuno che infila le chiavi nella serratura e dopo due giri apre la porta, Gaia capisce subito chi è.
«Gaia...?» Gaia chiude gli occhi lentamente sospirando.
Senti i passi di Niall mentre si avvicina a lei, Gaia si alza in piedi per poi correre tra braccia di Niall, il quale resta sorpreso, forse perché nel buio non era riuscito a vedere Gaia corrergli fra le braccia
«Cosa ci fai qui al buio Gaia?» Niall ricambia l'abbraccio, prima di rendersi conto che la ragazza tra le sue braccia stava piangendo.
«Gaia» ridacchia Niall «Non sono mica partito per la guerra.» a quell'affermazione Niall non ottenne alcuna risposta da parte di Gaia.
Niall prende il volto della ragazza fra le mani, ora che i suoi occhi si erano abituati al buio riusciva a vederla, le asciuga le lacrime.
«Cos'é successo?» non ottiene alcuna risposta.

7 Febbraio 2019, Formentera. 10:05 a.m

Gaia alle due di notte, dopo almeno sei ore di pinto, era finalmente  riuscita a prendere sonno accanto a Niall, che non aveva smesso un secondo di starle accanto e di abbracciarla, Gaia non aveva detto una parola.

Mentre Niall guarda Gaia dormire, non fa altro che chiedersi che cosa sia successo, guarda la mano di Gaia appoggiata sul suo petto, e quando nota che Gaia indossa ancora l'anello che le aveva regalato tanto tempo fa sorride, le prende la mano e la intreccia con la sua, ma nel gesto  fa scivolare la manica del maglione bianco che indossa Gaia, facendo  intravedere il polso poco prima coperto.
Niall si sente mancare il respiro.