Because I Am Here

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Autore: Neu Preussen
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↓ (Todo/Deku) Rating Green//


C'è un solo modo di nascere, al mondo, ma tanti per cessare di esistere.
Un'esistenza può sgretolarsi in silenzio, come l'intonaco di una casa abbandonata che si sbriciola e si riversa a terra decomponendosi, senza che nessuno se ne accorga. Può scivolare via, lontana, come una foglia trasportata dal vento, e rinsecchirsi senza lasciare il tempo per un addio.
Le persone esistono insieme o una dopo l'altra, e forse sono troppe per essere ricordate tutte, ma alcune se ne vanno facendo rumore, squarciando a metà la vita dei loro cari. L'eco di quel rumore sopravvive nei pianti di chi resta, improvvisamente svuotato e terrorizzato dall'intransigente ciclo della vita.
A Todoroki sembra quasi di sentire le ultime parole di All Might nei singhiozzi inarrestabili di Midoriya, e per quanto si sforzi di tenerlo saldamente a sé, il pianto alto e tremante di Izuku, che si riversa isterico contro il suo petto, lo addolora anche di più della ragione stessa da cui esso scaturisce.
Shouto non è come suo padre, inflessibile di fronte alle lacrime di chi ama, perciò sorreggerà Midoriya fino a che questo non smetterà di piangere, dovessero anche spezzarglisi le gambe per la fatica di sostenerlo una vita intera. In realtà Midoriya gli sembra perfino più leggero del solito, e anche se non è una spiegazione plausibile, non riesce a non pensare che tale inconsistenza sia la triste conseguenza della scomparsa di All Might, lo sgradevole risultato di un buco vuoto che divorando le carni si è fatto spazio nel petto straziato dell'altro.
Il pianto di Izuku è incessante, non accenna a diminuire, al contrario aumenta spesso di intensità, e nelle dita che si aggrappano e strattonano con forza la maglietta di Todoroki si percepiscono facilmente i miseri residui di una rabbia per la quale non ci sarà mai pace, la frustrazione per aver perso la ragione del proprio essere e per la schiacciante consapevolezza di non poter riempire il vuoto che questa ha lasciato.
La rabbia e il dolore lasciano Midoriya senza respiro, annichiliscono il suo corpo fino a fargli perdere la sensibilità alle braccia, così da spingerlo a domandarsi se queste siano ancora strette attorno al corpo di Todoroki o abbiano deciso di scivolare mollemente lungo i fianchi, lasciarsi trascinare verso il basso dall'inerzia.
Todoroki sente le braccia di Midoriya abbandonare la presa, eppure continua a cullarlo con sicurezza e decisione, ma il suo petto trema e un singhiozzo gli spalanca la bocca, costringendolo ad affondare il viso fra i capelli dell'altro: per nulla al mondo, ora, deve lasciarsi sovrastare dal dolore, altrimenti crollerà anche lui.
Shouto solleva lentamente la mano sinistra, sospinge con il palmo la testa di Midoriya, così da stringerlo un poco di più: si sta arrendendo e sta diventando freddo, come se le lacrime stessero trasportato tutto il suo calore fuori dal corpo.
«Midoriya...» lo chiama con la voce spezzata, stringendolo con più forza «Midoriya‒»
«To-Todo‒» quando sente le braccia di Midoriya che tornano a stringerlo, le dita che tornano a strattonarlo e la sua voce tremare e spezzarsi in un singulto rabbioso, Todoroki non riesce più a trattenere le lacrime, che iniziano a sgorgare copiosamente lungo le sue guance.
«Lui...» fa fatica a parlare, deglutisce con il viso contratto in una smorfia di dolore e quasi si soffoca con la sua stessa saliva «lui cosa vorrebbe che facessi?»
Midoriya apre gli occhi, stretto contro il petto dell'altro, e anche se continua a piangere riesce finalmente a trattenere un singhiozzo. Cerca la calma in un turbine di pensieri che gli martellano nella testa, facendogli pulsare dolorosamente le tempie, e si aggrappa alla sua ancora, Todoroki, che ora piange come un bambino ma resta comunque forte e stoico così da tenere entrambi in piedi.
«All Might,» Shouto sembra pronunciare con rabbia il nome del loro professore, ma in realtà è infuriato soltanto con se stesso, perché si era ripromesso di non piangere così da non far soffrire ulteriormente Midoriya «cosa ti direbbe?»
Todoroki aspetta, china leggermente il viso per far aderire la propria guancia a quella di Midoriya. Senza parlare più, riscalda affettuosamente e con minuzia il corpo dell'altro, e per una volta usare la propria parte sinistra non gli pare una condanna. È una necessità quella di tenere Izuku al caldo, riportarlo alla ragione e permettergli, infine, di riposare.
Midoriya tira su con il naso, stringe i denti per reprimere un altro singhiozzo. Rafforza la stretta attorno al corpo di Todoroki, alla ricerca di un calore maggiore, e chiude gli occhi in un sospiro di sollievo che per un istante riesce ad allontanare il dolore.
«All Might...» riapre gli occhi, e un pianto più composto gli solca le guance, bagnando in parte anche il viso dell'altro.
Le dita di Midoriya smettono di arpionare la maglietta di Todoroki, si cercano fra loro e si intrecciano saldamente, così che le braccia non lascino più la presa attorno al corpo dell'altro.
«All Might!» urla il suo strazio contro il petto di Todoroki, e questa volta singhiozza con più forza di prima, ma gli occhi sono aperti e vigili. «All Might vo-vorrebbe che continuassi a sorridere!»
Todoroki stringe i denti per un istante, inclina leggermente il capo all'indietro per scacciare le lacrime mentre afferra il viso di Midoriya fra le mani.
«Va tutto bene, adesso» riesce a trattenere il pianto mentre bacia la fronte di Midoriya, per poi tornare a guardarlo. «Perché?» la voce di Todoroki è spezzata, ma le labbra riescono a piegarsi in un sorriso che per qualche istante placa il pianto dell'altro. «Perché io sono qui.»
Midoriya serra i denti, li mostra in un sorriso che resta fermo nonostante le lacrime riprendano a sgorgare dagli occhi di entrambi. Riesce finalmente a pronunciare il nome di Todoroki, e una nuova forza gli attraversa le braccia mentre lo stringe, perché anche lui è lì e non permetterà alla persona che ama di farsi carico di entrambi senza cedere mai.
Ora è Todoroki che si lascia andare, mentre Midoriya lo regge e lo stringe saldamente, gli occhi pieni di lacrime e i denti dispiegati in un sorriso largo e lucente, proprio come quello del suo eroe preferito.

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