Stalker

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Svegliarsi, scoprendo di essere caduto dal letto mentre dormivi non é certo il risveglio che più desideravo. Sospiro, ormai rassegnato alla mia solita sfortuna, mi alzo in piedi per poi stiracchiarmi un po. Scendo di sotto per fare colazione, trovando un foglio sul tavolo con su scritto :
Siamo usciti per fare compere ,
Ti abbiamo lasciato la
Colazione in frigo .
Baci e abbracci
Mom & Dad
Mi dirigo tranquillamente verso il frigo, trovandovi dentro delle uova e della pancetta. Dopo aver mangiato tutto torno in camera per vestirmi con la divisa scolastica che é composta solo da una giacca e dei pantaloni blu. Presa lo zaino, esco, chiudendo a chiave la porta di casa.
Durante il tragitto per arrivare a scuola mi ritrovo a pensare all'uomo di ieri sera che era molto bello. Ah già, prima che andassi a sbattere contro quel tizio stavo per dire che io sono gay, ora che ci penso quell'uomo avrà avuto un petto di ferro, visto che per quanto era duro mi era sembrato un muro. Arrossisco al solo pensiero, a distrarmi da quest'ultimo , però é Heiji, un mio compagno di classe :- Oh, ma guarda chi si vede, vuoi una mano a andare a scuola senza perderti ? -: dice quello che é il mio migliore amico :- ah . ah . ah . Divertente Heiji, davvero, molto divertente -: gli rispondo io, ma lui non demorde, sempre con quel sorrisino sulla faccia -stronzo - penso
:- che ci vuoi fare, non sono certo io quello che si perde anche nella propria casa -: mi dice ridacchiando :- Heiji smetti di dare fastidio a Shinichi -: ci giriamo a destra per vedere la proprietaria di quella voce :- Oh andiamo Ran, non ti arrabbiare -: le dice Heiji tranquillamente. Non mi piace particolarmente Ran, non perché sia antipatica o altro, solo che io le piaccio ma lei non piace a me. Ho provato più volte a dirle che sono gay ma lei non demorde :- Non sono arrabbiata, solo che sei tu fastidioso -: gli risponde lei :- Oi ragazzi siamo arrivati a scuola -: gli dico, e loro, come risvegliati da una trance mi affiancano e entriamo insieme a scuola. Arrivati in classe troviamo Kazuha a aspettarci seduta al suo banco :- era l'ora che arrivaste, razza di pigroni -: ci accusa. Lei aveva sempre l'abitudine di arrivare per lo meno con venti minuti di anticipo
:- Andiamo Kazuha, non fare sempre la guasta feste -: le ripose Heiji ridacchiando sotto i baffi. In quel momento vidi con esattezza un modo per vendicarmi del suo prendermi in giro :- Mi chiedo ancora perché non siate fidanzati, guardate, litigate come un vecchia coppia di sposati -: Heiji mi guardò malissimo, ma proprio male , mentre Kazuha arrossì fino alla punta delle orecchie :- Shinichi ma cosa dici ????? -: per poco non urla :- Ragazzi seduti che comincia la lezione -: disse la prof che stava entrando , andammo tranquillamente ai nostri posti e cosi comincio anche quella giornata di scuola.
➖skip time➖
Finite le lezioni mi riavviai a casa , ritrovandomi di nuovo a pensare a quell'uomo su sui ero andato a sbattere, sospirai , non riuscivo proprio a togliermelo di testa. E, con questi pensieri rientro in casa.

Quello che il nostro povero Shinichi non sa e c'era qualcuno, nascosto dietro a una casa che lo ha seguito tutto il giorno.

Avevo addosso un pessimo presentimento. Mi guardavo continuamente intorno, e ogni minimo rumore mi faceva girare di scatto la testa verso la sua origine, e la consapevolezza di essere solo a casa visto che i miei erano partiti per un altro dei loro viaggi, non aiutava affatto. Sospirai -ora ci si mettono pure le paranoie- pensai. Oggi non avevo scuola perché era sabato quindi, vista la mia inquietudine mi chiusi a chiave dentro. Non avevo un gran che da fare, quindi mi misi a guardare un film.

Nel frattempo dieci uomini erano appostati davanti alla sua casa pronti a fare irruzione, attendevano solo il segnale del loro capo, che non tardò a arrivare.

Mentre ero a metà del film sentii un rumore che mi fece congelare il sangue nelle vene. Mi girai velocemente verso l'origine di quel suono per vedere che nella serratura della porta di casa era presente un buco di proiettile. Con una lentezza degna di un film horror la porta si aprì, lasciando piena visuale alle persone che c'erano dietro.
Non persi tempo a osservarle, cominciai subito a correre per le scale che portavano alla mia camera, pero non feci in tempo a arrivare a meta scale che qualcuno mi tirò per il colletto della maglia, facendomi cadere all'indietro, fortunatamente il tizio che avevo dietro mi prese al volo evitandomi una bella ruzzolata per le scale ma mi premette un fazzoletto sulla bocca, l'ultima cosa che vidi furono due occhi di colore zaffiro poi io buio.

L'uomo vedendo il ragazzo svenuto gli tolse il fazzoletto dal volto, intanto i suoi uomini erano arrivati e, dopo un suo segnale erano scesi per andare a preparare la macchina. L'uomo guardò il volto del ragazzo che aveva tra le braccia, ne accarezzò una guancia con la mano libera, sorridendo, trovando la pelle del ragazzo morbida nonostante il guanto di seta nera che indossava :- Capo, la macchina e pronta -: un uomo vestito con giacca e cravatta appari dal fondo delle scale :- Arrivo. Avete preparato la stanza che vi avevo ordinando? -: la voce di quell'uomo era glaciale, ma allo stesso tempo calda, capace di far cadere ai suoi piedi chiunque :- Si, é pronta. L'abbiamo fatta esattamente come ci aveva chiesto lei capo -: rispose l'uomo :- Bene, avviati in macchina, arrivo subito -: ordinò :- subito signore -: detto ciò l'uomo che stava in fondo alle scale scomparve verso la porta. L'unico uomo rimasto prese velocemente in braccio a sposa il corpo del ragazzo dormiente - é leggero - pensò, non sentendo quasi il peso di quel ragazzo. E, con calma si avviò verso la porta, dove, proprio davanti a essa era presente una macchina nera, lucida e splendente. Aprì lo sportello dei sedili posteriori, dove depositò con cura il ragazzo che portava in braccio e, dopo aver chiuso lo sportello, si recò nel sedile davanti, dove prese il volante e, tranquillamente accese la macchina e si avvio verso la base.
Arrivati a destinazione dalla macchina scesero tutti e dieci gli uomini :- per oggi avete fatto, tornate pure alle vostre mansioni -: disse l'uomo che era stato chiamato capo, gli uomini si dispersero molto velocemente facendo rimanere da soli l'uomo che aveva dato l'ordine e il ragazzo ancora addormentato in macchina. Con molta calma l'uomo prese il più piccolo in braccio é cominciò a avviarsi verso la porta di quell'immensa, casa e, dopo aver attraversato un bel po di corridoi aprì una porta di legno di quercia nera e, entrato nella stanza che aveva fatto preparare, deposito il ragazzo sul letto dalle lenzuola nere. Si dirige verso un armadio enorme, sempre nero e, dopo aver preso da esso un pigiama bianco, si avvicina al ragazzo e dopo averlo spogliato gli mise il pigiama ma, rimase incantato  a guardare quest'ultimo e, dopo avergli accarezzato i capelli sussurra :- Il mio gioiello più prezioso -: non lo aveva detto a alta voce, lo aveva sussurrato,con un tono simile a chi a davanti se il più grande dei tesori e ne rimane incantato.Dopo di ciò l'uomo esce dalla stanza lasciando il giovane ragazzo riposare in pace

Angolo della pizza
Dopo non so quanto mi sento pronta a ricominciare a scrivere, ringrazio tutti coloro che sono stati pazienti durante la mia assenza
Buona lettura

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