risveglio

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La prima cosa che notai , appena sveglio, era che non ero in casa mia.
Il panico prese velocemente possesso del mio corpo. Velocemente mi alzai scoprendo che non avevo addosso i miei vestiti, ma un pigiama bianco, mi avvicinai velocemente all'unica porta che c'era, scoprendo amaramente che era chiusa. Ero pronto a sfondarla a suon di spallate quando una voce femminile si diffuse per la stanza

:- É cordialmente pregato di restare calmo, il prima possibile qualcuno verrà da lei. Nel frattempo é gentilmente pregato di non rompere il nostro arredamento, inoltre le vogliamo far notare che sul letto su cui era steso e collocato un nuovo abbigliamento che é pregato di indossare -:

Cosaaaaaa?chi doveva venire? Dove ero?Provai a farle queste domande ma nessuno rispose, sospirai e, girandomi verso il letto vidi il completo che avrei dovuto indossare, esso consisteva in pantaloni, gilè e cravatta rigorosamente di seta nera e una semplice camicia blu. Senza fare troppe storie indossai il tutto scoprendo che in quegli abiti stavo piuttosto bene. Bhe , ora non mi resta che aspettare.

??? Pov's

:-COME SAREBBE A DIRE CHE LI AVETE PERSI -: urlai, fuori di me
:- c. . . ci . . ci dispiace Boss -:
:- che voi che me ne faccia delle tue scuse, voglio che li localizzate entro un'ora. Chiaro ?-: Invece che rispondere annuirono freneticamente la testa per poi uscire quasi correndo dalla porta. Sospirai, quegli imbecilli non ne fanno mai una giusta
- Signore , il ragazzo si é svegliato -
Una voce interruppe i miei pensieri. Morivo dalla voglia di rivederlo ma, avevo troppo da fare. Permetti un pulsante del telefono che stava sulla mia scrivania - Manda qualche domestica , ma mi raccomando , non deve uscire finché non sarò io a dirlo - dopo aver dato l'ordine mi rimisi a lavoro.

Shinichi pov's

Sono qui a girarmi i pollici da almeno 20 minuti, quanto ancora mi vogliono far aspettare?? Mi lancia a stella sul letto, avendo scoperto essere estremamente morbido e , atterrai morbidamente sui lenzuoli neri. Ora che me guardo intorno gran parte di questa stanza é nera : le pareti erano su un grigio chiaro, il letto era posizionato al centro della stanza ed aveva sia il lenzuolo che la federa del cuscino neri , il pavimento era in moquette nera, mentre sulla parete desta era presente un armadio nero, mentre su quella sinistra c'era una scrivania di legno scuro vuota. Mi rigirai nel letto più e più volte cercando un modo per passare il tempo, quando uno scatto mi fece alzare, la porta si stava aprendo. Da dietro di essa spuntò una donna vestita da domestica che, facendo come se io non ci fossi, si diresse verso il letto, dal quale mi alzai di scatto, mentre lei rimetteva a posto le lenzuola :- Ehm. . . salve ? -: provai a dire lei però, non mi degno neppure di uno sguardo :- scusi mi potrebbe dire cosa ci faccio qui ? -: chiesi leggermente alterato dal suo ingnorarmi :- Lei é stato portato qui dal capo -: disse tranquillamente :- posso sapere chi é il "capo"?-: chiesi sperando di poter capire meglio questa situazione :- No -: detto ciò si riavvio verso la porta e se la richiuse dopo essere uscita, facendomi sentire il comune suono di una chiave che viene girata. Sospirai, avevo una gran paura che mi potessero fare del male. Più che altro, però, ero preoccupato per i miei amici, per la mia famiglia, chissà cosa staranno facendo adesso, chissà se si saranno accorti della mia mancanza? Bhe , secondo me si, un buco in mezzo alla porta si nota facilmente e, non vedendomi arrivare a scuola Ran si sarà di certo preoccupata é sarà venuta a casa mia per controllare come stavo. Chissà se hanno chiamato la polizia, perché, credo che ne avrò proprio bisogno considerando che sono stato rapito. Sono sicuro però che i miei non si saranno accorti di nulla, é sempre cosí con loro. Una volta quando avevo 8 anni scappai di casa per cinque giorni e quando poi tornai a casa scopri che i miei non si erano accorti di nulla, anzi, avevano pure rimesso a posto la mia camera, senza accorgersi che io non vi ero all'interno, mi arrabbiai tantissimo, li offesi in molti modi, finché mio padre per calmarmi mi diede uno schiaffo, io mi misi a piangere, ma alla fine li perdonai.
E con questi ricordi mi stendo sul letto cadendo tra le confortevoli braccia di Morfeo per un'altra volta.

Rimasi li a dormire per un po, finché lo sbattersi violentemente della porta non mi destò dal mio riposo.
Mi alzai di scatto per via dello spavento e mi girai velocemente verso la porta. Davanti ad essa c'era lo stesso uomo con cui ero andato a sbattere qualche giorno prima, inutile dire che ero totalmente scioccato :- Tu??? -: chiesi mettendomi una mano tra i capelli. Lui neanche mi guardo, si diresse direttamente verso l'armadio dal quale tirò fuori una siringa. Mi prese il panico. Lui si stava pian piano avvicinando a me con quel coso in mano. Mi prese per un braccio, io mi divincolai con tutte le mie forze, ma a quanto pare lui era molto più forte di me e, velocemente infilò l'ago della siringa nel mio braccio. Mi sentii quasi subito stanco e involontariamente svenni addosso a quel misterioso uomo

Pov's ???
Dopo aver iniettato il sonnifero nel braccio del ragazzo lo presi in braccio sorprendendomi nuovamente per quanto fosse leggero, e mi avvia nella mia stanza, avendo deciso che da ora in poi lui starà li, avendolo più facilmente a portata di mano. Dopo aver attraversato alcuni dei corridoi dell'immensa villa in cui io e i miei sottoposti abitavamo, arrivai davanti ad un portone a doppia porta e, dopo essere entrato posiziona il ragazzo sul gigantesco letto a baldacchino e mi sedetti accanto a lui, aspettando che lui si svegli.

Shinichi pov's

Mi sveglia lentamente e, altrettanto lentamente mi misi a sedere sul letto su cui mi trovavo e osservai la nuova stanza in cui mi aveva portato il tizio su cui ero andato a sbattere : la stanza era circa il triplo di quella che avevo prima, aveva sulla parete destra un gigantesco televisore attaccato al muro, con vicino un divano che sara circa il doppio di quello di casa mia. Nella parete sinistra era presente un gigantesco armadio con una cabina armadio che a detta mia ci sarebbe entrata tranquillamente tutta la squadra di football. Io invece ero seduto su un letto a baldacchino rosso e nero su cui era seduto anche il tizio . . . ASPETTA , CHE ??? Che ci fa il tizio di prima qua ??? Mi sta pure osservando :- Ciao -: per poco non cado giù dal tetto :- c. .ch. . chi sei t. . u ??-: gli chiedo balbettando sia dall'imbarazzo che dalla paura :- Domanda lecita : io sono Kaito Kurobane, puoi chiamarmi Daddy se vuoi -: dice lui con un sorriso talmente perverso da farmi accapponare la pelle :- NON LO FARO MAI -: grido rosso in viso e coprendomi il viso con le mani :- cosa ci faccio qui ? -: chiedo quasi sussurrando questa domanda. Il clima tranquillo che si era creato prima svanisce fin troppo velocemente per i miei gusti, e la sua faccia si fa improvvisamente seria. Si alza dal letto e, facendo il giro della stanza mi si posiziona davanti :- voglio essere sincero con te ragazzino, i tuoi genitori ti hanno venduto a me per pagare dei debiti che mi dovevano -: le sue parole mi colpiscono come una pallottola di pistola conficcata nel petto, dove sento qualcosa rompersi. Abbasso il viso, sentendomi sull'orlo delle lacrime ma Kaito me lo fa rialzare. Lo sguardo che mi rivolge é quasi duro, mi fa venire i brividi dalla paura per tutto il corpo :- Ora te appartieni a me, e farò di te esattamente quello che più mi aggrada cominciando con questo -: detto ciò mi lega un collare al collo : é tutto nero tranne per la targhetta su cui é scritto PROPRIETÀ DI KAITO cerco velocemente di togliermelo ma scopro con rammarico che é un collare con chiusura metallica. Questo é troppo, e i miei occhi cedono cominciando a lacrimare senza sosta :- n. . .no . . . io non voglio. . . ti p. . rego -: riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro. Lui mi accarezza una guancia con la mano coperta da un guanto di seta nera, bagnandolo con le mie lacrime :-shhh-:mi si avvicina e, dopo essersi abbassato al mio livello si avvicina al mio orecchio sussurandomi :- nessuno verrà a salvarti, nessuno verrà ad aiutarti, sei solo. Ma non temere ci sarò io con te, per tutto il tempo che vuoi -: mente dice queste parole mi tocca lascivamente un fianco e io ormai sul punto di cedere mi butto all'indietro e mi infilo sotto alle coperte che mi coprono tutto, testa compresa. Lo sento ridacchiare e poi uscire dalla stanza. Io intanto mi rannicchio sempre di più con ormai la consapevolezza che alla mia famiglia non importa niente di me. Dopo un tempo che mi é sembrato infinito finisco le lacrime e, sfinito per il pianto mi addormento, pronto ad affrontare gli incubi che mi tormenterranno tutta la notte.

Angolo della pizza
Ecco qui il 4° capitolo.
Mi raccomando lasciate tante stelline e commentate.

Buona lettura

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