Per il mio principe dagli occhi come il cielo.
Riki, sai, anche io ti ho sognato, molto tempo fa. Insomma, abbastanza tempo fa. Andavo a scuola, e poi tu mi sorprendevi. Arrivavi a scuola, e mi portavi via da lì. Ero felice. Era tutto così... vero. Riki, non c'è niente da interpretare nel mio sogno. Era una scena talmente realistica... E quello che vorrei vedere tutte le mattine. Ma no, non si può. Perché un coglione di nome Mio Padre non vuole che una persona di nome Riccardo Marcuzzo mi rompa le scatole; pensa che giustificava la sua scelta, del tutto infondata agli occhi di due ragazzi di 16 anni, dicendo che "il passato è passato".
Mi manchi Riki. E ci sto male. E scusa per lo sfogo, ma non andrò per sempre avanti a dire "non importa", "non fa niente", "è andata così". La mia vita non è un teatro e io non sono una marionetta. Quel che devo fare lo decido io, solo ed esclusivamente io.
E che non piaci a mio padre, c'ho fatto l'abitudine. Purtroppo a mio padre piacciono solo quelli che mi stanno sul cazzo, e beh, mi spiace, ma non lo accontenterò un'altra volta. Non starò con le mani in mano ancora per molto.
Dalla tua principessa dagli occhi color corteccia.Provavo così tanta rabbia che mi sentivo pulsare il cervello, ogni volta che parlavo con mio padre. Era un mostro. Un mostro. Quel che ha fatto non gliel'ho mai perdonato.
Non sapevo che avrei fatto, ma sicuramente non sarei più stata a sorridere e annuire.
Sono sempre stata Federica, la ragazza gentile e dolce con tutti, studiosa, che prendeva bei voti e se la cavava in tutte le materie. Praticamente noiosa.
Ma ero decisa a diventare Fede, la principessa dagli occhi color corteccia, la ragazza che talvolta disobbedisce ai genitori e non fa schifo a scuola, ma non è nemmeno ottima. La ragazza che contesta qualsiasi regola che non le piaccia. Perché ero stufa, stanca di avere un'etichetta.
Ed io ero e sono Federica Carta, ma non la solita, non più la stessa.
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Nonostante Tutto [COMPLETA]
Fanfiction"Aspettavo i giorni, quei dieci secondi in cui mi arrivava un suo messaggio. Era il motivo per cui mi alzavo la mattina, andavo a scuola, sorridevo. Anche da lontano, riusciva a rendermi felice. Gli volevo bene. Troppo bene. E lo rivolevo accanto a...