Can we change the past? [It's all about feelings - Sequel]

Capitolo 9

I minuti continuarono a passare e noi, come fossimo incantate, ci guardavamo senza spiccicare parola. Ma per quanto amassi  guardare Alex, il farlo mi provocava anche dolore. Il dolore nel ricordare tutto quello che si è sempre messo fra di noi, i nostri sbagli, Emily e il mondo intero, quasi come se fossimo destinate a soffrire senza mai rendere il "noi" reale. Cos'hanno gli altri più di noi? Cosa rende le loro storie meno disastrose? Eppure sono sicura, sono sicura del fatto che ci siamo sempre amate ma..forse l'amore non basta. Forse l'amore non ha poi quell'importanza che tutti gli danno. Che ci sia qualcos'altro di più importante dell'amore che io ed Alex non abbiamo? O siamo solo perseguitate da qualcosa di maligno che ci vieta un po di felicità? Ma forse, forse siamo proprio noi a far accadere tutto questo. Forse siamo proprio noi a permettere che tutto rischi di dividerci. Ma guardando Alex, guardando la ragazza che ho sempre amato, oltre alle paure e il dolore, mi da speranza, la speranza che un giorno tutto andrà per il meglio.

"Jess? Tutto okay?" mi domandò dolcemente ma allo stesso tempo preoccupata. Scossi la testa per risvegliarmi e rivolsi tutta la mia attenzione verso di lei.

"Si, tutto okay" dissi con un filo di voce, neanche la persona più idiota al mondo mi avrebbe creduto.

"Non sai mentire Jess, o almeno..io ti becco sempre. E comunque, non costringermi a trovare un modo per liberarmi altrimenti vengo lì e ti bacio" disse sicura di ciò che diceva. Scossi la testa ridendo e la sfidai con lo sguardo

"Oh ma vorrei proprio vederti. La tua idea quale sarebbe? Dondolare sulla sedia fino a finire per terra? Ti posso assicurare che la caduta fa più male di quanto sembra" dissi riferendomi alle mie braccia che poco prima non se la stavano passando proprio bene. Inutile dire che mi facevano ancora male, e non poco.

"Poco mi importa del dolore. L'importante è che sul tuo viso ci sia sempre un sorriso, vero possibilmente. E parlando di cadute, ti fanno male?" disse riferendosi alle mie braccia

"Un pò. Diciamo che ho trovato la posizione giusta per alleggerire il dolore" dissi sorridendo leggermente. Alex mi guardò notevolmente dispiaciuta, abbassò lo sguardo e sospirò.

"Io l'ammazzo" disse solamente. La guardai più attentamente e notai sul suo viso un'espressione di puro odio, faceva quasi paura. Dovevo farla calmare, una sua sfuriata, o un suo istinto omicida improvviso ci avrebbe messe solo più nei guai.

"Prima di liberarti, baciarmi e ammazzare gente, che ne dici di spiegarmi un po di cose?" Alex sorrise leggermente e annuì. Prima di chiederle qualcosa mi presi qualche minuto per fissarla di nascosto, sperando che non se ne accorgesse, altrimenti avrebbe iniziato con le sue battutine, battutine che mi avrebbero fatto perdere il filo del discorso. Pensai a quanto erano morbide quelle labbra che si stava mordicchiando, pensai a quanto sarebbe stato bello poterle toccare e baciare, dio mi mancava cosi tanto farlo. Mi mancava tenerle la mano, abbracciarla, sentire il calore delle sue mani sulla mia schiena, sentirla così vicina da percepire il battito del suo cuore.

"Posso smettere di far finta di non essermene accorta?" parlò ridacchiando

"D..Di cosa stai parlando?" le domandai agitata. Dannazione, possibile che non passo mai inosservata?

"Del tuo fissarmi, mi stai arrostendo" la guardai confusa.

"Chissà che pensieri infuocati ti frullano per la testa" disse scoppiando a ridere, arrossii e la fulminai.

"Perché invece di ridere non inizi a parlare? Vorrei ricordarti che non siamo a casa, tu sei legata come un salame e io sono appesa manco fossi nel congelatore di un macellaio"

"Davvero una brutta visione, non potevi dire una cosa più carina? Cosi fai salire l'ansia, fai sembrare tutti dei cannibali" ruotai gli occhi

"Possibile che non la smetti mai di fare l'idiota? E non cercare di fregarmi, so bene che stai cercando di girare intorno alla mia domanda" Alex sospirò sconfitta