Can we change the past? [It's all about feelings - Sequel]

Capitolo 11

*LEGGETE SOTTO, MI È VENUTA UN'IDEA*

"Oh mio dio, no.." dissi avvicinandomi a lei. Portai lo sguardo al suo addome e notai una grande macchia di sangue.

"Giusto in tempo Jess" mi disse sorridendo, poco dopo una smorfia di dolore si dipinse sul suo volto e con una mano coprì la ferita che aveva sull'addome. Difficilmente riuscivo a tenere gli occhi aperti, avevo perso fin troppo sangue ma non potevo permettere che accadesse la stessa cosa ad Alex. Vedendola in quello stato sentii come se qualcosa mi avesse causato un profondo buco al petto, sentii come se mi stessero stringendo il cuore causandomi un dolore immenso. Sentii le lacrime scendere sul mio viso portando con loro le poche forze che mi rimanevano.

"A..Amanda ti prego, s..salva almeno lei" supplicai Amanda che restava poco lontana da noi, immobile con la pistola ancora in mano. Avvicinai le mani al viso di Alex e la presi per entrambe le guance.

"A..Andrà tutto bene Alex, resisti ancora un po" le sussurrai vicino al viso stampandole un bacio. Mi allontanai dal suo viso e portai le mani sulla sua ferita cercando in qualche modo di fermare l'emorragia.

"Jess.." quasi sussurrò Alex

"Sta zitta, non parlare" le dissi cercando in tutti i modi di fermare il sangue che fuoriusciva dal suo addome.

"Me la caverò Jess, tu..non ti reggi in piedi.." disse con voce sempre più debole

"Razza di idiota t..tu hai un cazzo di proiettile all'addome. Cerca di pensare a te per una volta, non cercare sempre di proteggermi fino a rischiare la vita i..io non posso vivere senza di te Alex, ti prego resta con me, non chiudere gli occhi, resta sveglia ti prego." urlai ormai immersa fra le mie lacrime, poco a poco sentii le forze che iniziarono ad abbandonarmi costringendomi ad allentare la pressione che stavo mettendo sulla sua ferita.

"A..Amanda salva almeno lei, t..ti prego" e in un secondo non ci vidi più, era tutto nero e ormai, priva delle mie forze, crollai.

Grace's pov

Camminai per i corridoi poco illuminati di quell'edificio, avevo sempre odiato girare in quel posto ma era sempre stata la mia casa fin da piccola, ero sempre rimasta chiusa in quelle mura fredde che mi circondavano fino ad opprimermi. Non avevo mai visto il mondo esterno fino al giorno in cui mi diedero il compito di sorvegliare Jessica, ero rinchiusa in quel luogo manco fossi una bestia. Uscendo poi, mi sembrò tutto cosi immenso ma non migliore o diverso, uscendo nel mondo esterno mi sentivo allo stesso modo, chiusa in una cella solo un po più grande di quella precedente.
Il mondo era una cella immensa, abitato da mostri che si celavano dietro un sorriso all'apparenza sincero. Il mondo esterno non era come lo descrivevano in quelle storie per bambini, i mostri non si nascondevano nel buio, in realtà ti guardavano in faccia e ti sorridevano, ti facevano abbassare la guardia solo per infliggerti più dolore. Che differenza ho notato dalla mia prigione e da quella del mondo intero? Nessuna. È un continuo via vai di mostri che con lentezza ti strappano via quel poco di buono che cerchi di proteggere nel tuo cuore. Il mondo, visto da me, era solo un luogo buio che ospitava solo crudeltà e odio ma poi..poi conobbi qualcuno che al primo sguardo mi regalò un sorriso sincero, dolce, un sorriso che non avevo mai visto prima. Non so cosa accadde dentro di me in quel momento, ma mi sembrò quasi come se quella nube oscura che circondava tutto si fosse in qualche modo affievolita. Non avrei mai pensato che un sorriso potesse fare una cosa del genere.
Ricordo alla perfezione quell'episodio, ricordo ogni minimo particolare come se fosse recente. Quel giorno conobbi un nuovo lato di quel mondo, quel lato nascosto, celato come fosse uno dei tesori più preziosi. Quel piccolissimo lato di mondo che racchiudeva i pochi sopravvissuti, quelle anime forti ma indebolite che combattevano continuamente contro quella gabbia che cercava di annullarli, di renderli come tutti, di renderli vuoti.
Mi piaceva cosi tanto ricordare quel giorno..