Can we change the past? [It's all about feelings - Sequel]

Capitolo 5

"T..Tu c..cosa ci fai qui?" balbettai incredula, quasi non riuscivo a credere che lei fosse lì. Era cambiata cosi tanto, aveva i capelli più lunghi e i suoi occhi azzurri erano circondati di nero, da quando aveva iniziato a truccarsi in quel modo? Sembrava cosi dark con il suo trucco e con i vestiti anch'essi scuri.
Il ragazzo si liberò dalla mia presa e cercò di scappare dal vicolo. Sfortunatamente per lui, il vicolo era chiuso da un lato, fu costretto a passare vicino ad Emily che con una velocità traumatizzante gli fece sbattere la testa contro il muro facendolo cadere a terra privo di sensi. La nuova versione di Emily mi stava un po spaventando, aveva un'espressione cosi seria e..spaventosa.
Emily guardò per qualche secondo il ragazzo privo di sensi

"Idiota" disse solamente. Di colpo puntò il suo sguardo contro il mio, sussultai leggermente spaventata. Emily prese un lungo respiro e cominciò ad avvicinarsi a me a passo veloce. Quando mi arrivò vicina, puntò il dito contro di me e mi guardò infuriata

"Avevo già preparato un discorso per il tuo ritorno, lo giuro. Mi ero prefissata di essere determinata, arrabbiata, sulle mie, distante. Ma appena ti ho vista io.. " Emily serrò la mascella, sospiro e il suo viso si rilassò.

"Ti prego, non andare più via.." e in un attimo, il suo viso si riempì di lacrime, facendo colare sempre più il suo trucco.

"Vieni qui, idiota. Sei una deficiente, ti dovrei ammazzare. Mi sei mancata cosi tanto" e dopo questo si buttò fra le mie braccia e mi strinse talmente forte che quasi mi sentii soffocare.

"Sono appena scappata da uno strangolamento, non farmi morire soffocata tu adesso" Emily ridacchiò e allentò la presa, rimane ancora abbracciata a me e sembrò che non si volesse proprio staccare. Cosi mi lasciai andare, portai le mie braccia intorno ai suoi fianchi e ricambiai l'abbraccio. Dovevo ammetterlo, mi era mancata. Mi era mancato sentire e vedere tutto l'affetto che aveva nei miei confronti, ma odiavo il fatto di non poter fare a meno di ferirla. Non ho mai voluto farle del male, ne a lei ne ad Alex. Ma quella situazione mi era sfuggita di mano e io, come una codarda, sono fuggita da tutto e da tutti. Non ho mai il coraggio di fare niente. Niente di niente. Me ne sono stata lì, in disparte, incapace di guardare indietro e a non combinare nulla, come una codarda.
Strinsi con forza la giacca di Emily e chiusi gli occhi. Per tutto questo tempo, mi era sembrato come se mi fossi quasi del tutti staccata dalla vita passata, dalla vita in cui c'erano Emily ed Alex. Ero attaccata a quella vita con un piccolo filo, un filo che ogni tanto mi rimandava indietro ricordi e mi faceva crollare, forse per ricordarmi ciò che mi faceva male ma che dopotutto mi rendeva cosi felice. Ritornando nella mia città, rivedendo Emily e cercando con tutta me stessa Alex, mi sono accorta che ho lasciato metà di me in tutto quello, forse perché ero consapevole che presto o tardi sarei tornata. Forse ero consapevole che non sarei riuscita a stare lontana da ciò che mi rendeva viva.

"L'hai fatto davvero Jessy, infine l'hai fatto davvero" quasi sussurrò Emily. Sciolsi l'abbraccio e la guardai confusa.

"Te ne sei andata" abbassai lo sguardo e sospirai.

"È sempre successo tutto al liceo eh? Che casino" disse sospirando. Si sistemò un po i capelli, uscì un fazzoletto, poi usò lo schermo del suo telefono come specchio e cercò di asciugare il trucco sbavato.

"Cosa stai cercando di dirmi?" le domandai confusa. Aveva davvero una memoria cosi traumatizzante, si ricordava tutto.

"Ricordi quel giorno in cui hai avuto un crollo emotivo in classe? Ricordi quello che mi hai detto?" mi sforzai a ricordare, ma mi risultava impossibile ricordare cosa avessi detto o fatto, ogni volta che avevo un qualche tipo di crollo il mio cervello impazziva e questo mi portava a non ricordare più niente.

"No, non ricordo. Sai benissimo che io non ricordo mai cosa faccio o dico in quelle situazioni" Emily mi sorrise e mise nuovamente il suo telefono in tasca