Opportunità: basta coglierle al volo

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Venerdì 5 Febbraio

Elia strinse la spada che teneva in cintura in un misto di paura e indecisione.
Quella che aveva davanti era Vesta, o meglio così la percepiva. Il corpo era maschile, alto e più adulto della donna che aveva amato, ma indubbiamente era lei. La sentiva lì e non sapeva cosa pensare.
-Oh, a quanto pare mi hai riconosciuta, Elia.- commentò la semimortale con un sorriso sbarazzino -Sapevo che non ti avrei potuto mentire.-
-Cosa ci fai qui?- chiese il professore inspirando a fondo.
-Lo conosci?- domandò Livia sorpresa.
-È Vesta.- rispose aspro Apophis -Quindi quel tipo è...-
-Uno Sciamano.- sorrise la donna -Non uno dei più forti, lo confesso. Il suo range è limitato ai Regni Norreni, però non è malaccio. Posso parlarti senza che tu possa uccidermi di nuovo.-
-Sei venuta solo per farmi stare male o vuoi qualcosa di più?- chiese Elia provando a bloccare il tremore che lo pervadeva.
-Uscire da qui, ma non solo.- disse apparentemente pacata -Questo bel ragazzino qui sa dov'è stato il Graal di recente. Di suo lo vuole ritrovare per un romantico ricordo della prozia o qualcosa del genere, ma c'è un piccolo particolare.-
-Ovvero?- chiese Elia.
-Semplice: fino a che lo controllo io non potrà dirti nulla.- sorrise solare -Però se tu mi promettessi di farmelo avere...-
-Scordatelo.- la redarguì Apophis prima che Elia alzasse la mano.
-Prima di portartelo lo userò per salvare Kohns, poi sarà tuo solo per il tempo che ti serve.- disse serio il professore -O queste condizioni o vado a cercarmi le informazioni da altre parti, e il mio libro ha tante belle informazioni sul Graal.-
-Non mi ricordavo fossi così arguto.- rise Vesta -E sia, ti concedo di parlare con il ragazzo.-
-Aspetta.- la fermò Elia -Voglio un giuramento serio.- prese l'Enciclopedia di Alessandria e l'aprì ad una pagina specifica prima di leggere -Non voglio farmi ingannare da te di nuovo.-
-Io ingannare? Tu mi doni l'immortalità senza un libretto d'istruzioni e sono io ad ingannare!?- lo guardò adirata Vesta.
-Avete distrutto il luogo dove sono cresciuto! Siamo stati assieme solo perché volevi capire se ero il figlio di Evan e mi hai quasi ucciso almeno tre volte negli ultimi cinque giorni! Mi sembrano motivi più che validi per non fidarmi di te.- rispose aspro Elia. Cavolo, non si ricordava di essere stato così fermo e deciso con la donna prima di allora, come se qualcosa dentro di lui si fosse sbloccato. Improvvisamente molte cose gli sembravano forviate da molto, troppo tempo. Percezioni, idee, persino ricordi manipolati da qualcosa o qualcuno che non aveva più potere su di lui.
E temeva, o sperava, fosse Vesta.
-Quisquiglie, e poi non sei morto davvero.- disse la donna -Ma tornando a noi, anch'io sono d'accordo sul patto ferreo.- Elia allungò la mano -Ma se mi inganni...-
-Non sono come te, ancora.- lo ammonì serio stringendo il polso del ragazzo e guardandola dritta negli occhi. Faceva un po' strano parlare con un metallaro danese, ma gli sembrava di vederla davanti a sé in quel momento. Come se stesse creando il legame con lei e non con il ragazzo -Io Elia Diotallevi, generato dall'unione carnale tra Evan I e Thanatos III, prometto e giuro solennemente che porterò a Vesta XVIII il Graal il tempo necessario per ritornare da Helmungard.-
-Io Vesta XVIII, generata dall'unione carnale di Vesta XVII ed Aucno XXV, prometto e giuro solennemente che aiuterò Elia Diotallevi a trovare il Graal e che una volta in mano mia lo userò solamente per il tempo necessario per tornare da Helmungard per poi restituirlo al legittimo proprietario.- disse la donna. Catene nere si arrotolarono tra le braccia intrecciate dei due contraenti, poi si serrarono e si fusero con la pelle. Elia si trovò con un bel tatuaggio nero sull'avambraccio, mentre Søren non presentava alcun segno. Vesta nella sua immagine impercettibile, invece, sì, tant'é che glielo mostrò prima di sparire.
Søren sbatté un po' le palpebre e si massaggiò la fronte perplesso, poi disse:-Lei è il professor Elia Diotallevi, giusto?-
-Sì, sono io...- rispose l'interessato decisamente meno in tensione -Prima che tu dica qualcosa, non dire nulla alla polizia. Non ora, almeno.-
-Credo mi sarebbe impossibile- ammise Søren -Nessuno a parte me si ricorda di lei.-

Il grande compito di Elia DiotalleviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora