Gemelli: perché due è meglio di uno

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Elia si svegliò con un gran mal di testa. La Evan dentro di lui aveva pianto tutto il tempo di quello svenimento, dispiaciuta più per Sun Wukong che per il proprio corpo.
Il proprio corpo.
Il professore scattò a sedere. Un nuovo giramento lo costrinse supino e pieno di dubbi e rimorsi.
-Si è ripreso!- esclamò una voce femminile in greco prima che una ragazzina appena maggiorenne, se non più piccola, gli spuntasse davanti. Aveva i capelli castani lisci fino alle spalle con due piccole codine sulla chioma libera. Gli occhi grandi nocciola chiaro lo guardavano euforici. Sembrava uno strano mix tra un'Asiatica e una Greca, più simile alla seconda che alla prima. Gli mise una mano sulla fronte salendo appena sul letto, poi scese con un balzo molto poco adatto ad un'infermiera e scomparve nuovamente saltellando nel vestitino lilla.
Elia la guardò uscire e chiudere una porta assolutamente normale, poi si alzò e tenendo una mano sulla fronte si mise a sedere per studiare il posto dove si trovava. Era una casa moderna, dalle pareti bianche decorate da spartiti, note musicali e poesie in greco dipinte a mano. Alcune erano delicate e morbide, altre aggressive e più violente.
-Alla buon'ora, pigrone!- esclamò qualcuno dalla porta, poi la stessa ragazza di prima lo raggiunse a passo pesante. Aveva cambiato vestiti e si era tolta i codini, ma per il resto era lei. Gli mise una mano sulla fronte -Bé, almeno non hai più la febbre, ma dovresti evitare certe fatiche, ragazzino.-
-Ragazzino?- chiese perplesso Elia -Veramente io...- nemmeno il tempo di finire che la ragazza uscì rapida chiudendosi la porta alle spalle. Pochi secondi ed entrò nuovamente con i codini e vestita di lilla -Ma che diamine...-
-Ti ho portato del tè caldo rigenerante, ricetta di famiglia.- sorrise solare facendo l'occhiolino -Tranquillo, qui sei al sicuro e...-
-La pira!- esclamò Elia -La pira si è consumata? E Apophis, Scatty, Livia, Michele... dove sono, stanno bene?-
-Te lo stava giusto per dire.- esclamò la ragazza seria spuntando dalla porta. Il povero professore le guardò un attimo prima di capire che poteva trattarsi di gemelle -E non parlare così a mia sorella! è solo grazie a lei se non sei a fettine.-
-Su, calma, Saffo.- commentò la ragazza vestita di lilla -È  ferito ed è comunque più grande di noi.-
-Scatty lo chiama "bambino".- brontolò aspra la sorella.
-Scatty chiama bambino anche il nostro trisnonno se è per questo.- le fece notare l'altra prima di tornare a concentrarsi su Elia -Dunque, i tuoi amici stanno tutti bene, i nostra madre li stanno aiutando proprio ora. La pira si è consumata tutta, abbiamo controllato noi stesse e le ceneri le abbiamo sparse nell'Egeo. Apophis ci ha spiegato tutto.- uno strano sospiro accompagnò il nome di Apep.
-E... quanto ho dormito?- chiese il professore leggermente allarmato.
-Due ore o poco più.- rispose Saffo -Ame ha insistito tanto per farti riposare.-
-Ame?- cercò di ricordare quale divinità potesse iniziare con tali lettere, consapevole ormai che le due ragazze davanti a lui altri non erano che Semimortali -Ame No Uzume?-
-XVI!- precisò l'interessata solare -Mentre lei è Saffo XVI.-
-Non veramente sedicesima.- spiegò la gemella seria -Ma le nostre madri volevano che avessimo il numero in comune.-
-Mamma Saffo amava la precisione.- sorrise Ame -Anche se poi siamo diversissime. Per esempio a me piacciono i ragazzi.-
-E a lei le ragazze, come ogni Saffo che si rispetti.- concluse Elia -Ma Saffo è stata una grande poetessa greca, non certo una divinità...-
-È stata anche amante di Evan, ma non si dice in giro.- spiegò Saffo, appunto -Le ha dato la longevità fino a discendenza certa.-
Il professore percepì uno dei ricordi di sua madre. Le stesse sensazioni provate nei suoi anni con Thanatos III, la spensieratezza dell'amore libero, la sicurezza di poter amare tutto della persona che si aveva accanto.
Non erano quei sentimenti che l'avevano avvicinata a Giuseppe, né a portarla tra le braccia di altri uomini o donne nel corso della storia.
Per quanto si fosse concessa, solo due avevano rapito il suo cuore.
Un brivido lo percorse.
-Per cui...- provò a dire con il nodo alla gola che gli stava salendo.
-È morta poco dopo la nostra nascita.- spiegò Ame con un sorriso amaro -Però mamma Ame No Uzume non ci ha fatto mancare l'affetto di entrambi i genitori.-
-Ma tu hai altri problemi a cui pensare.- li riprese Saffo -è vero che Khons sta morendo?-
Elia annuì mesto:-Stiamo cercando il Sacro Graal per poterlo salvare.-
-Allora vi dovrete fermare per la sera.- ammise Ame -Ci sarà una gran festa a cui parteciperà anche un magnate danese che sembra lo abbia trovato, o meglio abbia contattato qualcuno che lo ha trovato.-
-Non ha tutto questo tempo.- la riprese Saffo -Non ne so molto, ma la prima Saffo conosceva diversi "incantesimi" di Evan. Se è quel che penso, ogni secondo è prezioso.-
-Forse, però, abbiamo guadagnato tempo.- disse Scáthach spuntando sulla porta -Lugh mi ha chiamata, stanno andando da Tenjin e sua moglie.-
-Ovvero?- chiese Elia non cogliendo.
-La consorte di Tenjin può rallentare la morte di Kohns.- spiegò Scatty- Sai com'è, è solo Morrigan, uno dei migliori medici che conosca...-

Il grande compito di Elia DiotalleviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora