Natale a Casa Black

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La mattina della partenza James e Sirius si guardavano appena. Avevano fatto così per tutto il giorno prima e ne Remus ne Star sapevano il perché. L'unico lato positivo era che quel problema aveva distratto Star dai suoi libri.

"Sentite non so cosa vi sia successo ma è ora di finirla. Stiamo per andare a casa di Sirius e dimostrare ai suoi genitori che siamo alla sua altezza come amici. Non rovinate tutto per uno stupido litigio. Prendetevi una tregua. Qualunque fosse il problema, se non riuscite e risolverlo subito dimenticatevelo. O ve lo farò dimenticare io per sempre." Minacciò Star.

Sirius sobbalzò. Non voleva dimenticare. Guardò James con un sguardo supplicante e gli tese la mano. "Tregua?"

"Purché tu non faccia cose strane. Non devi fare niente. Intesi?" James lo guardò con uno sguardo di fuoco. Sirius annuì demoralizzato.

Il giovane Potter sorrise sollevato e fu come se fosse tornato quello di prima, mise il braccio sulle spalle di Sirius. "Bene, siamo pronti a partire. Mostreremo ai Black di che pasta siamo fatti."

Anche Sirius sorrise, per quanto gli costasse reprimere i suoi sentimenti era bello avere James di nuovo dalla sua parte.

Star e Remus si scambiarono uno strano sguardo. Solo il giorno prima i due ragazzi avevano rischiato di non partire affatto dato che si erano presi a pugni in Sala Grande. Per fortuna Remus e Star erano riusciti a convincere la McGranitt a metterli in punizione per tutto il pomeriggio senza far sapere niente alle famiglie.

Era stato un momento terribile e ancora peggio era non saperne il motivo.

Nemmeno Sirius, che era parte attiva in tutto ciò, riusciva completamente a capirne il motivo. Ripensava in continuazione al momento in cui tutto aveva iniziato ad andare in pezzi.

"Star?" Gli chiese James.

"Sì, Star. Tua sorella. Star Potter." Confermò Sirius e si lasciò poi cadere sul letto con un sospiro. "La amo James."

Il ragazzo occhialuto strinse i pugni dalla rabbia. "Non puoi amare mia sorella. Non puoi pensare, dopo tutto quello che ha passato, di farle anche questo!" Gridò.

"Anche questo, Jame? Non capisco..."

"TACI! Come puoi anche solo pensare a lei in quel modo! Lei non ha fatto niente per meritarsi te! Tu sei un donnaiolo! Hai fatto cose terribili alle ragazze, le hai trattate malissimo! E vieni a dirmi che vuoi fare lo stesso con mia sorella?!"

"Non voglio farle lo stesso. Ti ho appena spiegato che è tutto diverso, e lo sai anche tu, hai detto che lo avevi capito." Anche Sirius cominciò a scaldarsi a quel punto. Non sapeva perché il suo amico reagiva in quel modo. Non capiva.

"SEI SOLO UN BUGIARDO! Come fai a dire che la ami? Non hai mai amato nessuna prima d'ora! Le farai del male! Lo so! Tu ora credi che lei sia quella giusta perché lei è bella, ti sorride ed è l'unica donna che ti sta accanto nonostante tutto quello che sei ma la tua natura verrà fuori! Non puoi trattenerti! Lo hai detto tu che a volte non sai nemmeno perché lo fai! Le spezzerai il cuore! Peggio di come hai fatto con le altre perché prima l'avrai illusa con queste tue parole! Ti stavo per credere anche io!"

"Mi hai creduto perché quello che provo è vero! Non le farei mai del male! Mi ucciderei piuttosto! Mi toglierei la mia miserabile vita!"

"Non ti credo più. Non sei adatto a lei. Non ti permetterò di distruggerla, sei suo amico. Le faresti troppo male, distruggeresti tutto. Pensaci."

"Non è vero! Io... sono meglio di così... voglio dimostrarglielo..."

"Sirius." Disse poi James calmo vedendo che il suo amico si era seduto e si guardava le mani come se appartenessero ad un'altra persona, ad una persona peggiore che lui non si sentiva più. "Io... Io ti proibisco di toccarla anche solo con un dito." Decretò poi, sicuro di essere nel giusto.

Scelte e Obblighi - 4° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora